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No, non dovresti assaggiare gli impasti crudi: tutti i motivi

Sono diversi i rischi che scaturiscono dall'assaggio degli impasti crudi: dalla 'semplice' diarrea allo shock anafilattico, passando per la gastroenterite.

Impasto crudo con uova sullo sfondo 123rf
Impasto crudo con uova sullo sfondo

Alcuni impasti crudi sono golosi e allettanti, inutile nasconderlo. Pensiamo al composto che si prepara per fare la ciambella bicolore, quanti riescono a resistere alla tentazione di pulire la ciotola anche solo con il dito? Ci sono persone che trovano gustoso perfino l’impasto dei biscotti, eppure non bisognerebbe mai cedere a questi piccoli peccati di gola. Di mezzo c’è la salute, quindi non si scherza.

Perché gli impasti crudi sono pericolosi?

Coloro che sono stati bambini tanti, tanti anni fa e hanno avuto la fortuna di avere una nonna o una mamma abile ai fornelli ricorderanno con gioia i pomeriggi trascorsi in cucina. Si impastava a mano su una spianatoia di legno, le ricette erano "a occhio" e in sottofondo non c’erano tv o musica, ma i racconti di tempi andati. Il momento più bello, però, era quello finale, quando i più piccoli ottenevano una concessione: pulire la ciotola dove farina, uova, zucchero e latte si erano uniti per creare qualcosa di delizioso. Impasti crudi squisiti, che oggi però non vengono visti di buon occhio.

Questa volta non si tratta di un pericolo immotivato, ma di un rischio reale nascosto proprio in due ingredienti cardine di tutte le preparazioni, dolci e salate. Stiamo parlando delle uova e della farina che, se consumate crude, sono portatrici di due batteri pericolosi: escherichia coli e salmonella. Sicuramente vi state chiedendo: questi ‘nemici’ non esistevano anche in passato? Certo, ma non possiamo nascondere che le farine e le uova che consumiamo oggi non sono più quelle di un tempo.

Farina: attenzione all’escherichia coli

Il primo nemico si nasconde nella farina, che se consumata cruda potrebbe trasmettere l’escherichia coli. Si tratta di un batterio di cui sentiamo parlare spesso, anche perché alcuni ceppi sono contenuti pure in altri alimenti come la carne e le verdure, ma che solitamente non associamo mai alla polvere bianca necessaria per preparare gran parte delle ricette esistenti.

L’escherichia coli che interessa la farina si attiva a contatto con l’acqua, ma muta nel momento in cui entra a contatto con le alte temperature. Ecco perché impasti crudi di questo tipo, che siano quelli del ciambellone, dei biscotti o della focaccia, non devono mai essere consumati. Questo batterio potrebbe provocare disturbi ‘leggeri,’ come diarrea, vomito e crampi addominali, ma anche problematiche più gravi, specialmente nelle persone fragili o con malattie pregresse.

Stendere l'impasto con il mattarello Biscottini di Halloween

Stendere l’impasto con il mattarello

Uova e salmonella

Ancor più pericoloso del batterio della farina è quello che si nasconde nelle uova crude: la salmonella. Qui il rischio è più difficile da arginare perché parliamo di un ingrediente che spesso e per diverse preparazioni viene utilizzato crudo o semi crudo. Pensiamo, ad esempio, alla carbonara e al tiramisù.

La salmonella, che può essere presente sia nel guscio che nel tuorlo dell’uovo, può provocare serie infezioni intestinali: si va dalla ‘semplice’ diarrea (che, ricordiamo, nei pazienti fragili non è una problematica così banale) a reazioni particolarmente gravi che richiedono il ricovero ospedaliero.

In linea di massima non bisognerebbe mai mangiare uova crude, ma come si fa a rinunciare a un buon tiramisù o a una gustosa carbonara? Il consiglio è scegliere sempre un prodotto freschissimo, possibilmente a chilometro zero, o pastorizzato. Anche se escherichia coli e salmonella sono i batteri più diffusi, visto che farina e uova vengono utilizzati per quasi tutti gli impasti crudi, ci sono altri ‘nemici’ a cui bisogna prestare attenzione. A prescindere dalla tipologia di alimento, quando si consuma qualcosa senza cottura si rischiano problematiche più o meno gravi come: gastroenterite, listeriosi, intossicazioni alimentari, infezioni con parassiti intestinali, reazioni allergiche e perfino shock anafilattico.

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