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Vi siete mai chiesti cosa ci fa un verme nel mezcal?

Perché all'interno delle bottiglie di mezcal c'è il verme? Ecco tutto quello che c'è da sapere su uno dei distillati messicani più discussi al mondo.

Bicchierino di mezcal con il verme 123rf
Bicchierino di mezcal con il verme

Quando si parla del mezcal, particolare distillato messicano che talvolta viene confuso con la tequila, viene subito in mente il verme. Ma davvero questa bevanda contiene una larva? La risposta è affermativa, anche se non del tutto veritiera. Vediamo qual è la realtà e perché qualcuno ha pensato bene di inserire un insetto nell’alcolico.

Verme nel mezcal: verità o leggenda?

Originario del Messico, il mezcal viene spesso confuso con la tequila, ma ci sono tante differenze tra i due alcolici. Sono entrambi a base di agave, ma il primo si ottiene da circa 30 diverse varietà del cuore della pianta, mentre il secondo solo dall’agave blu. Come se non bastasse, differiscono anche per il metodo di produzione: per il mezcal i cuori d’agave (piñas) vengono cotti nei tradizionali forni conici sotterranei, mentre per la tequila si utilizzano forni moderni. Poi, c’è anche un altro motivo per cui le bevande non possono essere confuse e che in questo contesto ci interessa maggiormente: il verme.

Ed è proprio il mezcal a essere diventato famoso per la presenza di una larva all’interno delle bottiglie, ma è davvero questa la realtà dei fatti? Ni, nel senso che solo in alcune bottiglie è possibile trovare il verme, ma sono talmente poche quelle in produzione che è raro. Oggi, infatti, solo l’8% degli alcolici imbottigliati in Messico lo contiene.

Solitamente si usa il Comadia redtenbacheri, lepidottero diffuso nell’America centrale e settentrionale, oppure quella più pregiata dell’Aegiale hesperiaris, larva commestibile di una farfalla che vive nell’agave blu e nell’agave americana. A prescindere dalla scelta, il verme viene aggiunto al mezcal al termine del processo di produzione, prima dell’imbottigliamento.

Mezcal, bevanda tipica messicana 123rf

Mezcal, bevanda tipica messicana

A cosa serve il verme nel mezcal

A questo punto, una domanda sorge spontanea: perché è stata fatta questa piccola aggiunta? Ci sono versioni contrastanti, per cui non abbiamo informazioni certe sull’inizio di questa pratica. Secondo una teoria, l’usanza è nata dopo la Rivoluzione Messicana, tra la fine del 1910 e il 1920. All’epoca, il mezcal veniva usato durante le feste religiose e spesso si aggiungevano piante per scopi medicinali oppure frutta o carne per i cerimoniali. È assai probabile che il verme sia stato utilizzato con lo stesso scopo, o addirittura sia finito nell’alcolico per errore, tramite le piante o la frutta.

Secondo un’altra tesi, l’usanza ha preso piede negli anni Cinquanta, quando il governo messicano si è ritrovato a fronteggiare una crisi agricola. In questa circostanza venne espressamente chiesto agli agricoltori di inviare gli esemplari di insetti che rovinavano i raccolti, mettendo quelli che avevano corpi molli, come i vermi, all’interno di bottiglie di alcol, tequila o mezcal.

Ma le teorie sulla presenza della larva non sono finite qui. Qualcuno sostiene che gli insetti servano per aromatizzare il mezcal, altri per addolcire il sapore e altri ancora tirano in ballo le loro presunte proprietà afrodisiache. Non solo, alcuni ritengono che il verme sia una sorta di certificato di purezza e sicurezza: se è intatto significa che la bevanda si può bere senza alcun pericolo.

È bene evidenziare anche un’altra tesi che appare assai plausibile. Secondo qualcuno, è stata una pura scelta di marketing, così da distinguere il mezcal dalla tequila e attirare l’attenzione dei consumatori.

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