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Il formaggio è il cibo rubato al mondo ed esiste persino un mercato nero

Il formaggio è il cibo più rubato al mondo, con ammanchi che raggiungono cifre da brividi. Non solo, esiste anche un mercato nero.

Scaffale di formaggi al supermercato 123rf
Scaffale di formaggi al supermercato

Non risulta solo gustoso al palato, ma è anche una grande, grandissima attrattiva per i malviventi: stiamo parlando del formaggio, il cibo più rubato al mondo. È difficile da credere, ma ci sono alcune tipologie di cacio che valgono un occhio della testa ed esiste perfino un mercato nero che si occupa di ‘piazzare’ la merce rubata.

Perché il formaggio è il cibo più rubato al mondo?

Siamo pronti a scommettere che, entrando in un supermercato e ipotizzando di voler fare un furto, nessuno penserebbe mai di infilare in borsa una forma di cacio. Eppure, il formaggio è il cibo più rubato al mondo. Parliamo di un alimento che si consumava già durante i regni di Sisi I e Ramses II in Egitto e che, ad oggi, ha fan sfegatati in ogni angolo del globo. Tuttavia, anche la passione più grande rende incredibile il fatto che sia l’oggetto più desiderato dai ladri.

Secondo il rapporto redatto dal Centre for Retail Research del Regno Unito, il 4% della produzione mondiale di formaggio viene rubato. I motivi sono diversi. In primis, il lato economico: ci sono alcune forme di cacio che valgono molto, tanto da essere considerate una sorta di ‘bene rifugio’. Pensate che in alcuni Paesi vengono addirittura utilizzate come garanzia per i prestiti bancari.

In secondo luogo, il formaggio è facile da rubare, specialmente all’interno della grande distribuzione. Altro dettaglio che lo rende appetibile è la buona conservabilità. Parliamo, infatti, di un prodotto che, se stagionato, non necessita di una refrigerazione ad hoc. Di conseguenza, è semplice da trasportare e rivendere.

Infine, il cacio è super richiesto in ogni angolo del pianeta, quindi è facile da piazzare, motivo per cui il mercato nero ha trovato un terreno più che fertile. Basti pensare che, nel 2017, la Polizia di Modena ha portato a termine l’operazione Wine & Cheese, catturando una delle bande più specializzate nel furto di formaggio e vino. Tralasciando il nettare di bacco, 16mila bottiglie per un valore di quasi 100mila euro, i ladri si erano accaparrati 168 forme di Parmigiano Reggiano, per un totale di 80mila euro di guadagno.

Pezzo di formaggio con cristalli di lattato 123rf

Pezzo di formaggio con cristalli di lattato

Furti in crescita: i produttori corrono ai ripari

Secondo la Coldiretti, soltanto per quel che riguarda il Parmigiano, nel triennio 2014/2017 il danno causato dalla sottrazione illecita ha raggiunto i 10 milioni di euro con oltre 20mila forme sparite da caseifici, magazzini, distributori e supermercati. A queste cifre, già importanti, bisogna aggiungere i piccoli furti, che hanno creato un buco di circa 3,48 miliardi di euro, pari a circa l’1,48% del fatturato annuo dei distributori.

Considerando che le cosiddette "mano lesta" non hanno alcuna intenzione di condurre una vita all’insegna della legalità, i produttori hanno deciso di correre ai ripari. Sia in Italia che oltreoceano, direttori di supermercati e proprietari di caseifici stanno attuando alcuni escamotage per evitare ulteriori ammanchi. È per questo che potreste trovare panetti di burro o di cheddar con le stesse etichette di sicurezza degli alcolici, oppure posizionati direttamente dietro al bancone, sotto lo sguardo vigile dei commessi.

In ogni modo, ovunque è stata potenziata la videosorveglianza, con telecamere fisse sul reparto latticini e personale in allerta. Per quanto riguarda determinate varietà come il Parmigiano, in Italia alcuni produttori hanno già iniziato a inserire dei microchip di tracciamento. Una scelta azzeccatissima visto che il Reggiano è uno dei formaggi più rubati, seguito dal cheddar nei supermercati inglesi e da Gouda ed Edam nei Paesi Bassi.

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