Polenta con tartufo

- DIFFICOLTÀ: Facile
- ABBINAMENTO: Nebbiolo d'Alba DOC
- COSTO: Economico
- CUCINA REGIONALE: -
- DOSI PER: 4 Persone
- CALORIE: 350 kcal
- TEMPO: 10 min di preparazione50 min di cottura
La polenta con il tartufo è un piatto che unisce la semplicità rustica della tradizione contadina con l’eleganza e l’intensità di uno degli ingredienti più pregiati della cucina italiana: il tartufo. È un piatto avvolgente, dal gusto profondo e inconfondibile, ideale per le stagioni fredde e per occasioni speciali dove il sapore vuole essere protagonista. Dalla consistenza cremosa e vellutata, grazie alla lenta cottura della polenta e alla possibile aggiunta di burro o formaggio, il tartufo sprigiona un profumo penetrante, che domina il piatto ma si sposa perfettamente con la neutralità della polenta.
Una ricetta che si presta a mille varianti e mille interpretazioni. La polenta può essere di farina di mais o di grano saraceno, la famosa Taragna, mentre per il tartufo ovviamente dipenderà da quello che avete a disposizione. Raramente viene commercializzato intero e fresco, a causa del costo elevato, per cui più facile reperirlo confezionato. È sufficiente comunque una ridottissima quantità di tartufo per insaporire la polenta o una salsa.
Potrà essere servita come antipasto raffinato, primo piatto o piatto unico, potete arricchirla con funghi, salsiccia, oppure accompagnarla con formaggi cremosi, o fondute di formaggi come nella nostra tradizione alpina. Noi vi proponiamo una ricetta semplice dove la polenta di mais viene condita con una fonduta di panna e parmigiano, e spolverata con fettine di tartufo nero fresco. Una ricetta capace di valorizzare il sapore ed il profumo di questo pregiato tubero.
Se amate la polenta in chiave un po’ diversa, provate i nostri bastoncini di polenta al gorgonzola. Versatile per diverse preparazioni, provatela nella zuppa con ceci e cavolo nero. Se invece vi avanza il tartufo e non sapete come conservarlo, provate a fare il burro.
Ingredienti
- Farina di mais per polenta 400 g
- Tartufo nero 30 g
- Acqua 1,2 l
- Sale q.b.
- Panna fresca liquida 200 ml
- Parmigiano Reggiano DOP 50 g
- Burro 50 g
- Olio extravergine d'oliva al tartufo q.b. (facoltativo)
Preparazione
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Portate ad ebollizione l’acqua salata in una pentola capiente. Versate a pioggia la farina di mais mescolando continuamente con una frusta per evitare i grumi. Cuocetela a fuoco basso, mescolando spesso con un cucchiaio di legno, per circa 40–50 minuti (se non utilizzate polenta precotta istantanea).
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Preparate la fonduta, grattugiando il parmigiano, sciogliendo in un pentolino una noce di burro, aggiungendo la panna fresca ed il parmigiano. Regolate di pepe.
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Tagliate il tartufo a fettine utilizzando l’apposita taglierina oppure con un coltello.
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A fine cottura, trasferite la polenta in una ciotola capiente, versate la fonduta, tenendone alcuni cucchiai per la decorazione del piatto, e mescolate, aggiungete un cucchiaio di olio al tartufo se lo avete.
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Trasferite nei piatti di portata, decorate con un cucchiaio di fonduta e le fettine di tartufo quindi servite immediatamente.
Consigli
La crema di tartufo è una valida alternativa quando il tartufo fresco non è disponibile. Scegli prodotti di qualità con un’alta percentuale di tartufo.
potete arricchire la polenta con funghi porcini, finferli o altri funghi di stagione che farete rosolare a parte
Potete anche raffreddare la polenta, tagliarla a fette e grigliarla o passarla in forno.
Per una versione gourmet tagliate la polenta fredda a dadini e friggetela. Servite poi i dadini con la fonduta alla base ed i tartufi freschi a scaglie come top.
Conservazione
Si conserva in frigorifero per 1-2 giorni al massimo. Si sconsiglia la congelazione.
Impiattamento
Servite la polenta al tartufo, calda nelle fondine, Accompagnate con Funghi porcini trifolati.
Potete anche accompagnarla con uova al tegamino, carne bianca o selvaggina (fagiano, coniglio, arrosti delicati), salsicce o formaggi a pasta molle, come il Taleggio o il Brie.
Abbinamento
Per quanto riguarda il vino, scegliete rossi giovani e profumati, come un Nebbiolo delle Langhe, un Chianti Classico, o un Pinot Nero. Se preferite i bianchi andate su quelli strutturati, come un Chardonnay barricato o un Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva.