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Utilizzo di edulcoranti ed aspartame: sono cancerogeni?

'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) in questi giorni ha dichiarato il dolcificante come "possibilmente cancerogeno". Ma cosa significa?

Gli edulcoranti fanno male?

Gli edulcoranti artificiali, come l’aspartame, sono una categoria di sostanze chimiche progettate per imitare il gusto dolce dello zucchero senza apportare calorie significative all’interno del corpo. Uno degli edulcoranti più al centro dell’attenzione in questi mesi è l’aspartame, utilizzato in una vasta gamma di prodotti alimentari e bevande "senza zucchero" o "a basso contenuto calorico". Nel corso degli anni, sono sorti molti dubbi e preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’aspartame e alla sua potenziale cancerogenicità. In questo articolo, si partirà dalle affermazioni fatte dall’O.M.S. (Organizzazione mondiale della Sanità) per capire se queste sostanze possono nuocere alla salute e se è necessario preoccuparsi.

Cos’è l’Aspartame?

L’aspartame, scoperto nel 1965, è un edulcorante artificiale approvato per l’uso in alimenti e bevande in molti paesi, inclusi gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Viene comunemente utilizzato per conferire un sapore dolce senza apportare calorie significative ed è presente in prodotti come bibite dietetiche o light, gomme da masticare senza zucchero, dolcificanti in polvere e molti altri prodotti anche del mondo farmaceutico. È circa 200 volte più dolce dello zucchero, il che significa che è necessaria una quantità molto piccola per ottenere lo stesso gusto dolce.

Quanti edulcoranti esistono?

Non esiste solo l’aspartame ma sono molteplici le molecole dolcificanti che possono essere utilizzate per emulare l’azione dello zucchero tradizionale. Ecco una tabella che classifica alcuni degli edulcoranti più comuni in base al tipo e alla loro fonte principale:

Tipo di Edulcorante Fonte Principale Esempi
Naturali Zuccheri e carboidrati Saccarosio, fruttosio, lattosio
Naturali Intensivi Estratti da piante Stevia, eritritolo, xilitolo
Artificiali Intensivi Sintetizzati chimicamente Aspartame, sucralosio, ciclamato, saccarina
Polioli Alcoli di zucchero Sorbitolo, mannitolo, xilitolo, eritritolo
Monosaccaridi Singoli zuccheri Glucosio, fruttosio, galattosio
Dolcificanti Naturali Estratti da fonti naturali Miele, sciroppo d’acero, agave

È importante notare che alcuni edulcoranti possono appartenere a più di una categoria. Ad esempio, lo xilitolo (presente nelle gomme perché acariogeno) può essere classificato come poliolo e come edulcorante naturale intensivo, poiché è sia un alcol di zucchero che un dolcificante estratto dalla corteccia di alcuni alberi.

La scelta dell’edulcorante da utilizzare dipende spesso dal tipo di alimento o bevanda che si sta preparando e dalle preferenze personali in termini di sapore e dolcezza. Alcuni edulcoranti sono più sensibili al calore e possono conferire un sapore amaro e poco piacevole, mentre altri si mantengono bene anche ad alte temperature. Le valutazioni vengono fatte dalle industrie alimentari in base al prodotto che si sta preparando.

La controversia sulla sicurezza dell’aspartame

Negli anni, ci sono state controversie e preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’aspartame, in particolare per quanto riguarda il suo potenziale legame con il cancro. Queste preoccupazioni hanno portato a una serie di studi scientifici e revisioni approfondite da parte di agenzie regolatorie (FDA e EFSA) e organizzazioni di ricerca come l’O.M.S.

Cosa dicono le agenzie regolatorie

Le principali agenzie regolatorie del mondo, tra cui la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in Europa e molte altre, hanno condotto valutazioni della sicurezza dell’aspartame. Queste agenzie hanno concluso che, sulla base delle prove scientifiche disponibili, l’aspartame è sicuro per il consumo umano nelle quantità stabilite dagli attuali livelli di assunzione ammissibili (ADI). Per l’aspartame, l’ADI generalmente accettato è di circa 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg/kg/die). Questo significa che una persona che pesa 70 chilogrammi può consumare fino a 2.800 milligrammi di aspartame al giorno senza superare l’ADI raccomandato.

Revisioni scientifiche e studi

Diverse revisioni scientifiche indipendenti e studi condotti nel corso degli anni hanno confermato la sicurezza dell’aspartame quando consumato nei limiti stabiliti. Uno studio significativo è stato condotto dal National Cancer Institute (NCI) negli Stati Uniti, che ha coinvolto oltre mezzo milione di persone e ha esaminato il consumo di aspartame in relazione al cancro. I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista "JAMA Internal Medicine", non hanno trovato un collegamento significativo tra l’aspartame e lo sviluppo di tumori.

Perché l’OMS definisce l’aspartame cancerogeno?

Partiamo dalla definizione di "cancerogeno", ovvero di uno o più fattori che favoriscono lo sviluppo del cancro. Ma attenzione un fattore cancerogeno, come può esserlo il fumo di sigaretta, l’alcol o l’assunzione di insaccati, non è un fattore che sicuramente provoca un cancro. Infatti, per una definizione più corretta dovremmo dire che:

"Si intende come cancerogena, una sostanza che in certe dosi e in un certo periodo di tempo di assunzione\ esposizione può aumentare il rischio e la probabilità di sviluppare un certo tumore"

L’aspartame è, quindi, entrato all’interno del Gruppo 2B (classificazione IARC), come "Possibilmente cancerogeno per l’uomo". Questa categoria è utilizzata per agenti per i quali c’è limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo e meno che sufficiente evidenza di cancerogenicità negli animali da esperimento.

Conclusioni

Sulla base delle valutazioni delle agenzie regolatorie, delle revisioni scientifiche e degli studi condotti nel corso degli anni, non ci sono prove convincenti che l’aspartame sia cancerogeno o rappresenti un rischio significativo per la salute umana quando consumato nei limiti stabiliti. Tuttavia, come con qualsiasi alimento o sostanza, è importante consumare l’aspartame con moderazione e nel contesto di una dieta equilibrata.

 

Fonti bibliografiche:

Le ricette del giorno

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