Com'è possibile che in questa città il vino si venda in farmacia?
A Savona è scoppiato il caos perché si vende il vino in farmacia: scopriamo se si tratta di un commercio lecito o illegale.

Sta facendo discutere quanto accade in una città italiana, dove il vino viene venduto anche in farmacia. La questione ha alzato un polverone, con l’Associazione italiana familiari e vittime della strada e la Società italiana di alcologia che gridano allo scandalo, parlando di "contraddizione" e "presenza inopportuna". Ma cosa dice la legge in merito? La norma non lascia spazio a dubbi.
Savona: scoppia il caos per il vino venduto in farmacia
Al giorno d’oggi, le farmacie sono diventate negozi super forniti, dove è possibile trovare di tutto. Eppure, siamo pronti a scommettere che tra medicine, creme, prodotti di bellezza e chi più ne ha ne metta, a poche, pochissime persone sia capitato di scorgere qualche bottiglia di vino. Forse solo gli abitanti di Savona, Spotorno e Cairo hanno questo privilegio, se così vogliamo chiamarlo. Al centro della polemica ci sono proprio queste tre cittadine liguri e, ovviamente, la decisione di alcuni loro farmacisti.
Secondo l’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs, sede di Modena) e la Società italiana di alcologia, vendere vino in farmacia è una "contraddizione". Non solo, a detta loro la presenza nel nettare di Bacco è "inopportuna" in quanto manda un messaggio sbagliato ai più giovani. In effetti c’è da dire che l’abuso di alcolici è diventata una vera e propria piaga sociale. Basta trascorrere una serata in una qualsiasi città italiana per rendersi conto di quanto sia diffusa, soprattutto tra le nuove generazioni.
In difesa delle farmacie liguri è sceso in campo l’Ordine dei farmacisti di Savona, che ci ha tenuto a specificare che "l’aspetto importante è che la vendita avvenga nel rispetto della norma specifica di settore, quindi con il divieto di servire i minori". Nessun commercio illecito, quindi, neanche nel caso della farmacia di Cairo, dove un farmacista è pure un piccolo produttore di vino nel Monferrato alessandrino.

Ragazzo si concede un generoso bicchiere di vino
Vino in farmacia: cosa dice la legge
Il caso scoppiato in Liguria è servito a chiarire una volta per tutte che la vendita del vino in farmacia è del tutto legale. A stabilirlo è stato il decreto ministeriale numero 375 del 4 agosto 1988, emanato in attuazione della precedente legge del 1971, che consente alle farmacie la vendita di "amari, liquori, vini e pastigliaggi medicati".
Pertanto, non solo il nettare di Bacco, si possono commercializzare perfino amari e liquori. Il fatto che uno dei farmacisti sia anche produttore di una o più bottiglie non fa alcuna differenza. Ovviamente, pure in ‘negozi’ di questo tipo sono in vigore tutte le restrizioni del caso, ossia il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minorenni.
Chiarito che il commercio di vino in farmacia è del tutto legale, non possiamo fare a meno di sottolineare che la "contraddizione" di cui parlano l’Aifvs e la Società italiana di alcologia è effettivamente tale. Da sempre le farmacie sono ‘luoghi’ adibiti alla cura e il vino, fino a prova contraria, non è una ‘medicina’ universale. Ovviamente, ci riferiamo a un consumo quotidiano, a un abuso, non a un bicchiere ogni tanto.
Poi, considerando che l’alcol è diventata una piaga sociale al pari della droga, anche l’etichetta di "presenza inopportuna" appare quanto mai calzante. Incentivare l’acquisto di vino in un ‘negozio’ in cui ci si reca quasi sempre per motivi di salute sembra il classico paradosso all’italiana, una delle tante bizzarrie per cui siamo famosi in ogni angolo del globo.