Le ricette che "accolgono" il ritorno dei morti: cosa si mangia il 2 novembre in Italia?
Il giorno dei Morti, in tutta Italia, si portano in tavola piatti della tradizione: dalle zuppe ai risotti, passando per le ossa e le fave dei morti.

Il giorno dei Morti, così come Ognissanti, ha un significato profondo, che spesso accomuna sia i credenti che quanti si dichiarano atei. Religione a parte, cosa si mangia in questa giornata particolare? In ogni zona d’Italia ci sono tradizioni gastronomiche legate alla commemorazione dei defunti, alcune molto simili.
- Perché si celebra il giorno dei Morti?
- Cosa si mangia il 2 novembre?
- I dolci, protagonisti dei Morti
Perché si celebra il giorno dei Morti?
In Italia e in altre zone del mondo, il 2 novembre di ogni anno si celebra il giorno dei Morti. Una giornata particolare, ricca di spiritualità e tradizioni, che non a caso segue un’altra festività altrettanto importante, Ognissanti. Secondo la tradizione cattolica, la decisione di istituire la commemorazione dei defunti si deve all’abate benedettino Sant’Odilone di Cluny.
Il religioso, nel lontano 828 d.C., prese questa decisione dopo aver ascoltato il racconto di un confratello di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa. Rendendosi conto che la preghiera è uno strumento che consente alle anime dei defunti di proseguire il loro cammino verso la pace, l’abate stabilì che il giorno successivo a Ognissanti fosse dedicato al culto dei morti.
Zuppa servita nella tradizionale ciotola di ceramica
Cosa si mangia il 2 novembre?
Secondo la tradizione, il 2 novembre non si aiutano solo i defunti a completare il loro viaggio verso la beatitudine, ma si celebra anche la vita dopo la morte e si ricordano i cari che non sono più tra noi. Tralasciando il significato religioso e spirituale, spostiamoci sul piano gastronomico e vediamo cosa si mangia in questa particolare occasione.
Così come accade nella giornata di tutti i Santi, pure nel giorno dei Morti i protagonisti della tavola sono cibi tipicamente autunnali, in primis zucca e castagne, con preparazioni popolari, povere ma sostanziose. Le zuppe, soprattutto a base di ceci, sono immancabili. Ogni regione d’Italia ha la sua variante, ma quella lombarda è assai gustosa. I legumi vengono uniti con le cotiche e, talvolta, con zampette e musetti del maiale.
In altre zone del Belpaese, la zuppa, con ceci o meno, viene arricchita con zucca e pancetta. Una variante molto golosa è quella alla canavesana, a base di verza cotta in padella con pancetta e lardo e poi bagnata con il brodo. Il tutto viene servito su crostoni di pane abbrustolito e gratinato in forno col formaggio.
Molto gettonati sono i risotti, specialmente con le castagne o la zucca, entrambi ingredienti autunnali. Al Nord Italia, Piemonte in primis, è d’obbligo la bagna cauda, mentre in Trentino si predilige la carne salada. Un’altra preparazione dal gusto deciso, tipica del 2 novembre è la verza con le noci.
I dolci, protagonisti dei Morti
Senza ombra di dubbio, in tutta Italia i dolci sono i protagonisti indiscussi della tavola. Nei giorni che precedono e seguono il giorno dei defunti, in ogni forno del Belpaese si trovano le ossa dei morti e le fave dei morti, dei biscotti speziati rigorosamente serviti con il vin Santo.
In Sardegna, invece, si preparano i papassinos, dei dolcetti con un impasto arricchito con uva sultanina, mandorle e vino cotto. Spostandoci in Sicilia, oltre ai biscotti di varie forme, troviamo la celebre frutta martorana, ossia creazioni a base di marzapane e mandorle che raffigurano diversi tipi di frutta.
In Calabria, oltre alle fave dei morti, è tradizione portare in tavola le dita degli apostoli, ossia dei cilindri di pan di spagna ripieni di crema e glassati, e il grano dei morti, un dolce a base di chicchi di grano lessati e conditi con melagrana, mosto, cioccolato, frutta secca e canditi.
Molto diffuso in tutto lo Stivale, seppur con variazioni regionali, è il pan dei morti, un lievitato arricchito con frutta secca e spezie. Infine, non possono mancare le castagne, sia arrostite che lessate, oppure sotto forma di castagnaccio.

















