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Italia, primato di malattie alimentari

L'Italia detiene un triste primato, è infatti seconda nel mondo in tema di malattie alimentari, dal momento che ogni giorno il Nucleo Antisofisticazioni scopre alimenti inquinati da batteri e virus di varia provenienza.

Italia, primato di malattie alimentari

Secondo i dati forniti dall’Efsa, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, l’Italia si trova al 2° posto in tema di malattie alimentari. Il triste primato, reso ancora più incredibile dal fatto che oltre a sembrare in aumento arriva in un periodo in cui l’igiene alimentare dovrebbe essere patrimonio di tutti, è anche confermato dal nostro Ministero della Salute che conferma che la presenza di alcuni bacilli come quello della salmonella è in aumento sul nostro territorio.

L’OMS indica in circa il 30% della popolazione dei paesi industrializzati sia vittima, almeno una volta l’anno, di qualche infezione derivanti da batteri, muffe e virus di origine alimentari.

Sicuramente ricorderete i casi dei frutti di bosco surgelati contenenti epatite A, o il cambio di colore delle mozzarelle o anche del pesto in vasetto che ha fatto ricoverare decine di persone.

Surgelati

La malattia più comune in Europa è infatti la campilobatteriosi, dovuta al consumo di carne di pollo poco cotta oppure da altri alimenti che sono entrati in contatto con la carne di pollo cruda.
L’igiene in cucina si dimostra quindi essenziale per evitare il proliferarsi di situazioni di disagio, generalmente febbre e diarrea, ma anche con conseguenze più importanti.

Ecco i batteri più diffusi nei cibi:

Bacillus cereus: presente in cereali cotti, formaggio, creme, uova, maionese  – 
Sintomi:  Nausea, vomito, diarrea e crampi che si autorisolvono in 24h  – 
Prevenzione: Conservazione del cibo a +4° in frigorifero e pulizia accurata della cucina

Staphylocuccus aureus: presente in carni poco cotte, latte, panna, formaggi non pastorizzati e composti quali pasticcini, creme, maionese e salse  – 
Sintomi:  Entro poche ore nausea, diarrea, crampi addominali, diarrea che passano in circa 48h  – 
Prevenzione:  Conservazione del cibo a +4° in frigorifero e pulizia accurata della cucina

Clostridium perfringens: presente in bolliti, sughi, arrosti, brodo di carne  – 
Sintomi:  entro 24h crampi addominali e diarrea che si auto risolvono in circa 24h  – 
Prevenzione:  si distrugge la tossina mantendendo a 60° il cibo per almeno una decina di minuti

Tra gli alimenti più a rischio ovviamente troviamo il pesce crudo (sushi e sashimi in primis).
Anche se per legge i ristoranti sono obbligati a passare il pesce nell’abbattitore per 24h per eliminare batteri e parassiti pericolosi, il rischio rimane attivo, specie qualora il ristorante non sia ben conosciuto.
Donne incinte, bambini ed anziani in genere dovrebbero consumare solo pesce, molluschi e crostacei ben cotti e ciononostante è buona regola evitare di acquistare pesce su mercati non refrigerati e frutti di mare conservati con l’acqua di mare.

Anche la carne ovviamente non è meno pericolosa. Quella di pollo e suino possono contenere microorganismi responsabili  delle più comuni infezioni. Anche qui l’invito sull’acquisto è quello di recarsi in negozi che conoscete e evitare di acquistare carne presente su banchi non refrigerati. Anche per la carne occorre limitarsi nel consumo di quella cruda o eccessivamente ‘al sangue’.
Come già detto la conservazione va effettuata a 4°C e tenendo la carne separata da altri alimenti mediante fogli di alluminio e senza superare i 2-3 gg di presenza nel frigorifero.

Ma in tema di prevenzione l’attenzione più importante va riposta nei confronti delle uova, principale veicolo di salmonellosi ed altre malattie. Ecco perché la cottura è sempre indispensabile per prevenire i sintomi di malattie alimentari.

Nel caso di uova crude, come quelle usate per le salse, occorre prestare molta attenzione ad acquistare prodotti freschissimi e controllati. 
Il Ministero della salute consiglia inoltre di lavare i gusci e di riporli in frigorifero mai a contatto con altri alimenti. Spesso la confezione di acquisto, priva della carta, aiuta ad evitare la proliferazione di batteri e virus.

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