Un viaggio nel mondo dei biscotti: i cookies più famosi paese per paese
Un viaggio nel mondo dei biscotti: scopriamo quali sono quelli più famosi paese per paese.

I biscotti, seppur con ingredienti e forme molto diversi da quelli a cui siamo abituati oggi, sono sempre esistiti. Perfino nella tomba di un faraone è stato ritrovato un affresco che immortala una specie di fornaio, intento nella cottura al forno di questi dolcetti. Oggi ne esistono tantissime varianti, che ovviamente cambiano di paese in paese, ma solo alcune sono diventate famose in tutto il globo. Ripercorriamo la storia dei cookies e vediamo quali sono le ricette tipiche di ogni nazione.
- La storia dei biscotti: dalle gallette a oggi
- Un viaggio nei biscotti più famosi al mondo
- I biscotti europei più famosi
La storia dei biscotti: dalle gallette a oggi
Il profumo che emanano i biscotti in cottura è unico, fa subito casa e famiglia. Ma la magia di questa preparazione dolce non sta solo nell’atmosfera che crea, ma anche nella gioia del palato. Non a caso, stiamo parlando di una ricetta che, seppur modificata nel corso degli anni, affonda le sue radici nel 2500 a.C., quando, secondo diverse testimonianze, era assai diffuso il consumo di cereali bolliti conservati sotto forma di gallette. In una tomba di un faraone della V dinastia, infatti, è stato trovato un affresco che immortala una persona che soffia in un forno dove stanno cuocendo una sorta di gallette.
C’è anche una leggenda molto interessante, che vede come protagonista Giasone. Il mitico eroe greco, alla ricerca del Vello d’Oro con gli Argonauti, chiese al al cuoco di preparare il pane. L’uomo, però, si addormentò durante l’ultima infornata e quando si svegliò le pagnotte erano piuttosto dure, più piccole e ridotte di volume. Resosi conto che, nonostante la doppia cottura il pane era ancora commestibile, lo fece comunque stipare in cambusa con le altre provviste. Mai scelta fu più azzeccata, visto che nel corso del viaggio il pane classico ammuffì, mentre gli antenati dei biscotti si mantennero freschi e saporiti. Grazie a questa prelibatezza nata per caso, che venne chiamata la galletta dei marinai (panis nauticus), Giasone e gli Argonauti vennero sfamati a sazietà.
Tra l’altro, sembra che i romani abbiano preso ispirazione proprio dalla leggenda dell’eroe greco per dare il loro nome ai loro biscotti, biscoctus, che significa proprio "cotto due volte". Rispetto al passato, la variante romana era molto più ricca, visto che alla ricetta ‘base’ vennero aggiunti burro e dolcificante. Di epoca in epoca, i cookies non hanno mai smesso di esistere, ma sono sbarcati nella produzione industriale soltanto a partire dal 1803, quando vennero commercializzati per la prima volta a Londra per festeggiare la vittoria dell’ammiraglio Nelson.
I biscotti, quindi, fanno parte della tradizione gastronomica dell’intero pianeta fin da tempo immemore. Anche se la base è quasi sempre la stessa, ogni paese vanta ricette particolari popolari ovunque. Chi, ad esempio, non conosce i butter cookies danesi o i Lebkuchen tedeschi? Volendo spostarci fuori dall’Unione Europea, che dire degli anzac australiani o dei mooncake cinesi? Scopriamo quali sono i cookies più famosi del globo.
Un viaggio nei biscotti più famosi al mondo
Il nostro viaggio nell’universo della biscotteria non può che iniziare dagli Stati Uniti d’America, famosi anche per le loro versioni extra large e super vistose. Senza ombra di dubbio, i biscotti più famosi sono i chocolate chip cookies, super burrosi e con gocce di cioccolato. Oggi ne esistono diverse varianti, come ai mirtilli, alle more o alle arachidi, ma la ricetta originale si deve a Ruth Graves Wakefield, proprietaria di un B&B in Massachusetts. La donna, dovendo preparare dei biscotti al cioccolato per i suoi ospiti, si accorse di non avere abbastanza cacao per l’impasto, così spezzettò una tavoletta di cioccolato. Durante la cottura i pezzetti non si sciolsero e rimasero ben visibili, ma questo piccolo errore di percorso le consentì di creare un dolce originale, che in poco tempo divenne famoso in tutto il Paese. Da qui, poi, sono nate tante altre prelibatezze, come i crumbl cookies.
Spostandoci in Australia troviamo gli yo-yo biscuits, che all’apparenza sembrano identici ai nostri baci di dama. La ricetta, però, non prevede l’uso delle nocciole, ma di farina di mais, burro e custard powder (preparato che ha il gusto di crema di vaniglia). Talvolta, la crema della farcitura può essere colorata, ma il sapore resta invariato. Molto diffusi e amati in tutto il territorio sono anche gli anzac, simili agli amaretti della nonna ma realizzati con fiocchi d’avena, farina, cocco, zucchero, burro e golden syrup, un sostituto vegano del miele. Una preparazione simile la troviamo in Nuova Zelanda, patria degli afghan biscuit. In questa ricetta, però, trionfa soprattutto il cacao, utilizzato sia nell’impasto che nella glassa.
In Messico ci sono due cookies che si trovano in tutto il paese, ossia i polvorones e i coyotas. I primi, considerati una sorta di dolcetti nuziali ma consumati anche in altre occasioni, sono ripieni di noci pecan e vaniglia e prima di essere serviti vengono passati due volte nello zucchero a velo. Gli altri, invece, somigliano alle classiche empanadas, ma sono farciti con piloncillo, una melassa che si ottiene dalla canna da zucchero.
Se vi trovate in Argentina dovete assolutamente assaggiare gli alfajores, due biscotti al burro tenuti insieme da una farcia di dulce de leche. Ovviamente, esistono altre versioni: ricoperti con il cioccolato, spolverati con il cocco grattugiato e farciti con marmellata. Spostandoci in Giappone troviamo sapori leggermente diversi. I chinsuko, con un impasto a base di farina, zucchero e strutto, hanno un ingrediente aggiuntivo che dona un gusto unico: durante la cottura in forno, viene aggiunto tè matcha o semi di sesamo tostati. In Corea, invece, ci sono gli hodu-gwaja, chiamati anche biscotti di noce sia per la forma che per il contenuto. All’interno, infatti, c’è una farcia di pasta di fagioli rossi dolci e noci tritate.
In Cina dominano i mooncake o yuebing, una sorta di tortine mignon di pasta sfoglia farcite con la tipica marmellata di semi di azuky. Talvolta, l’impasto può essere anche a base di acqua di soda, farina, olio e sciroppo di zucchero. Color oro, invece, sono i dolcetti più amati dell’Indonesia. Si chiamano nastar e sono ripieni con confettura di ananas aromatizzata con chiodi di garofano e cannella.
Biscotti super profumati anche in Iran, dove troviamo i koloocheh, con impasto aromatizzato con cardamomo, zafferano, acqua di rose o altre spezie e farciti con noci, datteri o cocco grattugiato. In Africa trionfano soprattutto quattro sapori: mandorle, sesamo, agrumi e spezie. Tra i cookies più amati abbiamo i chebakia, a forma di fiore e a base di miele, mandorle e sesamo, e i ghoriba, fatti con una frolla di semola rimacinata e insaporiti con cocco o fiori d’arancio. Molto apprezzati sono anche i makroud, dei triangolini con farcia di datteri e cannella, e i cinq centimes, biscotti al burro con ripieno di burro d’arachidi e copertura di arachidi tritate in modo grossolano.
I biscotti europei più famosi
L’Europa pullula di pasticcerie di grande livello, al cui interno è possibile trovare ogni tipo di prelibatezza. È facile, ad esempio, trovare i tipici biscotti danesi ovunque, anche al di fuori del paese d’origine. Pur essendo molto grassi, in quanto ricchi di burro, sono irresistibili, specialmente se accompagnati al tè o al caffè. Iconica è anche la tipica scatola di latta blu in cui vengono venduti. Diverso il discorso per i pepparkakor svedesi, originariamente al pepe e oggi allo zenzero, cannella e fiori di garofano, che si commercializzano per lo più in patria.
Un po’ meno diffusi, ma altrettanto golosi sono i cookies della tradizione inglese. Oltre ai custard cream, piccoli rettangoli di frolla al burro con crema pasticcera (la stessa che si utilizza per gli yo-yo biscuits australiani), sono assai apprezzate le jaffa cakes, ossia delle mini tortine morbide con ripieno di marmellata di arancia e ricoperte di cioccolato fondente. Preparazione simile per l’Ungheria, dove troviamo i barátfüle. A base di morbida pasta frolla, sono farciti con marmellata e ricoperti di una specie di pangrattato zuccherato.
In Spagna, invece, troviamo una sorta di tartufini super saporiti, i panellet. L’impasto è ricchissimo: mandorle tritate, cacao, ciliegie candite, scaglie di cocco e pinoli. In Germania e Austria si trovano ovunque e in ogni periodo dell’anno i lebkuchen. Nati come biscotti natalizi, si preparano con un impasto super speziato, dalle noci alle mandorle, passando per anice, pepe e coriandolo.
Particolarmente saporiti anche i dolcetti tipici olandesi, gli stroopwafels. Cialde sottili e croccanti, tenute insieme da uno sciroppo al caramello, miele e cannella. Quest’ultima spezia la ritroviamo nella ricetta belga degli speculos, una sorta di croccantini aromatizzati con zenzero, cardamomo e noce moscata.
In Grecia abbiamo due dolcetti che meritano di essere assaggiati almeno una volta nella vita: gli amygdalota e i koulourakia. I primi sono fatti con un impasto di farina di mandorle o mandorle tritate e un mix di albumi d’uovo e zucchero. Solitamente sono aromatizzati con la vaniglia o l’acqua ai fiori d’arancio. I secondi, invece, sono composti da una frolla rotonda a base di vaniglia e semi di sesamo.
Come avrete facilmente intuito, il mondo della biscotteria è davvero vasto. Considerate che i dolci di cui abbiamo parlato rappresentano solo una minima parte di tutti i cookies esistenti al mondo. D’altronde, parliamo di una ricetta che affonda le radici nel 2500 a.C. e non poteva essere altrimenti.