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Il Dubai Chocolate parlava piemontese: l'intuizione che fa discutere

Il Dubai Chocolate è il dolce del momento, ma pochi sanno che una sua versione italiana esisteva già sessant’anni fa e faceva sognare gli amanti del cioccolato

Origini del dubai chocolate IStock

Lo sappiamo molto, molto bene: il Dubai Chocolate è diventato una presenza costante nei feed social: video di tagli netti che mostrano creme verdi al pistacchio, consistenze croccanti e colate golose hanno trasformato questa barretta in un vero tormentone. Un fenomeno che funziona bene davanti alla telecamera, con ingredienti capaci di unire estetica e gusto.

Eppure, per quanto possa sembrare un’idea recente e originale, il concetto alla base di questo dolce non è affatto nuovo. Sessant’anni fa, in Italia, un marchio già leader del settore aveva messo in commercio qualcosa di sorprendentemente simile, anticipando tendenze che oggi spopolano online.

Un’idea targata Ferrero

A riportare alla memoria questo curioso precedente è stato CiboToday, che ha messo a confronto l’attuale Dubai Chocolate con una creazione Ferrero lanciata negli anni Sessanta. L’azienda di Alba, già protagonista di alcune delle più importanti innovazioni dolciarie del dopoguerra, aveva infatti sperimentato tavolette farcite con creme alla frutta secca, in un formato e con un concept che oggi ricorda da vicino la barretta virale.

Non era solo una questione di gusto: Ferrero aveva già intuito il potenziale di un prodotto che unisse consistenze diverse e ripieni colorati, in grado di catturare l’attenzione e stimolare la curiosità. Un’idea che, a distanza di decenni, sembra riemergere in una nuova veste e con un nuovo nome.

Il Dubai Chocolate italiano

Ma entriamo ancor più nel dettaglio. La versione made in Italy che più si avvicina al concetto del Dubai Chocolate era il Duplo Crem di Ferrero. Si presentava come una tavoletta di cioccolato al latte con ripieno cremoso, disponibile in varianti che includevano anche la crema al pistacchio.

In un’epoca in cui le nocciole piemontesi dominavano il mercato interno, l’uso di frutta secca più mediterranea era una scelta audace e innovativa. Il Duplo Crem non si limitava al pistacchio: esistevano anche versioni alla fragola e alla nocciola, pensate per offrire un assortimento capace di incuriosire il consumatore e distinguersi dagli altri prodotti in commercio.

L’aspetto era quello di una tavoletta compatta e invitante, che racchiudeva un cuore morbido e colorato, anticipando di decenni quell’effetto wow oggi ricercato nei dolci virali. Nonostante il passare del tempo, la formula di base resta sorprendentemente attuale.

Perché non è diventato famoso?

Questo prodotto non ha mai raggiunto lo status di icona globale come il Dubai Chocolate ma, guardando più "vicino", neanche come la Nutella o altri prodotti Ferrero, probabilmente perché il mercato era molto diverso da quello odierno.

I dolci non erano pensati per essere "spettacolari" dal punto di vista visivo e la loro promozione si basava più sulla distribuzione capillare e sulla fidelizzazione, che sulla capacità di generare conversazioni. Senza social media e senza il traino dell’estetica digitale, il fascino di una farcitura colorata restava confinato alle pubblicità cartacee e televisive.

Dall’altra parte, è possibile anche che Ferrero abbia scelto di concentrare le proprie energie su prodotti con un potenziale di vendita più ampio e consolidato, come appunto la Nutella o il Duplo nella sua forma attuale, lanciata nel 1987 come snack monoporzione.

Il Duplo Crem rimase così una parentesi curiosa nella storia dell’azienda, ricordata solo da chi lo ha assaggiato o da chi sfoglia oggi le sue campagne pubblicitarie d’epoca.

Il successo del Dubai Chocolate

Di contro, la versione emiratina ideata da Sarah Hamouda nel 2021 ha saputo sfruttare un contesto favorevole: social network affamati di contenuti visivi, trend gastronomici a rotazione veloce e un’estetica che rompe lo schermo.

L’abbinamento di pasta kataifi, pistacchio e tahina offre una combinazione di dolce e salato che funziona bene sia all’assaggio sia davanti alla fotocamera, generando milioni di visualizzazioni e imitazioni in tutto il mondo.

Grazie alla viralità e alla capacità di essere reinterpretato in mille varianti, il Dubai Chocolate è diventato un simbolo contemporaneo di come un’idea golosa possa conquistare il pubblico globale in pochi mesi, anche quando le sue radici affondano in una storia molto più lunga.

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