Forse nel futuro il nostro cibo potrebbe essere fatto con l'anidride carbonica
Creare cibo a partire dall'anidride carbonica: è questo il nuovo e progetto ambizioso per il futuro alimentare del pianeta.

Entro due anni, potrebbe entrare in commercio il cibo del futuro, fatto con l’anidride carbonica e assolutamente gustoso da mangiare. Alimenti commestibili, buoni e, soprattutto, sostenibili, capaci di ridurre drasticamente l’impatto ambientale dell’industria di riferimento. Queste, ovviamente, sono le promesse dei promotori dell’ambizioso progetto, appoggiato da imprenditori del calibro di Bill Gates.
Il cibo del futuro sfrutta l’anidride carbonica
Secondo l’indagine 2025 della Commissione EAT-Lancet, il 30% della popolazione è responsabile di oltre il 70% dell’impatto ambientale del cibo a livello globale. Un dato che, a essere onesti, non sorprende: ormai tutti sanno che l’industria alimentare ha un’influenza significativa sull’ambiente, soprattutto a causa delle emissioni di gas serra e dello spreco. Ed è proprio in questo scenario che si inserisce il cibo del futuro, creato a partire dall’anidride carbonica.
Un progetto innovativo e particolarmente ambizioso, che vede al centro della scena lo chef danese Rasmus Munk, proprietario del ristorante Alchemist di Copenaghen, capo del centro di innovazione alimentare Spora e membro del movimento New Nordic Kitchen. L’obiettivo è duplice: creare alimenti gustosi e ridurre drasticamente l’impatto ambientale del cibo.
Ma, com’è possibile trasformare l’aria in qualcosa che sia non solo commestibile ma anche buono? La risposta, almeno sulla carta, è semplice: basta eliminare gli zuccheri dalla fermentazione e introdurre l’acetato derivante dall’anidride carbonica, così che i ricercatori possano nutrire dei microrganismi che, a loro volta, produrranno proteine.
"Questo progetto non riguarda solo la scienza. Si tratta di cambiare il modo in cui nutriamo il mondo e di garantire che il cibo del futuro sia sostenibile, accessibile e irresistibilmente buono", ha dichiarato Munk. Il suo lavoro vanta sostenitori di un certo calibro, la Novo Nordisk Foundation e la fondazione di Bill Gates e della moglie Melinda, che hanno stanziato un investimento complessivo di 21,7 milioni di euro.

Scienziato lavora la carne in laboratorio
La sfida più grande
Il fatto che Bill Gates abbia appoggiato Rasmus Munk è indicativo: l’imprenditore statunitense non avrebbe mai finanziato un progetto privo di potenziale, per restare in tema ‘campato in aria’. Lo chef danese crede moltissimo nella ricerca da lui denominata Acetate Consortium e sostiene di poter ‘sfornare’ qualcosa di gustoso entro due anni. Ed è proprio questa la sfida più grande: creare alimenti commestibili e, allo stesso tempo, piacevoli, così che non facciano rimpiangere i cibi tradizionali.
"Stiamo affrontando una crisi alimentare e climatica globale e abbiamo bisogno di soluzioni radicali per nutrire una popolazione in crescita in modo sostenibile. Questa tecnologia ha il potenziale per rimodellare il modo in cui produciamo il cibo, e il nostro ruolo è garantire che non si limiti a nutrire, ma che le persone vogliano effettivamente mangiarlo", ha dichiarato Munk.
Non a caso, lo chef danese ha coinvolto nel progetto colleghi provenienti da ogni parte del mondo, con l’obiettivo di creare delle ricette in linea con i gusti propri di ogni ‘comunità’. Gli alimenti devono essere di consumo quotidiano, ricchi di proteine, con un basso impatto ambientale e, ciliegina sulla torta, invitanti. Un obiettivo ambizioso, che se dovesse riuscire potrebbe davvero fare la differenza.