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Tutti lo conoscono come "porcino malefico": devi proprio conoscere questo fungo

Se lo conosci, lo eviti: stiamo parlando del porcino "malefico", del tutto simile al 'fratello' buono ma tossico, velenoso e allucinogeno.

Primo piano di un porcino malefico 123rf
Primo piano di un porcino malefico

I conoscitori dei funghi riescono a identificarlo bene e lo evitano come la peste: stiamo parlando del celebre porcino malefico. Chiamato anche satanasso, è quasi identico alla buonissima varietà che solitamente consumiamo in abbinamento alle tagliatelle o ad altri primi o secondi piatti, ma è estremamente pericoloso. Oltre a essere tossico è anche un potente allucinogeno.

Cos’è e dove si trova il porcino malefico

In termini tecnici si chiama Rubroboletus satanas (Boletus satanas con la vecchia nomenclatura), ma tutti lo conoscono come porcino malefico o satanasso. Come è facilmente intuibile dal nome, si tratta di un fungo non commestibile ed estremamente pericoloso. Pur non essendo mortale, può comunque causare problematiche non indifferenti. Ma, procediamo per gradi.

Quanti non sono abili cercatori di funghi – ricordiamo che per diventare tali bisogna ottenere un tesserino ad hoc– potrebbero facilmente scambiarlo per un delizioso porcino, quello che, per intenderci, usiamo per preparare ottime pappardelle o scaloppine. Innanzitutto, il satanasso cresce negli stessi luoghi dei gemelli "buoni", ossia alla base di castagni, faggi e querce. Come se non bastasse, proliferano proprio nel medesimo periodo, in estate e all’inizio dell’autunno.

A differenza del porcino commestibile, quello malefico vive in gruppi ed è estremamente difficile trovarlo solo. Questo è un segnale che potrebbe aiutare a distinguerli dai funghi "buoni", ma non è abbastanza affidabile.

Porcini malefici in gruppo 123rf

Porcini malefici in gruppo nel bosco

Come si riconosce il fungo velenoso

Considerando che, seppur raramente, si può trovare un porcino malefico solitario, è bene concentrarsi sull’aspetto. Pur essendo quasi identico al fungo commestibile, ci sono alcuni dettagli che devono essere letti come un campanello d’allarme. Innanzitutto, osservate il cappello, di forma uguale ma di colore biancastro con sfumature verdi e grigie. I porcini, al contrario, sono di diverse sfumature di marrone.

Successivamente, passate al gambo, anch’esso simile nella sagoma ma differente nel colore. Quello del satanasso ha una tonalità inconfondibile, che non lascia spazio a dubbi: è rosso acceso, con la parte finale tra il giallo e il bruno appena percettibile. Inoltre, cambia colore al tatto, ergo se lo tastate diventa azzurrognolo. I funghi "buoni", al contrario, presentano uno stelo bianco candido, sia quando è intero che tagliato.

Se con questi dettagli non avete ancora capito se si tratta del Rubroboletus satanas, date uno sguardo alla parte sotto al cappello, di colore rosso scuro che verso il bordo vira verso il giallo. Infine, per non avere più alcun dubbio lasciate giudicare al vostro olfatto: l’odore è a dir poco nauseante, tra carne marcia e cavolo bollito, senza alcun sentore dei profumi tipici del bosco.

Funghi porcini interi IPA

Funghi porcini interi

Sintomi e conseguenze dell’ingestione

Come già sottolineato, il "falso" porcino non è mortale, ma è comunque tossico e velenoso. Generalmente, quanti lo ingeriscono per errore manifestano i primi sintomi già durante il consumo, oppure entro un’ora da esso. I disturbi più comuni sono quelli classici dell’intossicazione alimentare, in primis vomito e diarrea persistenti. Talvolta, possono insorgere vere e proprie allucinazioni (ebbene sì, è questo il fungo tanto caro agli sciamani), con conseguente modifica della percezione della realtà.

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