Dal cielo alla cucina: i santi patroni che da secoli vegliano sul cibo
Da Sant'Antonio Abate a San Benedetto, passando per San Drogo e San Lorenzo: i patroni del cibo e delle bevande, nonché dei settori del food, sono tanti.

Nel corso dei secoli e per i motivi più disparati, alcuni più attendibili o credibili degli altri, i Santi sono finiti per essere eletti patroni del cibo, delle bevande o di alcune categorie del settore food e beverage. Alcune storie legate alla loro funzione protettiva sono a dir poco bizzarre, ma tutte sono assolutamente curiose.
- Chi sono i Santi patroni del cibo?
- Patrono del pane, dei panettieri e dei pizzaioli
- Il santo del fuoco e dei barbecue
- La patrona delle latterie
- Patrono dei pasticceri
- Santo dei macellai
- Patrono del pesce
- Santo dei vegetariani e dei vegani
- Patrono del caffè
- Santo di vino, vigne, vinai e vignaioli
- Patrono della birra
Chi sono i Santi patroni del cibo?
Cibo e bevande hanno sempre fatto parte della storia dell’uomo, d’altronde senza sostentamento ci saremmo estinti da tempo, ma se alcuni alimenti o bibite sono riusciti a resistere allo scorrere del tempo il merito è anche dei Santi. Qualcuno crede alla loro protezione per fede, altri per tradizione e altri ancora per superstizione, ma a prescindere dalla motivazione, è curioso scoprire perché proprio determinati religiosi sono stati eletti patroni di prelibatezze & Co.
Patrono del pane, dei panettieri e dei pizzaioli
Nel caso di pane, panettieri e pizzaioli non si può parlare di un unico patrono per tutta Italia, ma di Santi che variano in base alla regione e alle credenze popolari. In alcune zone del Paese, quanti lavorano nei forni sono devoti a Sant’Elisabetta d’Ungheria che, non a caso, viene spesso rappresentata con un grande cesto di pani. Secondo l’agiografia, la religiosa, che lasciò la sua famiglia per fare la mendicante e aiutare i più bisognosi, nascondeva il pane che riusciva a racimolare per donarlo ai poveri. Quando fu scoperta, trasformò le pagnotte in petali di rosa.
In altre aree dello Stivale, pane, panettieri e pizzaioli sono protetti da Sant’Antonio Abate, che non a caso si festeggia nello stesso giorno del World Pizza Day, il 17 gennaio di ogni anno. Si racconta che il religioso, lo stesso che veglia sui pompieri, i campi e su tutte le professioni che hanno a che fare con il fuoco, sia riuscito a portare la prima fiamma sulla terra direttamente dall’Inferno, facendosi aiutare dal suo fidato maialino.
In alcune zone, però, il patrono del pane è Sant’Antonio da Padova, tanto che nel giorno della sua "festa", il 13 giugno di ogni anno, si usa ancora oggi distribuire il pane benedetto, chiamato anche pane dei poveri. La tradizione ha avuto origine dal miracolo di Tommasino, un bimbo che annegò gettando nella disperazione la mamma. Quest’ultima, disperata, invocò Sant’Antonio, promettendo che se il figlio fosse tornato in vita avrebbe donato tanto pane quanto il peso del bambino. Il piccolo resuscitò e la madre mantenne la promessa.
Il santo del fuoco e dei barbecue
Non solo Sant’Antonio Abate, in qualche zona d’Italia il protettore del fuoco (e di conseguenza dei barbecue) è San Lorenzo. La sua storia è triste e, allo stesso tempo, simpatica. Si racconta che quando venne condannato a morte venne arso vivo su una graticola molto grande. A un certo punto, il religioso esclamò: "Giratemi, da questo lato sono cotto". Questa battuta l’ha reso il ‘guardiano’ di tutte le professioni che hanno a che fare con il fuoco, nonché delle griglie, dei forni e delle arti culinarie in generale.
Amici fanno il barbecue all’aperto
La patrona delle latterie
Santa Brigida, religiosa irlandese, è la patrona delle latterie e, in alcuni casi, del latte. Anche se a lei vengono riconosciute diverse virtù – era capace di trasformare l’acqua in birra, accendere un fuoco ovunque, far sgorgare acqua da ogni fonte – è considerata la protettrice di lattai e latterie per il suo impegno nell’accoglienza, nel sostentamento e nell’assistenza che dava a chiunque bussasse alle porte dei suoi monasteri.
Patrono dei pasticceri
Chi, se non Sant’Onorato, poteva essere il patrono dei pasticceri? Il vescovo di Amiens vanta pure una torta in suo onore, la celebre Saint Honoré. Con bignè, caramello, panna, crema alla meringa e guarnizioni varie, il dolce è stato ideato in suo onore da chef Chiboust ed è diventato famoso in ogni angolo del globo.
Santo dei macellai
Oltre a essere il Santo dei pizzaioli, Sant’Antonio Abate è anche il protettore dei macellai e dei salumai. Durante la sua vita, si è speso tantissimo per la cura degli infermi negli ospedali e si racconta che per ognuno di loro facesse allevare un maiale, in modo da avere abbastanza cibo per nutrirli.
Patrono del pesce
Il patrono del pesce, invece, è San Neot. Si narra che nel suo villaggio della Cornovaglia avesse un pozzo custodito da un angelo che non lo lasciava mai senza il suo pesce quotidiano. Il religioso, però, aveva stretto un patto con lui: ne poteva mangiare solo uno al giorno, soltanto così il cibo non si sarebbe mai esaurito. Un giorno, però, un suo servitore ne prese due e lui fu costretto a un lungo periodo di penitenza.
Santo dei vegetariani e dei vegani
Anche i vegetariani e i vegani hanno il loro Santo a cui appellarsi: San Nicola da Tolentino. Ha speso la sua vita ad aiutare i poveri, nascondendo nelle maniche del suo saio da frate il cibo che riusciva a procurarsi. Secondo la tradizione, un giorno si ammalò e gli vennero offerte due quaglie ben cotte. Lui, invece che mangiarle, le incise con una croce e le riportò in vita.
Patrono del caffè
Il santo del caffè è San Drogo, religioso che ha trascorso la sua vita con un gran senso di colpa: era convinto che la madre, morta dandolo alla luce, fosse deceduta per colpa sua. Proprio per questo donò tutti i suoi averi ai poveri e si ritirò a vivere nel bosco, dedicandosi al pascolo delle pecore per conto di terzi. Si allontanava solo per il pellegrinaggio a Roma (pare che lo abbia fatto nove volte), ma quando una brutta malattia lo colpì fu costretto a tornare in città, dove morì a 80 anni circa con il corpo martoriato. Non si sa, però, il motivo per cui sia collegato al nostro caro espresso.
Santo di vino, vigne, vinai e vignaioli
Il vino e i vignaioli godono della protezione di San Vincenzo di Saragozza. Si racconta che fu proprio lui a salvare i vigneti spagnoli da un terribile fungo parassita, garantendo continuità di produzione a tutto il Paese. Alcuni, invece, sostengono che sia diventato patrono del nettare di Bacco perché, dopo averne assaggiato uno squisito, perse di vista il Paradiso e dovette cedere al martirio per riottenerlo.
Patrono della birra
Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta dei santi patroni del cibo con Sant’Arnolfo di Metz e San Benedetto, che vegliano sulla birra. Secondo la tradizione, durante la traslazione delle sue spoglie, Arnolfo fece un miracolo che lasciò tutti a bocca aperta: visto che i presenti innalzavano boccali di birra per dirgli addio, lui fece sì che quella birra fosse infinita. Quanti, invece, si appellano a Benedetto lo fanno perché molti dei prodotti artigianali a base di luppolo venivano e vengono ancora oggi realizzati all’interno di monasteri, molti dei quali benedettini.

















