Tajarin

- DIFFICOLTÀ: Facile
- ABBINAMENTO: Grignolino d'Asti DOC
- COSTO: Economico
- CUCINA REGIONALE: Piemonte
- DOSI PER: 8 Persone
- CALORIE: 513.5 kcal
- TEMPO: 10 min di preparazione15 min di riposo5 min di cottura
I tajarin, una delle gemme culinarie del Piemonte, sono una pasta fresca all’uovo che incarna la tradizione e la semplicità delle Langhe. Questa pasta lunga e sottile è un simbolo della cucina regionale, apprezzata per la sua texture delicata e il sapore ricco. I tajarin sono particolarmente amati durante l’autunno, quando il tartufo bianco, uno dei condimenti più pregiati, è di stagione.
La loro preparazione è un rito che si tramanda di generazione in generazione, e nonostante possa sembrare complessa, è in realtà un processo semplice e divertente che chiunque può affrontare con successo. La chiave per ottenere dei tajarin perfetti sta nella sfoglia: deve essere sottilissima, quasi trasparente, per esaltare al massimo il gusto degli ingredienti. Questa ricetta tradizionale dei tajarin vi guiderà passo dopo passo, permettendovi di portare in tavola un piatto che non solo soddisfa il palato, ma racconta anche una storia di tradizione e passione. Che siate esperti o principianti, scoprirete come fare i tajarin e personalizzarli secondo i vostri gusti, magari con un tocco di tartufo per un’esperienza davvero indimenticabile.
Ingredienti
- Farina 00 1 kg
- Tuorli 10
- Sale q.b.
- Uova 5
- Olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
Preparazione
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Disponete la farina a fontana su una spianatoia, creando un cratere al centro.
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Rompete le cinque uova intere e separate dieci tuorli, aggiungendoli al centro della fontana di farina. Unite l'olio extravergine d'oliva e un pizzico di sale.
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Impastate energicamente, incorporando gradualmente la farina dai bordi verso il centro fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
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Tirate una sfoglia molto sottile (potete usare un mattarello o una macchina per la pasta). Lasciate riposare la sfoglia per circa 15 minuti, coprendola con un panno pulito per evitare che si secchi.
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Spolverizzate la sfoglia con un po' di farina, quindi arrotolatela delicatamente. Con un coltello affilato, tagliate la sfoglia arrotolata in strisce sottili per ottenere i tajarin. Srotolate le strisce e lasciatele riposare per qualche minuto.
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Cuocete i tajarin in abbondante acqua bollente salata per 2-3 minuti, finché non saranno al dente.
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Scolateli usando una schiumarola e conditeli a piacere (consigliamo burro fuso e tartufo bianco per un tocco raffinato).
Consigli
Per un risultato ancora più gustoso, potete aggiungere un pizzico di noce moscata all'impasto, che conferirà un aroma speziato ai vostri tajarin. Se desiderate una variante più leggera, potete sostituire parte della farina 00 con farina integrale, che donerà un sapore rustico alla pasta. Per un tocco di colore, provate ad aggiungere un po' di spinaci lessati e tritati finemente nell'impasto. Ricordate che i tajarin sono versatili: potete condirli con ragù di carne, funghi porcini o semplicemente con un filo d'olio e Parmigiano.
Conservazione
Se volete preparare i tajarin in anticipo, potete conservarli in frigorifero per un giorno, avendo cura di coprirli con un panno umido per evitare che si secchino. In alternativa, potete congelarli: disponeteli su un vassoio infarinato e metteteli in freezer. Una volta congelati, trasferiteli in sacchetti per alimenti. Quando sarà il momento di cuocerli, non è necessario scongelarli; basterà buttarli direttamente in acqua bollente.
Impiattamento
Servite i tajarin in piatti fondi, arrotolandoli delicatamente con una forchetta per creare un nido. Aggiungete una spolverata di Parmigiano grattugiato e qualche scaglia di tartufo bianco fresco. Un rametto di timo fresco o una foglia di salvia possono aggiungere un tocco di colore e profumo al piatto. Se preferite un'impronta più rustica, serviteli su un tagliere di legno, accompagnati da un cestino di pane casereccio.
Abbinamento
I tajarin al tartufo si sposano perfettamente con un bicchiere di Grignolino d'Asti DOC. Questo vino rosso piemontese, leggero e fruttato, esalta il sapore del tartufo senza sovrastarlo. Se preferite un vino bianco, optate per un Roero Arneis, che con le sue note floreali e minerali completerà armoniosamente il piatto. Per chi ama le bollicine, un Franciacorta Brut può essere un'alternativa sofisticata.