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Per la Gen Z il vino non è instagrammabile ed è per questo che ne bevono sempre meno

Il rapporto tra la Gen Z e il vino è influenzato dal mondo dei social: scelgono cosa bere in base ai pollici in su.

Ragazze allegre che bevono un cocktail 123rf
Ragazze allegre che bevono un cocktail

L’Italia vanta vitigni che ci invidiano in tutto il globo, eppure il vino non è la bevanda preferita della Gen Z. A non piacere non è tanto il gusto, quanto il fatto che sia poco instagrammabile. Sì, avete letto bene, i Zoomers sostengono che un bel calice di nettare di Bacco sia meno fotogenico di un cocktail o un boccale di birra. Ovviamente, non per il mondo reale ma per quello virtuale.

Gen Z, niente vino: trionfano cocktail e birra

Molto probabilmente, l’epoca che stiamo vivendo verrà ricordata nei libri di storia soprattutto per la sostituzione del mondo virtuale con quello reale. L’ennesima prova ci arriva dall’indagine Opus (On premise user survey), condotta da Cga by Niq, sulle abitudini di consumo della Gen Z. A quanto pare, i nati tra il 1997 e il 2012 – circa 2 miliardi di persone nel mondo – non gradiscono il vino perché lo ritengono poco instagrammabile. Al contrario, preferiscono i cocktail e la birra perché più fotogenici per i social.

Sì, avete capito bene. Non è tanto il gusto del nettare di Bacco a non piacere, quanto il fatto che lo stesso non abbia un’estetica acchiappa like. I consumi della Gen Z, quindi, sono strettamente legati ai pollici in su che si possono riscuotere nell’universo dei social. Una realtà che, ormai, abbiamo imparato a conoscere e di cui, forse, siamo i principali responsabili. D’altronde, parliamo di nativi digitali, ‘figli’ di generazioni precedenti che probabilmente non sono state in grado di insegnare ad avere un rapporto sano con lo smartphone.

In un quadro di questo tipo, non stupisce scoprire che il 46% dei nati tra il 1997 e il 2012 scelga il drink da bere in base alla sua instagrammabilità, favorendo le bibite più accattivanti. Il 46% opta per i cocktail, mentre la birra si posiziona al secondo posto con il 37% delle preferenze. E il vino? A quanto pare è da boomer. Non a caso, viene scelto dal 44% dei Millenial, dalla stessa percentuale della Gen X e dal 48% dei Baby Boomer.

Barman prepara un cocktail particolare 123rf

Barman prepara un cocktail particolare

Pochi soldi ma bevande "di lusso"

Non soltanto per il ‘bere, la Gen Z si fa ispirare dai social anche per la scelta dei locali da frequentare. Tre giovani su cinque decidono dove mangiare o bere basandosi sulle condivisioni social di amici, conoscenti e personaggi famosi. Questo modo di ‘vivere’ fa sorgere una domanda: considerando che parliamo della fascia della società con il reddito più basso, come fanno ad avere un tenore di vita di questo tipo?

Volendo basarci solo sui cocktail, che hanno un prezzo più alto del vino e della birra, si tratta comunque di un’uscita non indifferente da sostenere. Probabilmente, c’è lo zampino dei genitori, ma anche se così non fosse "il desiderio di condividere con i follower bevande che possano valorizzare la propria immagine e reputazione online prevale sulla spesa".

Che l’instagrammabilità sia più importante dei costi ce lo dimostra pure la scelta delle etichette di coloro che preferiscono il vino rispetto ai cocktail e alla birra. L’84% della Gen Z sceglie lo champagne, il 53% il rosso, il 47% il bianco, il 27% il rosato e il 19% il vino dolce. C’è da dire, però, che i nati tra il 1997 e il 2012 sono anche più aperti a esperienze alternative come le serate no alcol o lo zebra striping. Ovviamente, solo quando contenuti di questo tipo sono in tendenza sui social, altrimenti non c’è gusto.

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