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Perché non dovremmo avere paura di mangiare la farina di grillo?

L'Italia non è pronta per la farina di grillo, ma i supermercati iniziano a piegarsi a quello che viene definito il cibo del futuro.

Farina di grillo 123rf

Dal 2021, anche in Italia si può consumare la farina di grillo, eppure la maggior parte della popolazione è ancora parecchio scettica e si tiene alla larga dagli alimenti che la contengono. Molto probabilmente, questo atteggiamento è dato anche dalla cattiva pubblicità di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Tutti temono la farina di grillo, ma le proprietà nutrizionali sono lodevoli

Anche se la farina di grillo provoca disgusto a quasi tutti gli italiani, per alcune popolazioni è assolutamente normale consumarla. Pensiamo, ad esempio, all’Asia, all’Africa o all’America Latina, dove questo e altri insetti sono parte integrante della cucina quotidiana. Si usano oltre 2.000 specie diverse e vengono considerate uno snack gustoso e nutriente, spesso venduto pure come street food. Nel Belpaese, invece, la realtà è completamente diversa.

Le nostre tradizioni gastronomiche sono sicuramente insuperabili, ma se la farina di grillo dovesse servire a ridurre un po’ l’impatto ambientale dell’industria alimentare (carne in primis) forse vale la pena provarla. Tra l’altro, non parliamo di un cibo povero, ma di un vero e proprio super food. Con il 65% di proteine, è un’ottima fonte proteica, ma è anche ricco di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: perché fa tanta paura? La risposta è molto semplice: è una questione culturale. Per la maggior parte degli italiani, le tradizioni gastronomiche sono sacre. Questo significa che, anche se nel 2050 la cucina sarà completamente diversa, la popolazione non è ancora pronta per novel food così innovativi.

In più, la farina di grillo non ha il sostegno della maggioranza di governo. Proprio recentemente, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha ribadito la sua posizione. Durante l’evento "Sostenibilità, innovazione e cooperazione nella blue economy per il mar Adriatico" ad Ancona, ha dichiarato: " Sono convinto che la grandissima parte degli italiani farà a meno della farina di grillo. Non mi pare che la scelta dell’imprenditore marchigiano abbia riscosso molto successo negli ultimi anni e mi dispiace perché è un imprenditore e mi sta comunque simpatico".

Hummus arricchito con farina di grillo 123rf

Hummus arricchito con farina di grillo

Farina di grillo in vendita nei supermercati italiani: come riconoscerla?

Quanti temono di mangiare farina di grillo per questioni di sicurezza alimentare, possono stare tranquilli. Il professor Agostino Macrì, direttore del Dipartimento di Sanità Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità e consulente per la sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori, ha dichiarato che non c’è alcun rischio per la salute: "È ineccepibile: non ci sono organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti, idrocarburi".

L’unico problema che alcune persone allergiche potrebbero riscontrare con il consumo di questo alimento riguarda la chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli. Ciò, però, può avvenire anche con altri cibi, come gli arachidi e i crostacei.

In ogni modo, è bene sapere che nell’Unione Europea, Italia compresa, la farina di grillo deve essere venduta in un reparto separato dagli altri, così da non indurre in confusione i consumatori. È stato sempre il ministro Lollobrigida a sottolineare questo aspetto: "Da quando l’Europa nel 2021 ha approvato l’uso di farina proveniente da insetti noi come governo abbiamo chiesto di esser chiari con i cittadini. Nessun cittadino italiano deve assumere un prodotto che non capisca che cosa sia, quindi i cittadini troveranno scaffali separati con specificati i rischi nell’assunzione di alcuni prodotti. (…) Se vogliono potranno nutrirsene, oppure ne faranno a meno e sono convinto che ne faranno a meno in tanti in Italia".

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