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La pizza non è mai troppa? Per il Regno Unito non è così: c'è un problema in corso

Nel Regno Unito, la pizza è passata di moda. Una vera e propria crisi, che ha già colpito la nota catena Pizza Hut: 70 locali chiusi in poco tempo.

Amici che mangiano una gustosa pizza al piatto 123rf
Amici che mangiano una gustosa pizza al piatto

Può una prelibatezza come la pizza vivere un momento di crisi? A quanto pare sì, ma non in Italia. La situazione riguarda il Regno Unito, dove nell’ultimo anno molte pizzerie hanno chiuso i battenti. Secondo il Financial Times, il mercato di margherite & Co. è saturo, ma sono anche altri i motivi che hanno spinto gli inglesi a snobbare il piatto italiano più amato e replicato al mondo.

Nel Regno Unito scoppia la crisi della pizza

Il Financial Times non ha alcun dubbio: nel Regno Unito, la pizza è passata di moda. Questo settore sta vivendo una crisi mai registrata prima, tanto che negli ultimi tempi la catena americana Pizza Hut ha chiuso ben 70 punti vendita tra Inghilterra, Scozia e Galles. Saracinesche abbassate anche per un’altra catena molto diffusa, Papa’s Johns.

Secondo il quotidiano britannico, questa crisi è dettata da più motivi. In primis, il numero eccessivo di pizzerie sparse in tutto il Paese. Il Financial Times parla proprio di "saturazione dell’offerta e della domanda" che, in altre parole, significa sovrabbondanza di locali da un lato e calo drastico della richiesta dall’altro.

Mentre le pizzerie chiudono i battenti, in tutto il territorio si inaugurano nuove attività del settore della ristorazione, basate per lo più sulla cucina etnica e sull’alimentazione proteica, pollo in primis. Non a caso, la crisi non ha toccato la famosa catena Domino’s che, pur concentrando i suoi menù sulla pizza, ha inserito piatti a base di pollame in più di 200 ristoranti su 1400 indirizzi attualmente presenti in UK.

"L’alimentazione popolare sta attraversando una mutazione a livello globale, il pollo è la proteina che cresce più in fretta e la scelta di introdurlo nel nostro menù era piuttosto scontata", ha dichiarato al Financial Times Andrew Rennie, Ad di Domino’s.

Donna mangia due gustose cosce di pollo piccanti 123rf

Donna mangia due gustose cosce di pollo piccanti

Nuove scelte alimentari, ma anche un risparmio

Sicuramente, la crisi della pizza dimostra un cambiamento importante nell’alimentazione della popolazione. Nel Regno Unito, margherite & Co. sono state surclassate dal pollo e dalla cucina etnica per due motivi: il prezzo e il valore proteico.

Nel Paese di re Carlo, le pizze hanno un costo davvero alto, che diventa esorbitante se si scelgono locali alla moda. Giusto per fare un esempio, nelle catene si parla di 17,99 sterline (20 euro circa) per una pizza di scarsa qualità e di piccole dimensioni. Il pollo, invece, è più economico e, spesso, pure più goloso.

Non solo per il prezzo, alette, cotolette e via dicendo sono alimenti proteici, dettaglio che li rende ancora più allettanti per la moda del momento, ossia le diete iperproteiche. La prova arriva anche dai fatturati dei colossi specializzati nel pollame. Mentre nomi come Pizza Hut abbassano le serrande, altri colossi tipo Kentucky Fried Chicken, Popeys e Wingstop contano i ricavi.

Eat-at-Home Economy

Nel Regno Unito, ma anche in altre zone del mondo come gli Stati Uniti d’America, si sta vivendo una specie di sopravvivenza economica che il Financial Times ha ribattezzato Eat-at-Home Economy. In altre parole, a causa dei rincari, sono diminuiti i pasti fuori casa, ma questo non significa smettere di creare occasioni di socialità con familiari e amici.

Semplicemente, si sceglie di restare a casa, sempre in compagnia, spostando il ristorante presso la propria cucina. Poi, visto che le pizze hanno un costo alto, comprese quelle già pronte da scaldare al forno, il pollo resta la soluzione più economica e più democratica.

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