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Perché bere dalla bottiglietta in macchina d'estate non è proprio una buona idea

Un sorso d’acqua in auto può non essere sempre innocente: il caldo e il tempo trasformano anche ciò che sembra immutabile

I pericoli delle bottigliette d'acqua in macchina 123rf

Capita a tutti: ti metti al volante, l’aria è ferma, cerchi un sorso e lì, nel portabicchiere, c’è lei, una delle tante bottigliette d’acqua lasciate in macchina. Il primo istinto è avvicinarla alle labbra: un gesto minimo, quasi automatico, che in estate sembra innocente come una granita all’ombra. Eppure quel sorso non è sempre uguale a se stesso, perché il caldo non si limita a scaldare l’acqua:  fa qualcosa di più sottile.

Tra raggi diretti e abitacoli bollenti, l’incontro fra plastica, luce e temperature alte non è mai banale: a volte influisce sul sapore, altre sul profumo, altre ancora su ciò che non vediamo. Non è una questione di allarmismo ma di attenzione: basta sapere dove guardare e quanto tempo è passato da quando l’abbiamo lasciata lì.

Cosa succede alle bottigliette d’acqua lasciate in macchina?

  • Si degrada la plastica;
  • I legami chimici si rompono;
  • Si rilasciano composti nocivi nell’acqua.

Quando una bottiglietta in PET resta per ore sotto il sole, soprattutto in un’auto chiusa, la combinazione di calore e radiazione ultravioletta accelera il degrado della plastica. A temperature interne superiori a 50 °C, frequenti in estate, i legami chimici del materiale iniziano a rompersi, aumentando il rilascio di composti come antimonio e bisfenolo A.

Uno studio condotto dall’Università di Nanjing e dalla University of Florida ha mostrato che l’esposizione a temperature fino a 70 °C incrementa significativamente la migrazione di antimonio nell’acqua, soprattutto dopo periodi prolungati.

Anche i raggi UV giocano un ruolo importante: ricerche pubblicate su Water Research hanno evidenziato come la fotodegradazione indotta dalla luce solare porti alla formazione di composti organici volatili e alla cessione di microplastiche in concentrazioni crescenti con la durata dell’esposizione.

A questi si sommano microplastiche e frammenti polimerici che possono provenire soprattutto dal tappo, come dimostrato da un’analisi dell’Università di Newcastle che ha rintracciato particelle di HDPE rilasciate durante l’apertura e chiusura ripetuta.

L’acqua lasciata in macchina diventa nociva?

  • Se rimane in auto per poche ore non diventa nociva per un adulto sano;
  • Resta il rischio per bambini, donne in gravidanza o persone immunodepresse.

Se una bottiglietta resta in auto solo per poche ore, anche sotto il sole, l’acqua non diventa nociva per un adulto sano. Certo, tutto dipende dalla fascia oraria: non è comunque consigliabile bere dell’acqua lasciata dentro una vettura dalle 11 alle 16 di una giornata da bollino rosso. Se infatti le "poche" ore sono quelle più fresche, le quantità delle sostanze che possono migrare dalla plastica in queste condizioni (antimonio e bisfenolo A) restano basse.

Se invece le ore sono quelle del caldo africano, le quantità superano di molto i limiti considerati sicuri. Diventa a dir poco inconcepibile, per esempio, bere acqua da una bottiglietta rimasta in auto per giorni, in condizioni di calore intenso: in questi casi il rischio aumenta, soprattutto per bambini e donne in gravidanza, più sensibili agli effetti di alcuni composti.

Il già citato studio dell’Università di Nanjing e della University of Florida ha dimostrato che, mantenendo bottiglie in PET a 60–70 °C per più giorni, la concentrazione di antimonio nell’acqua può arrivare fino a otto volte quella iniziale.

Per quanto riguarda le microplastiche, le ricerche hanno evidenziato una media di 325 particelle per litro nell’acqua in bottiglia, con un incremento netto dopo oltre 24 ore di esposizione a luce diretta e temperature elevate. Queste particelle, spesso inferiori a 10 μm, possono attraversare le barriere biologiche e accumularsi nei tessuti.

Quali sono i rischi reali?

Bere acqua rimasta a lungo in una macchina rovente può provocare diversi disturbi, tra cui:

  • Nausea;
  • Bruciore di stomaco;
  • Leggero malessere diffuso (soprattutto se l’organismo è già provato dal caldo).

Se l’acqua ha assorbito molte sostanze indesiderate dalla plastica possono comparire diarrea o irritazione gastrica, sintomi che tendono a risolversi ma che possono essere fastidiosi, e che possono essere molto più problematici nei soggetti più deboli o vulnerabili.

Chi è più sensibile (per esempio persone con problemi gastrointestinali o con un sistema immunitario indebolito) può anche avvertire dolori addominali o stanchezza anomala anche dopo aver bevuto quantità modeste.

I segnali che dicono che l’acqua non è più buona

Il primo indizio arriva dal naso: se appena svitato il tappo si avverte un odore insolito, leggermente dolciastro, plastico o addirittura pungente, è un campanello d’allarme. L’acqua pura non ha profumo, e qualsiasi nota estranea può indicare che qualcosa è cambiato.

Anche il gusto è un indicatore affidabile. Un retrogusto amaro, metallico o di gomma, soprattutto se accompagnato da una sensazione di "acqua pesante" in bocca, suggerisce che il contenuto non è più nelle stesse condizioni di quando è stato imbottigliato.

In alcuni casi si può notare una leggera torbidità o la presenza di piccolissime particelle in sospensione: segni che, insieme agli altri, invitano a non bere e a sostituire la bottiglietta con acqua fresca conservata correttamente.

Quanto tempo lasciare l’acqua in macchina?

Se l’auto è parcheggiata all’ombra, con temperature moderate, una bottiglietta può rimanere all’interno per qualche ora senza subire cambiamenti rilevanti. Diverso è il discorso in piena estate, soprattutto sotto il sole diretto: in un abitacolo che supera i 50 gradi, la plastica inizia a scaldarsi velocemente e, nel giro di poche ore, il sapore e la qualità dell’acqua possono già alterarsi.

Per ridurre al minimo i rischi, è meglio consumare l’acqua entro la giornata stessa in cui è stata lasciata in auto ed evitare di riutilizzare una bottiglietta che ha passato più di mezza giornata in condizioni di caldo intenso.

Se si prevede di tenerla in macchina, scegliere contenitori in vetro o acciaio e posizionarli lontano dalla luce diretta aiuta a preservarne freschezza e sicurezza. Bere l’acqua il prima possibile resta comunque la scelta più semplice ed efficace.

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