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Le migliori città dove mangiare? Sono italiane: da Napoli a Genova, trionfo tricolore

Il successo delle città italiane nelle Best Food Cities, con Napoli in testa, conferma un primato costruito su piatti iconici, autenticità diffusa e cultura gastronomica viva

Napoli, migliore città dove mangiare 123rf

Sentirlo fa sempre un certo effetto: secondo la nuova edizione mondiale delle Best Food Cities di Taste Atlas, le città dove si mangia meglio sono italiane. La vetta è punteggiata da orgogli del tricolore: Napoli guida la classifica e trascina con sé Milano, Bologna, Firenze, un gruppo compatto che rende la nostra cucina protagonista assoluta della mappa gastronomica globale.

È un risultato che conferma una reputazione storica, ma restituisce anche un’immagine contemporanea dell’Italia, capace di unire tradizione, stile e qualità. A colpire è senz’altro la solidità con cui le città italiane si sono imposte in questa tornata: la conferma di come un intero Paese p riuscito a trasformare la propria cultura culinaria in un patrimonio immediatamente riconoscibile dagli utenti di mezzo mondo.

Napoli e… le altre

La vittoria di Napoli nelle Best Food Cities ha il sapore di un riconoscimento internazionale che non fa che confermare ciò che chiunque abbia mangiato in città già percepisce con immediatezza: un equilibrio raro tra identità e capacità di raccontare la tradizione per mezzo del gusto.

Napoli primeggia grazie alla forza emotiva e gastronomica dei suoi piatti simbolo (la pizza in primis) ma soprattutto perché riesce a mantenere una coerenza straordinaria fra ristoranti, trattorie, street food e pasticcerie, un tessuto vivo che restituisce autenticità anche agli occhi di chi arriva da lontano.

Il primato italiano non si esaurisce però all’ombra del Vesuvio: come abbiamo accennato, Napoli è seguita da Milano, Bologna e Firenze, ma fra le 100 Best Food Cities compaiono anche Roma, Venezia, Ferrara, Palermo, Catania, Torino, Bari, Modena, Lucca, Sorrento, Taormina, Siena, Noto, Verona, Mantova e Trieste. Tutte città che costruiscono un mosaico variegato fatto di tecniche, ingredienti e stili che dimostrano quanto la cucina italiana (anch’essa premiata da Taste Atlas) non sia un blocco unico ma un’alleanza di identità gastronomiche.

Le prime 10 posizioni

  1. Napoli
  2. Milano
  3. Bologna
  4. Firenze
  5. Mumbai
  6. Genova
  7. Parigi
  8. Vienna
  9. Roma
  10. Lima

Scorrere le prime dieci posizioni significa imbattersi in un dominio italiano quasi inatteso nella sua compattezza, una presenza che imprime un ritmo narrativo preciso alla classifica e lascia emergere una sorta di filo rosso che unisce città molto diverse fra loro. Le altre città del mondo presenti nella top ten contribuiscono a rendere la classifica dinamica, ma è evidente come quest’anno l’Italia abbia saputo imporsi con una chiarezza che difficilmente passa inosservata.

Il quadro della classifica

Tutte le classifiche di Taste Atlas rappresentano una geografia del gusto in continuo movimento, influenzata dalle abitudini dei viaggiatori e dalla vitalità delle comunità locali che mantengono vivo il legame con la propria cucina.

Il peso assegnato alla qualità media dei piatti tradizionali, alla capacità dei ristoranti di interpretare le ricette storiche e alla presenza di una cultura gastronomica radicata al territorio evidenzia quanto oggi il valore di una città passi anche dal modo in cui custodisce e rinnova il proprio patrimonio culinario.

Non si tratta solo di identificare capitali del cibo, ma di osservare come le culture gastronomiche si evolvono e come certe destinazioni riescano a rendere la tradizione una forza propulsiva e riconoscibile.

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