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La salute ci arriva dal mare


La salute ci arriva dal mare, il pesce è una grande ed importante fornitura di benessere per il nostor oganismo. Conosciamo meglio questo aspetto.

 

La salute ci arriva dal mare

Pesci azzurri

come acciughe, sardine e sgombro, dal notevole apporto nutrizionale così come anche il salmone o ricchissime di minerali come le vongole: un vero tesoro questo che il mare ci mette a disposizione, consentendo inoltre di rispettare i criteri di una sana dieta mediterranea.

Con l’aiuto del Prof. Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (SISA), scopriamo quali sono i plus nutrizionali di questi pesci, spesso poco valorizzati, ma dalle numerose
proprietà salutari
per il nostro organismo.

Pesce azzurro: caratteristiche, varietà e ricette

Pratiche, economiche, di alto profilo nutrizionale e versatili in cucina: acciughe, sardine, sgombro, salmone e vongole sono un mix perfetto di gusto e sana alimentazione.
Possono essere utilizzate per la preparazione di primi gourmet e secondi piatti adatti alle varie stagioni e ai gusti di tutta la famiglia.

Parliamo di alimenti che contengono importanti caratteristiche nutrizionali: proteine nobili cioè di alto valore biologico, minerali (calcio, potassio, fosforo, ferro, iodio), vitamine del complesso B, oltre alle vitamine A ed E. Quindi ideali per chi ha bisogno di un surplus proteico, come nel caso degli sportivi, per bambini e ragazzi nell’età dello sviluppo, e per le esigenze delle donne.

Ma soprattutto si tratta di pesci ricchissimi di acidi grassi polinsaturi omega 3, come ci tiene a sottolineare il Prof. Migliaccio: "Acciughe, sardine, sgombro, salmone e vongole costituiscono una fonte importante di omega 3 –  afferma Migliaccio –  acidi grassi polinsaturi definiti "essenziali" perché l’organismo non è in grado di sintetizzarli e devono pertanto essere introdotti con la dieta. Gli omega 3 hanno effetti benefici sul sistema cardiovascolare riducendo il Colesterolo totale ed aumentando il Colesterolo buono (HDL-Colesterolo). Inoltre regolano i fenomeni di aggregazione piastrinica riducendo il rischio e prevenendo le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare"

Partiamo per il nostro viaggio alla scoperta delle conserve ittiche dei cosiddetti pesci azzurri:

L’acciuga, tra le conserve ittiche è la più premiata dai consumatori italiani. Si tratta di una specie molto diffusa nel Mediterraneo ma anche lungo le coste occidentali atlantiche. E’ un pesce che si contraddistingue per il corpo affusolato, per il ventre liscio e arrotondato e per una striscia argentata lungo i fianchi.
La sardina, molto simile all’acciuga, si distingue per il sapore e pertanto si preferirà l’una o l’altra in relazione ai gusti personali – Si tratta di un pesce della famiglia dei Clupeidi, tra i più diffusi nel mar
Mediterraneo. È una specie pelagica ma si può trovare tanto lontano dalle coste quanto in pochi centimetri d’acqua.
Lo sgombro: con il termine sgombro si intendono diverse specie diffuse nelle acque costiere del Mediterraneo e del Mar Nero, nonché nel Nord Atlantico, dalle coste marocchine e spagnole fino al Mar di Norvegia. Le più importanti sono lo Scomber scombrus, o sgombro del nord, e lo Scomber colias japonicus, presente anche nelle acque dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano.

Ma cos’è che accomuna questi 3 pesci azzurri, oltre al contenuto di Omega 3?

"In generale tutte le conserve ittiche apportano nutrimento e sapore in poche calorie – afferma il Prof. Migliaccio – le acciughe, le sardine sott’olio e lo sgombro in salamoia sono poi particolarmente ricchi di calcio, in particolare lo sgombro ne fornisce  185 mg per 100 grammi di alimento.
Questo è un minerale indispensabile durante tutta la vita. In particolare nella prima infanzia e nell’adolescenza il consumo di alimenti ricchi in calcio permette il corretto sviluppo del tessuto scheletrico ed il suo accrescimento.
Mentre in età adulta l’apporto di calcio è importante per il raggiungimento di un buon picco di massa ossea per evitare in età avanzata, soprattutto nelle donne, l’instaurarsi di patologie dovute ad una sua carenza come l’osteoporosi.

 

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