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Orecchiette ai porcini

Le orecchiette ai porcini costituiscono una facile preparazione di pasta e funghi condiranno le orecchiette cotte al dente. Scopriamo i semplici passaggi.

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Orecchiette ai porcini
  • DIFFICOLTÀ: Media
  • ABBINAMENTO: Colli Euganei DOC Pinot Bianco
  • COSTO: Medio
  • CUCINA REGIONALE: -
  • DOSI PER: 4 Persone
  • CALORIE: 409 kcal
  • TEMPO: 15 min di preparazione25 min di cottura
VALORI NUTRIZIONALI PER PORZIONE
Energia 409 kcal
Carboidrati 68,4 g
di cui zuccheri 3,8 g
Proteine 13,4 g
Grassi 8,9 g
di cui saturi 1,4 g
Fibre 3,5 g
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Ingredienti

Preparazione

  1. porri

    Pulite il porro, privandolo delle foglie esterne; spuntate le radici e la parte verde più dura, lavatelo accuratamente e tagliatelo a rondelle sottili. Eliminate la parte terrosa dei funghi, spazzolateli delicatamente e puliteli con un panno umido, poi tagliateli a fettine sottili.

  2. olio

    In un tegame con l'olio fate appassire il porro con lo spicchio d'aglio, sbucciato e leggermente schiacciato, senza lasciarli colorire. Aggiungete i funghi affettati e fateli cuocere a fuoco vivace per 7-8 minuti.

  3. limone

    Insaporiteli con un pizzico di sale e di pepe macinato al momento e cospargeteli con la buccia di limone grattugiata. Portate a ebollizione una pentola d'acqua salata e fatevi cuocere le orecchiette.

  4. orecchiette

    Scolate le orecchiette al dente e conditele con il ragù di funghi preparato; cospargete la pasta con il prezzemolo e il basilico, lavati, asciugati e tritati. Mescolate e servite le orecchiette calde.

Consigli

Il porcino nero, più apprezzato del porcino comune, predilige boschi di latifoglie (specialmente castagni, querce faggi e cerri) e cresce anche su terreni sabbiosi.

Domande frequenti

Come conservare i funghi puliti?

Potete conservarli interi o a fettine. Dopo averli cotti per qualche minuto riponete i funghi puliti negli appositi sacchetti per alimenti e metteteli in freezer.

Qual è l'origine delle orecchiette?

Le orecchiette si diffusero in Puglia fra il XII e il XIII secolo. In dialetto vengono chiamati "strasc'nat", termine che si rifà all'usanza di "strascinare" con le dita la pasta per creare la classica forma rotonda e concava.

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