Tutti i falsi miti dell'alimentazione sana che devi assolutamente conoscere
Conoscere i falsi miti dell'alimentazione sana è fondamentale, così da non scivolare su errori banali che, però, fanno la differenza.

Quando si parla di alimentazione sana si fa spesso una gran confusione. Molti, ad esempio, sono convinti che la dicitura "bio" sia sinonimo di qualità, ma non sempre è così. Altri, invece, credono ciecamente a notizie spacciate per scientifiche che, in realtà, non sono altro che falsi miti.
I falsi miti dell’alimentazione sana
I falsi miti sono sempre esistiti, ma prima dell’avvento dei social l’informazione circolava in modo molto più lento. Oggi basta aprire un social qualsiasi per imbattersi in esperti della nutrizione o presunti tali che spacciano per buone notizie che non hanno alcun fondamento scientifico. È per questo che l’Istituto Superiore di Sanità ha deciso di smentire le bufale più comuni sull’alimentazione sana.
La prima fake news, che per onor di cronaca dobbiamo dire essere diffusa da tempo immemore, ben prima dell’esplosione dei social, riguarda le calorie. Tanti sostengono che basta diminuirle per perdere peso. In realtà, questa teoria è stata smentita da tempo, in favore delle proprietà biochimiche di ogni alimento. Inoltre, quando si parla di dimagrimento o gestione del peso si devono considerare pure il metabolismo e le risposte ormonali di ciascun individuo. Ergo, non basta tagliare le calorie per veder scendere l’ago della bilancia.
Altro falso mito da sfatare, strettamente collegato al precedente: bere tanta acqua fa dimagrire. Informazione sbagliata e dannosa, visto che un eccesso di liquidi può sciogliere minerali essenziali come sodio e potassio nel sangue, con possibili rischi per la salute. Inoltre, è doveroso sottolineare che una corretta idratazione – circa 2 litri di acqua al giorno per un adulto sano – favorisce la sazietà, ma non brucia calorie.
Donna beve acqua da una bottiglietta
Dalla frutta allo zucchero
Capitolo frutta, che ancora oggi divide i nutrizionisti: alcuni consigliano di consumarla solo come merenda o spuntino, altri continuano a inserirla a fine pasto. Qual è la verità? L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che la frutta si può mangiare in ogni momento della giornata, in quanto apporta sempre benefici. Ergo, smentisce il falso mito per cui va consumata soltanto lontano dai pasti, ribadendo che non ci sono studi scientifici a sostegno di questa tesi.
Ovviamente, ci sono casi specifici, magari in presenza di allergie, intolleranze o determinate malattie, in cui la frutta crea gas intestinali o altri disturbi, ma questo è un altro discorso. Restando sempre su cibi di questo tipo, non possiamo che citare una delle bufale più diffuse di sempre: l’ananas brucia grassi. In realtà, questo frutto non brucia niente, visto che la bromelina, sostanza che facilita la digestione delle proteine e che dovrebbe avere questo compito, si trova nel gambo che non è commestibile.
Molte persone acquistano lo zucchero di canna convinti che sia meno dannoso di quello bianco. In realtà, hanno lo stesso valore nutrizionale e sono entrambi composti da saccarosio. Anche in questo caso, non ci sono abbastanza studi scientifici volti a dimostrare la supremazia benefica dell’uno sull’altro. Secondo gli esperti, l’unica differenza sta nel gusto.
Celiachia, lattosio e grani antichi
Tanto discriminato negli ultimi tempi, il glutine è dannoso soltanto per i celiaci o per coloro che hanno una spiccata sensibilità. Ergo, quanti non hanno alcuna malattia non dovrebbero eliminarlo dalla dieta. Il motivo è presto detto: frumento, orzo, farro & Co. sono fonte di carboidrati complessi, fibre, vitamine, minerali e proteine essenziali. Situazione simile con il lattosio, che se tolto senza diagnosi mediche accertate porta a una riduzione della produzione di lattasi, ossia l’enzima necessario per digerirlo. Questo, a lungo andare, causa uno sviluppo della relativa intolleranza.
Concludiamo questo piccolo elenco di falsi miti con i grani antichi, riscoperti proprio ultimamente dai fautori dell’alimentazione sana. Ad oggi non ci sono abbastanza studi scientifici che attestino maggiore salubrità di Saragolla, Senatore Cappelli & Co.. Sicuramente sono preziosi per la biodiversità, ma non possiamo dire con certezza che siano migliori dei grani moderni. Questa, almeno, è la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità.

















