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Castagne matte contro castagne vere: come difendersi dal rischio tossicità

Le castagne matte si trovano facilmente nei parchi cittadini, nei viali e nelle aree verdi, ma bisogna fare molto attenzione perché sono tossiche.

Castagne nel loro riccio bagnate di rugiada 123rf
Castagne nel loro riccio bagnate di rugiada

A guardarle sembrano castagne o marroni, ma bisogna fare attenzione perché sono tossiche: sono le castagne matte, frutto dell’ippocastano. Si possono facilmente trovare nei parchi urbani e sono talmente grandi e perfette che risultano pure più allettanti di quelle commestibili.

Come capire se una castagna è matta?

Le castagne sono le protagoniste per eccellenza dell’autunno. Farinose e dolci, possono essere consumate in tanti modi, perfino nelle ricette salate. Bisogna fare attenzione soltanto a una cosa: non scambiarle con quelle matte. Queste ultime, infatti, sono tossiche. Il motivo è presto detto: contengono saponine, sostanze irritanti che possono causare intossicazione, diarrea, vomito e, nei casi più gravi, lesioni intestinali e renali.

Anche se all’apparenza sembra una castagna classica, la matta è diversa ed è facile riconoscerla. Innanzitutto, il frutto tossico viene dall’ippocastano, albero che si trova facilmente negli orti urbani, nei parchi cittadini e nei viali alberati delle nostre città. Invece, quelli commestibili sono frutti del castagno europeo, una pianta selvatica che cresce tra i 300 e i 1200 metri, tendenzialmente nei boschi.

Questo primo dettaglio è già molto importante per capire se avete davanti una specie buona da mangiare o meno, visto che una si trova facilmente in città e l’altra no. Ma, veniamo alle caratteristiche tangibili. I ricci della castagne commestibili sono marroni e presentano aculei lunghi e pungenti, mentre gli altri sono tendenti al verde e hanno poche spine, più corte e pungono molto, molto meno.

Se il riccio non vi ha ancora convinto, osservate le foglie della sua pianta. Se sono singole e seghettate si tratta del castagno, ma se sono composite e hanno una forma paragonabile a un palmo appartengono all’ippocastano. Considerate, infine, che le castagne buone da mangiare sono di piccole dimensioni, più grandi se si tratta di castagne, ma mai quanto le matte. Quest’ultime, inoltre, sono più bombate e tonde.

Castagne matte con ricci e foglie 123rf

Castagne matte con ricci e foglie

La prova del nove

Se con le indicazioni che vi abbiamo dato non siete ancora riusciti a capire se avete tra le mani una castagna matta, non vi resta che la prova del nove: la cottura. Mettendole in forno o nell’acqua, i frutti che non sono buoni da mangiare emanano un odore acre, molto sgradevole, che non invita al consumo.

Al contrario, i marroni o le castagne emanano un odore unico, caldo, confortevole che è impossibile confondere. Che siano arrosto o lesse, poco importa, l’aroma che si diffonde per tutta casa sa di famiglia, di racconti, di tradizioni.

Matta o magica?

Commestibilità a parte, un tempo alla castagna matta venivano riconosciuti diversi "poteri". Molti racconti popolari ne parlano come vero e proprio portafortuna da portare sempre con sé per tenersi alla larga dal "maligno", dagli "sguardi cattivi" o dal "malocchio".

Altre leggende, invece, gli attribuiscono proprietà terapeutiche. Si dice, ad esempio, che mettendola in tasca si riesca a non contrarre il raffreddore o altre affezioni delle vie respiratorie. È bene sottolineare, però, che queste credenze non hanno alcun fondamento scientifico. Ergo: questa castagna resta matta, ma non è magica.

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