È il fungo in assoluto più velenoso al mondo: lo puoi riconoscere così
Il fungo più velenoso al mondo è altamente letale, ma, seppur con difficoltà, si può riconoscere ed evitare.

Il fungo più velenoso al mondo è responsabile di quasi tutte le morti causate dall’ingestione di miceti. Considerando che siamo in un’epoca in cui basta caricare una foto sui motori di ricerca per avere informazioni specifiche, una domanda sorge spontanea: com’è possibile scambiarlo per un ‘fratello’ commestibile? Purtroppo, è più facile di quanto sembra.
- Qual è il fungo più velenoso al mondo?
- Come si riconosce l'Amanita phalloides?
- I sintomi dell'ingestione
Qual è il fungo più velenoso al mondo?
Quando si parla di funghi bisogna sempre prestare molta attenzione. Non c’è soltanto il porcino malefico, che crea disturbi intestinali importanti, ma anche varietà altamente mortali, che possono provocare il decesso mangiandone una minima parte. Pensate che del fungo più velenoso al mondo, il cui nome scientifico è Amanita Phalloides, basta mezzo cappello per uccidere una persona.
Parliamo di un micete piuttosto subdolo, molto simile a tante altre specie commestibili, che può facilmente indurre in errore quanti non sono abili fungaioli. Non a caso, nel linguaggio popolare, l’Amanita è conosciuta con altri due nomi che rendono perfettamente l’idea della sua pericolosità: angelo della morte e ovolo bastardo.
Questo particolare fungo, pur non essendo l’unico velenoso, è uno dei più letali. Dopo l’ingestione, causa il decesso nell’80% dei casi. La colpa è di due suoi componenti chimici: amantine e falloidine. Entrambe sono termostabili, ossia resistono alla cottura, per cui non importa come si consumano: le conseguenze non cambiano.

Varietà di Amanita phalloides, il fungo più velenoso al mondo
Come si riconosce l’Amanita phalloides?
Purtroppo, riconoscere l’Amanita phalloides non è semplice, soprattutto per quanti non sono abili cercatori di funghi. Pur essendo molto simili ad altre specie, presentano comunque caratteristiche che permettono di individuarli. Innanzitutto, è bene concentrarsi sul cappello, che ha una forma campanulata, conica o emisferica, di un colore che va dal grigio al giallognolo, oppure dal brunastro al bianco.
Il gambo, invece, è più largo verso il basso che verso l’altro e ha striature biancastre o verdognole che fanno pensare alla pelle del serpente. Le lamelle sono piuttosto fitte e disuguali, mentre l’anello della zonna pre-apicale è bianco e sembra avvolgere lo stelo come un fazzoletto. L’interno, infine, è bianco e sodo, particolarmente fibroso.
Per quanto riguarda l’odore, è pressoché nullo, soltanto qualche volta può avere un sentore di fiori appassiti. Il fungo più velenoso al mondo cresce specialmente nei boschi di querce e conifere, dall’estate fino al termine dell’autunno. Come avrete facilmente intuito, non è semplice riconoscerlo, ma c’è un trucco che vale la pena conoscere.
Provate a schiacciare un pezzo del fungo su un foglio di carta, poi fate cadere alcune gocce di acido muriatico, segnando con una matita la sagoma del micete. Dopo 10 minuti circa, se si forma un alone bluastro significa che si tratta dell’Amanita phalloides.
I sintomi dell’ingestione
I primi sintomi iniziano a manifestarsi tra le 6 e le 12 ore dopo l’ingestione del fungo, ma può anche capitare che arrivino dopo 40 ore. È proprio durante questo tempo che le sostanze velenose entrano in circolo nell’organismo e danneggiano alcuni organi, fegato e reni in primis.
L’avvelenamento inizia con seri disturbi gastrointestinali: vomito incontrollabile, sudorazione eccessiva, diarrea e forti dolori addominali. Spesso questi disturbi causano complicazioni gravi, come disidratazione e insufficienza renale acuta. Con il passare dei giorni, i pazienti vanno incontro a problematiche serissime, come: emorragia interna, insufficienza respiratoria, convulsioni e, di conseguenza, morte.
Se diagnostica tempestivamente, l’intossicazione da Amanita phalloides si può ‘curare’. Nella maggior parte dei casi, però, è necessario un trapianto di fegato o dialisi a vita.