Ogni alimento ha i suoi tempi: tu sai dopo quanto tempo consumare i cibi in estate?
Specie con il caldo, è importante rispettare i corretti tempi di conservazione degli alimenti per evitare sprechi e intossicazioni: scopri quali sono.

Sai per quanti giorni puoi conservare gli avanzi in frigorifero prima che vadano a male? Ed entro quanto tempo dovresti mangiare la frutta e la verdura fresche per godere dei loro benefici nutrizionali e non rischiare che marciscano? I tempi di conservazione e consumo variano a seconda dell’alimento: conoscerli e rispettarli è molto importante, in estate ancora di più, perché il caldo favorisce la proliferazione dei batteri sui cibi e può accelerare il loro deperimento. Per questo motivo, conservare gli alimenti in frigorifero correttamente e non troppo a lungo e mangiarli entro tempi ragionevoli protegge dalle intossicazioni alimentari e aiuta a ridurre gli sprechi, perché evita che i cibi si deteriorino e siano da buttare. Insomma, è una buona pratica da adottare con gli alimenti cotti e con quelli freschi, ma anche con quelli confezionati, una volta aperti, perché fa bene alla tua salute, al tuo portafoglio e alle risorse del Pianeta e ti aiuta ad avere uno stile di vita più sano, sicuro e sostenibile.
Ecco una guida per sapere dopo quanto tempo consumare i diversi cibi in estate e non correre rischi.
- Cibi cotti: quanto durano in frigorifero?
- Frutta e verdura: i tempi di conservazione
- Carne fresca, affettati e salumi: entro quanti giorni bisogna consumarli?
- Pesce fresco: quanto tempo può restare in frigo?
- Latte, latticini e formaggi
- Uova
- Alimenti non deperibili
Cibi cotti: quanto durano in frigorifero?
I cibi cotti, se non vengono mangiati subito, devono essere conservati in frigorifero e consumati nel giro di qualche giorno, perché gli eventuali batteri presenti al loro interno proliferano più velocemente rispetto a quanto avviene nei cibi crudi. In dettaglio:
- piatti a base di cereali, legumi, zuppe, minestre, sottoposti a cotture prolungate, si possono conservare per 3-4 giorni;
- cibi che hanno subito cotture più veloci, come pasta, riso, verdure saltate o al vapore, ma anche creme e salse fatte in casa, hanno tempi di conservazione più brevi e devono essere mangiati entro un paio di giorni.
È importante far raffreddare perfettamente gli alimenti cotti e riporli in frigorifero entro 2 ore in contenitori per alimenti puliti e con chiusura ermetica, per evitare contaminazioni.
Prima di consumarli è fondamentale scaldarli a lungo e in modo omogeneo per annientare gli eventuali patogeni che dovessero essersi sviluppati durante la conservazione in frigorifero e scongiurare il rischio di intossicazione alimentare: alcuni microrganismi, infatti, come Salmonella, Escherichia coli e Listeria, possono resistere alle basse temperature del frigo e proliferare anche se il cibo è stato correttamente conservato, ma il riscaldamento li neutralizza e assicura la massima sicurezza quando lo consumi. Se vuoi conservare gli alimenti cotti più a lungo per mangiarli quando ne hai bisogno, è necessario congelarli per non correre rischi.
Frutta e verdura: i tempi di conservazione
La frutta e la verdura fresche devono essere conservate negli appositi cassetti del frigorifero e consumate entro pochi giorni dall’acquisto. Mangiarle in tempi rapidi permette di beneficiare al massimo dei loro preziosi nutrienti, alcuni dei quali, come la vitamina C, si degradano facilmente se esposti alla luce e al calore. Un consumo rapido, inoltre, preserva il sapore e l’aroma di frutti e ortaggi e ne evita il deterioramento, che soprattutto in alcuni prodotti, come spinaci, bietole e altre verdure a foglia verde, è molto veloce. Non lavare frutta e verdura prima di riporle in frigorifero, perché l’umidità favorisce la crescita di muffe e batteri che possono colonizzare gli alimenti e rendere il loro consumo pericoloso per la salute.
Ricorda anche che non tutta la frutta e non tutte le verdure devono essere conservate in frigorifero: i pomodori, per esempio, mantengono meglio il loro sapore se tenuti a temperatura ambiente, ma è importante mangiarli rapidamente, specie in estate, perché il caldo ne accelera la maturazione.
Carne fresca, affettati e salumi: entro quanti giorni bisogna consumarli?
I tempi di conservazione della carne fresca variano a seconda del tipo di taglio e della composizione. La carne macinata deve essere consumata entro 24 ore, la carne di pollo e tacchino entro 48 ore, la carne fresca in tagli grossi si conserva fino a 3 giorni, ma se è tagliata sottile o in pezzi piccoli meglio consumarla entro un paio di giorni.
Gli affettati e i salumi non confezionati (e quelli confezionati una volta aperti) vanno consumati entro 5 giorni, mentre per quelli confezionati è bene rispettare la data di scadenza riportata sulla confezione. È importante conservare in frigorifero carne e derivati per proteggerli dal rischio di proliferazione batterica, che in estate, con il caldo, è più elevato.
Pesce fresco: quanto tempo può restare in frigo?
Il pesce fresco, come la carne, deve essere conservato in frigorifero, preventivamente lavato, eviscerato e sistemato in sacchetti di plastica o contenitori per alimenti, e consumato rapidamente, entro 24 ore dall’acquisto.
Latte, latticini e formaggi
Latte fresco, latticini, yogurt e formaggi freschi (crescenza, stracchino) e cremosi (taleggio, gorgonzola) confezionati devono essere conservati in frigorifero e consumati entro la data di scadenza indicata, mentre una volta aperti è bene mangiarli entro 2-3 giorni. Il latte a lunga conservazione (UHT), una volta che la confezione è stata aperta deve essere consumato entro 3-4 giorni. I formaggi duri, come il Parmigiano, e quelli semiduri, come l’Asiago, tagliati a pezzi e tenuti in frigorifero possono durare da un paio di settimane a un mese: i tempi di conservazione variano a seconda della stagionatura, perché i formaggi più "giovani" tendono a essere più deperibili. Il formaggio stagionato grattugiato, invece, dovrebbe essere consumato entro una settimana da quando viene grattugiato o da quando la confezione viene aperta: va conservato in contenitori ermetici o nelle confezioni ermetiche salvafreschezza in cui è venduto.
Uova
Le uova devono essere consumate entro la data riportata sulla confezione, che è stabilita per legge a 28 giorni dalla deposizione. Non si tratta della data di scadenza (che è utilizzata per gli alimenti rapidamente deperibili e indica il limite oltre il quale un cibo non deve essere mangiato perché non è più sicuro e potrebbe essere pericoloso per la salute), ma del termine minimo di conservazione, che indica il periodo entro il quale un prodotto, correttamente conservato, preserva al meglio le sue caratteristiche organolettiche (aroma, sapore, consistenza). L’eventuale consumo delle uova dopo quella data non è nocivo, ma è preferibile mangiarle ben cotte piuttosto che crude o poco cotte, per eliminare gli eventuali patogeni che dovessero essersi sviluppati.
Alimenti non deperibili
Gli alimenti non deperibili, come pasta, riso, farina, zucchero e legumi secchi confezionati, se ancora chiusi si conservano senza alcun problema e possono essere consumati anche molto tempo dopo la data indicata, perché sono cibi che non scadono praticamente mai. Anche una volta aperti questi prodotti durano a lungo, ma è importante adottare alcuni accorgimenti per preservarli al meglio, ancor più in estate. Non serve tenerli in frigorifero, ma è bene conservarli in luoghi freschi, asciutti e al riparo da fonti di calore diretto, specie quando fa caldo. È utile anche riporli in barattoli o contenitori ermetici per evitare la proliferazione di insetti come le larve, che può essere favorita dalle alte temperature.