Se i bambini odiano questi cibi, ecco 5 trucchi per farglieli amare
Spesso i bambini non vogliono assaggiare cibi nuovi o rifiutano cibi che prima mangiavano: ecco 5 strategie efficaci per superare il loro “non mi va!”

- Perché i bambini rifiutano alcuni cibi
- I cibi più odiati dai bambini
- Le strategie e i trucchi per far amare i cibi odiati dai bambini
Tutti i genitori, prima o poi, si trovano a dover fare i conti con un bambino che dice "no" a un cibo che gli propongono: può essere perché ha un odore sgradevole o un gusto che non gli solletica il palato oppure, semplicemente, perché è un alimento nuovo che viene visto con sospetto e, per questo, rifiutato. In ogni caso, c’è bisogno di un piano d’attacco per provare a trasformare i cibi odiati dai bambini in alimenti a loro graditi. Come? Senza fretta, con pazienza e con qualche piccolo accorgimento che li aiuti a superare la loro resistenza e ad apprezzare i cibi che non vogliono mangiare. Scopriamo insieme perché i bambini rifiutano alcuni alimenti, quali sono i cibi che generalmente non piacciono ai più piccini e quali strategie adottare per renderli più propensi a accettarli.
Perché i bambini rifiutano alcuni cibi
Una delle ragioni più comuni per cui un bambino può rifiutare il cibo è la neofobia alimentare, cioè la riluttanza ad assaggiare alimenti nuovi o sconosciuti. Si tratta di un comportamento molto diffuso, che di solito si manifesta in età prescolare, tra i 2 e i 6 anni. I bimbi più piccoli, in genere, sono aperti alle nuove esperienze e accolgono senza problemi cibi mai provati prima se vengono loro proposti da persone di cui si fidano, come la mamma e il papà, perché non hanno motivo di dubitare della loro bontà. I bambini più grandi, invece, che sono più autonomi nell’accesso al cibo anche per il maggior numero di contesti e di occasioni sociali in cui mangiano (per esempio a scuola e alle feste di compleanno), tendono ad avere più cautele e a diventare più restii ad assaggiare alimenti con cui non hanno familiarità: non riescono a catalogarli con certezza come innocui e sicuri, dunque finiscono per non mangiarli per un timore atavico che possano far loro male.
Oltre al rifiuto dei cibi non conosciuti, mai assaggiati prima, i bambini possono anche attraversare fasi di selettività alimentare nei confronti di alimenti già provati, che prima mangiavano volentieri e che a un certo punto non vogliono mangiare più.
In entrambi i casi si tratta di atteggiamenti naturali e fisiologici, che fanno parte del processo evolutivo: l’evoluzione della specie ha fatto sì che i bambini, in tempi antichissimi, sviluppassero una naturale avversione nei confronti di alcuni cibi, per esempio di quelli dal gusto amaro o acido, come strategia di sopravvivenza per impedire loro di ingerire alimenti nocivi o tossici. Oggi, naturalmente, non c’è più ragione di rifiutare un determinato cibo per salvarsi la vita, ma nei bambini le "tracce" di questa cautela ancestrale rimangono e sono una delle cause della neofobia e della selettività alimentare, insieme, naturalmente, ad altri fattori, come l’esempio offerto dai genitori e dai loro "pari" (fratelli e sorelle, compagni di scuola).
I cibi più odiati dai bambini
Ma quali sono i cibi che i bambini tendono a rifiutare?
Sul podio degli alimenti meno apprezzati dai più piccini ci sono senza dubbio le verdure – per esempio broccoli e cavoli, ma anche le verdure amare come la cicoria – e la frutta, ma alcuni bambini possono non voler mangiare anche alcuni tipi di carne, per esempio quelli con molto grasso o con una consistenza per loro sgradevole, come il fegato, cibi con odori molto forti, come il gorgonzola, così come i legumi, che molto spesso hanno difficoltà ad apprezzare.
In alcuni casi il problema non sono i cibi in sé, ma il modo in cui vengono presentati, che li rende poco riconoscibili: le verdure frullate inserite nell’impasto delle polpette, per esempio, possono risultare più accettabili per alcuni bambini proprio perché meno riconoscibili in quanto verdure, ma potrebbero venire rifiutate da altri proprio per la loro minore riconoscibilità, che le rende non familiari, quindi potenzialmente meno sicure ai loro occhi. Una carota servita nella sua forma originale, dunque, sarà più adatta ai bambini che ancora non hanno grande familiarità con questo ortaggio: piano piano, infatti, impareranno a conoscerlo e saranno più disponibili a mangiarlo. Una volta che la carota sarà stata catalogata come cibo "amico", potrà essere utilizzata in diverse modalità nelle ricette, anche frullata o grattugiata. Diversa è la situazione di un bambino che inizia a rifiutare un cibo che prima non aveva difficoltà a mangiare: in quel caso, trovare soluzioni alternative per farglielo accettare, magari proprio mascherandolo nei piatti, può essere una strategia vincente.
Le strategie e i trucchi per far amare i cibi odiati dai bambini
Come abbiamo visto, le circostanze e le ragioni che portano un bambino a dire "no" a un cibo possono essere tante: non si tratta di capricci, ma di una reazione normalissima alle sensazioni che un certo alimento scatena in loro. Purtroppo per superare questa avversione non basta provare a convincerlo con frasi come "mangia la verdura perché ti fa bene" – una ragionamento logico che sul bambino non fa alcuna presa -, e non è opportuno promettere una ricompensa come premio per aver mangiato un certo cibo – un gesto che rinforza l’idea che quel cibo sia, effettivamente, sgradevole -. Ci sono però alcuni piccoli trucchi in grado di trasformare un cibo odiato in un alimento amato, o almeno un po’ più gradito, dai bambini. Vediamo quali sono i più efficaci.
Coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti
Coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti è una prima strategia utile per aumentare il loro interesse e la loro curiosità nei confronti del cibo. È importante renderli protagonisti, chiedere il loro aiuto nell’elaborazione del menù e durante la spesa, che rappresenta un’occasione importante per familiarizzare con i diversi alimenti, e poi in cucina: essere parte attiva nell’ideazione e realizzazione dei piatti li renderà più propensi a mangiarli. Ecco 10 ricette perfette da preparare con i più piccini.
Rendere i cibi colorati e divertenti
Spesso la resistenza dei bambini nei confronti di un determinato alimento nasce ben prima dell’assaggio ed è legata al suo aspetto, quindi renderlo visivamente più attraente può aiutare a superarla. È possibile giocare con i colori e con le forme, per esempio tagliare la frutta a forma di stelline o cuoricini o comporre gli alimenti nei piatti in modo da dar vita a un animaletto, una macchina o un trenino, magari accompagnando il momento del pasto con delle storie che lo rendano avvincente ed emozionante per i bambini. Bastano un po’ di fantasia e creatività per catturare l’attenzione dei più piccini e trasformare la riluttanza in entusiasmo: prova i nostri pancake a forma di cane!
Procedere gradualmente, con piccoli assaggi e porzioni
Un altro aspetto importante per convincere i bambini a provare un cibo nuovo o che non amano particolarmente è procedere per gradi, proponendoglielo in piccole quantità: una porzione troppo abbondante, infatti, potrebbe scoraggiarli e indurli a rifiutare completamente quell’alimento, mentre pochi bocconi o qualche pezzetto risulteranno sicuramente più tollerabili.
Essere costanti e pazienti
Con i bambini che rifiutano il cibo è importante armarsi di pazienza e costanza: non bisogna arrendersi di fronte al primo "no" ma è bene continuare a insistere, con delicatezza e senza forzarli, magari proponendo lo stesso alimento in diverse ricette e con svariati abbinamenti. Come detto, spesso la resistenza del bambino nasce dalla mancata conoscenza di un certo cibo: vederlo più volte nel piatto lo renderà pian piano più familiare e servirà a mamma e papà a comprendere le modalità di offerta che risultano più gradevoli per il loro piccolo. Se il bimbo va più d’accordo con una determinata verdura tagliata a pezzetti piuttosto che frullata, sarà quella la chiave per superare il suo rifiuto, semplicemente cucinandola come la preferisce. Sicuramente sarà necessario procedere per tentativi ed essere pronti ad accettare qualche sconfitta, ma, a forza di provare, un cibo odiato oggi diventerà probabilmente un alimento gradito domani.
Camuffare i cibi meno graditi
Un altro trucco efficace per invogliare i bambini a mangiare un cibo che non amano è "camuffarlo" nelle ricette, in modo da renderlo un po’ meno visibile: non significa imbrogliarli, ma semplicemente fare in modo che quell’alimento, che se è troppo protagonista nel piatto può suscitare repulsione, venga accolto meglio grazie a preparazioni che ne mascherano la presenza. A volte, oltre all’aspetto, la resistenza nasce anche dal gusto, che può essere più o meno forte a seconda che quell’alimento sia proposto da solo oppure all’interno di ricette più elaborate. Le polpette sono delle ottime alleate per rendere più accettabile una verdura che i bambini non gradiscono o di cui non amano il sapore: frullata e aggiunta all’impasto, infatti, sarà più nascosta e avrà un gusto "addolcito" dagli altri ingredienti, come il formaggio, le patate o il pane, più facile da apprezzare dal palato dei bambini.
Un’altra idea è aggiungere le verdure al sugo per la pasta preparando un ragù di verdure, magari frullandolo una volta cotto in modo da eliminare i pezzetti eventualmente rimasti interi, oppure usare le verdure nel ripieno delle torte salate.
Si può anche fare leva sulla somiglianza: se il tuo bambino adora le patate fritte, prepara allo stesso modo le verdure, come le zucchine o la barbabietola, tagliandole a bastoncini. Con i nostri bastoncini di melanzane in pastella, probabilmente riuscirai a superare la sua avversione per questo ortaggio, dalla consistenza e dal sapore che non tutti i bimbi apprezzano.