Due dei migliori mercati del cibo al mondo sono in Italia: le eccellenze
Il Financial Times ha celebrato i mercati del cibo: l’Italia brilla con due eccellenze che trasformano ogni visita in un viaggio tra profumi, culture e specialità

Girare tra i mercati del cibo significa immergersi in un universo di profumi, voci e ingredienti che raccontano più di qualsiasi libro di cucina. Sono luoghi popolari e raffinati al tempo stesso, dove la spesa quotidiana diventa esperienza culturale, e dove la storia di una città passa attraverso il colore dei banchi e la varietà delle ricette.
Non stupisce che le classifiche internazionali li considerino sempre più delle vere attrazioni. E nell’elenco dei food market più amati al mondo spiccano due italiani che parlano di eccellenza, tradizione e vitalità. Due spazi diversi per atmosfere e prodotti, ma accomunati dalla capacità di trasformare il cibo in un simbolo di identità collettiva.
La classifica del Financial Times
Ma facciamo un passo indietro: a fine 2024 il Financial Times ha pubblicato una selezione dei mercati alimentari più rappresentativi a livello mondiale, un viaggio che ha toccato Europa, Asia, Americhe e Oceania, con lo scopo di mettere in luce i luoghi in cui il cibo diventa una vera esperienza. La notizia è stata ripresa e rilanciata proprio in questi giorni, nonostante sia passato diverso tempo, dal Corriere della Sera e da La Repubblica.
Un rilancio importantissimo, perché accende i riflettori su un tipo di turismo diverso (che occhieggia un po’ al grocery tourism, ma è più vibrante e verace) che passa attraverso vicoli ed edifici che non sono più solo luoghi dove comprare alimenti freschi, ma scorci in cui si intrecciano tradizioni locali, innovazione culinaria e dinamiche sociali.
Tra i vari nomi emersi, due realtà del nostro Paese hanno guadagnato un posto di rilievo: il Mercato del Capo a Palermo, esempio di vitalità mediterranea e di intreccio culturale, e il Mercato delle Vettovaglie a Livorno, con la sua architettura ottocentesca in stile Liberty e l’anima verace della cucina labronica. Due luoghi che, pur così diversi per storia e geografia, condividono la capacità di raccontare un territorio attraverso i sapori, i profumi e l’energia quotidiana che li anima.
Il mercato del Capo a Palermo
Perché allora, non conoscerli meglio? Iniziamo dal Capo, che si snoda tra i vicoli del centro storico di Palermo: un dedalo di banchi e colori che il Financial Times ha esaltato spiegando che non si tratta solo un luogo dove fare acquisti, ma un concentrato della vita quotidiana palermitana, un teatro urbano che mescola storia, multiculturalismo e gastronomia.
Il giornale britannico ha sottolineato l’atmosfera unica che si respira tra le bancarelle: spezie, verdure lucide, frutta fresca e specialità da strada che raccontano la stratificazione culturale della città. Qui lo sfincione, la "pizza" soffice e fragrante tipica di Palermo, convive con fritti dorati, arancine e pesci appena pescati.

Mercato del Capo a Palermo
Ogni angolo è attraversato da voci, contrattazioni e richiami che diventano parte integrante dell’esperienza. Il mercato, nato in epoca araba e sviluppatosi nei secoli successivi, rappresenta per il Financial Times un simbolo della vitalità mediterranea: un luogo in cui il cibo non è soltanto consumo, ma linguaggio identitario, memoria collettiva e segno di accoglienza. Passeggiare tra i suoi banchi significa assaggiare la città stessa, con i suoi contrasti e la sua energia inconfondibile.
Il mercato delle Vettovaglie a Livorno
Il Mercato delle Vettovaglie di Livorno, conosciuto come Mercato Centrale, è una meraviglia locata all’interno di un edificio monumentale che porta con sé l’impronta dell’Ottocento e un carattere profondamente popolare. Costruito nel 1894 in stile Liberty, è uno dei mercati coperti più grandi d’Europa e rappresenta un vero cuore pulsante della città toscana.
Secondo il giornale britannico, il fascino del mercato non sta soltanto nella maestosità architettonica ma soprattutto nella varietà e nella freschezza delle proposte. Qui la tradizione labronica prende forma nei piatti simbolo: la torta di ceci, le acciughe alla povera, i crostini di mare, i prodotti ittici che arrivano direttamente dai pescherecci locali. Ogni banco diventa un racconto gastronomico che mescola semplicità e qualità, un tratto distintivo della cucina di Livorno.

Mercato delle Vettovaglie a Livorno
Il Financial Times sottolinea inoltre come l’atmosfera sia parte integrante dell’esperienza: tra i corridoi ampi e luminosi il mercato offre uno spaccato della quotidianità cittadina, con un’energia che si riflette nei gesti dei venditori e nella curiosità dei visitatori. È un luogo che custodisce la tradizione ma allo stesso tempo si rinnova costantemente, confermando il ruolo dei mercati come spazi di incontro e di identità collettiva.
Gli altri mercati più amati
Accanto a Palermo e Livorno, la classifica ha portato alla ribalta molti altri food market che incarnano lo spirito dei loro territori e ne raccontano la cucina in modo diretto e coinvolgente. In Europa spiccano i mercati francesi come Les Halles de Lyon Paul Bocuse e il Marché de l’Avenue Président-Wilson a Parigi, esempi della centralità gastronomica d’Oltralpe, mentre a Londra il Chapel Market è stato valorizzato per la sua vivacità comunitaria.
Tra i mercati iberici brillano il Mercado de San Miguel a Madrid e il Mercado Central di Valencia, luoghi che uniscono la tradizione mediterranea a un forte richiamo turistico. Nel Nord Europa il riferimento è Torvehallerne a Copenaghen, padiglione elegante che fonde specialità danesi e cucine internazionali.
Spostandosi in Asia, l’attenzione va al Tsukiji Outer Market di Tokyo, al Gwangjang Market di Seul, al Ningxia Night Market di Taipei e all’East Coast Lagoon Food Village di Singapore, quattro mete che dimostrano quanto i mercati siano fondamentali per comprendere le culture alimentari orientali.
Le Americhe non restano indietro: a Los Angeles il Grand Central Market continua a rappresentare il melting pot californiano, mentre il Hilo Farmers’ Market alle Hawaii e il Mercado de Dulces di Morelia in Messico offrono esperienze gastronomiche legate a prodotti unici e tipici. In Oceania, infine, il Queen Victoria Market di Melbourne conferma il legame tra multiculturalismo e cibo di qualità.
Questa rete mondiale di mercati mostra come le piazze del cibo siano diventate veri osservatori culturali: qui si misura la vitalità delle città, si conserva la memoria delle cucine popolari e si sperimenta l’innovazione gastronomica. È in questi luoghi che il cibo si fa identità, viaggio e conoscenza.