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Allergia al nichel: che alimentazione seguire?

Non solo cerniere, bottoni o gioielli, il nichel può trovarsi anche negli alimenti che arrivano a tavola.

Allergia al nichel: che alimentazione seguire?

Spesso si sente parlare di "dieta senza nichel" o di "alimenti senza nichel", ma la verità e che non è possibile escludere del tutto questo metallo dalla propria vita, o meglio dalla propria alimentazione. Se è vero che si può ridurre l’esplosione cutanea, non indossando gioielli, cerniere o altri oggetti contenenti nichel, per quanto riguarda l’alimentazione la strada è un po’ più complessa. Con l’articolo di oggi si esplorerà l’alimentazione a basso contenuto di nichel in tutti i suoi aspetti fondamentali.

 

Cos’è il nichel?

Chiamato anche nichelio (simbolo Ni), questo metallo prende il nome dallo svedese Nickel, diminutivo di Nicolaus. Nel corso degli anni è stato chiamato anche "rame del diavolo", un nome attribuitogli dai minatori che, cercando il rame, trovavano invece questo elemento e ne davano la colpa a un’entità maligna. È presente quasi ovunque, sia nel terreno, ma anche nei tessuti animali e vegetali e nel corpo umano, dove è indispensabile per diversi processi biologici. All’interno dell’organismo, il nichel è importante per il corretto funzionamento di alcuni tipi di enzimi coinvolti nei processi di idrogenazione. Secondo molti studiosi sarebbero proprio i siti enzimatici in cui è presente il nichel ed essere i siti attivi di questa classe di enzimi. Ma se il nichel è così ubiquitario e riveste anche un ruolo all’interno dell’organismo, perché molti lo evitano e cercano disperatamente diete prive di tale metallo?

 

Gli effetti negativi del nichel:

Il nichel fa parte di quelle molecole che possono generare reazioni allergiche a contatto con il corpo umano e per questo è entrata nella black list delle sostanze da evitare, non solo con gioielli e altri oggetti, ma anche con gli alimenti.

In realtà, il nichel da solo non è in grado di scatenare una reazione allergica, o meglio può farlo ma se legato ad altre molecole più grandi. Si tratta, infatti, di un aptene con una buona reattività chimica, che riesce a penetrare facilmente attraverso cute e mucose e a coniugarsi ad alcune proteine presenti a livello cutaneo. Solo in questo modo sarà in grado di determinare la formazione di un complesso antigenico che viene riconosciuto come non-self dal sistema immunitario con scatenamento di una risposta immune. L’allergia al nichel è una delle cause principali della dermatite allergica da contatto (DAC), se messa in relazione a oggetti di uso comune o gioielli. I pazienti sono spesso soggetti già allergici o con storie di familiarità ad allergie al nichel e si tratta in particolar modo di donne (poiché indossano accessori o gioielli che possono contenere questo metallo), ma anche di persone che hanno contatto con metalli pesanti a causa del proprio lavoro. La dermatite allergia da contato può essere, però, facilmente prevenuta evitando il contatto con tutti gli oggetti e le leghe metalliche che possono contenere nichel.

Il problema sorge quando, invece, la reazione proviene dagli alimenti e da un eventuale accumulo di nichel all’interno dell’organismo. In questo caso la formazione del complesso antigenico avviene con le proteine presenti all’interno dell’apparato digerente e deriva spesso da un fenomeno di accumulo. Si parla di sindrome sistemica da allergia al nichel (SNAS) che da sintemi generalizzati poiché provocati dalla reazione immunitaria che si verifica all’interno dell’organismo. L’assunzione giornaliera alimentare media di nichel si aggira intorno ai 0,3-0,4 mg. Ad oggi, non è possibile definire una dose soglia di nichel alimentare necessaria per l’espletamento delle sue funzioni biologiche, oltre la quale si evochino sintomi sistemici in soggetti già sensibilizzati. Per questo motivo chi è affetto dalla SNAS deve sapere riconoscere la quantità approssimativa di nichel presente negli alimenti, per evitare quelli più ricchi e scegliere invece quelli più poveri di tale metallo, generando di conseguenza uno schema alimentare preciso. È pur vero che la valutazione dei dati della letteratura scientifica sull’allergia sistemica al nickel non permette di trarre conclusioni esaustive, su terapie dietetiche e preciso contenuto di nichel all’interno delle fonti alimentari.

Quali sono i sintomi da allergia al nichel?

I sintomi della SNAS si suddividono in sintomi cutanei ed extra-cutanei:

  • La sintomatologia cutanea è rappresentata, come già detto, dalla dermatite sistemica da contatto (DAC) con lesioni cutanee speso circoscritte nelle zone del contatto con il metallo. I segni variano dall’eritema, fino alla formazione di vescicole talvolta a stampo, passando per la desquamazione, il prurito e il bruciore nella zona colpita. Le sedi anatomiche più colpite sono le pieghe dei gomiti, il collo, l’interno coscia, il palmo delle mani, i margini laterali delle dita e anche le piante dei piedi.
  • I sintomi extra-cutanei sono quelli gastrointestinali (come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, stipsi, pirosi), i sintomi respiratori (rinite e asma), quelli neurologici (cefalea e vertigini) e altri sintomi generali come febbre, fibromialgie, artralgie, sindrome da stanchezza cronica e insonnia.

 

I consigli per una "possibile" strategia anti-nichel:

  • Evitare tutti i cibi come cacao, cioccolato, semi di soia, farina d’avena, noci, mandorle, legumi freschi e secchi, che sono risaputi per essere ricchi di nichel;
  • Evitare bevande e integratori con nichel e il cibo in scatola;
  • Preferire alimenti di origine animale (0,1-5 mg\Kg) anziché vegetale (0,5-5 mg\Kg) in quanto di solito contengono meno nichel;
  • Consumare riso, grano raffinato, patate, cavoli e cetrioli;
  • Come frutta si possono consumare banane, mele e agrumi;
  • Moderare il consumo di tè e caffè;
  • Non utilizzare utensili che contengano nichel per la cottura e conservazione degli alimenti;

Risulta forse impossibile seguire uno schema dietetico che escluda del tutto il nichel dalla propria alimentazione e per questo bisogna evitare tutte le diciture del tipo, "Dieta senza nichel". Può capitare di essere sensibili a certi alimenti, ma di tollerarne bene altri, pur contenendo nichel. Per compiere le scelte migliori, soprattutto nei casi che si rivelano più complessi, è sempre bene rivolgersi ad uno specialista.

 

Fonti:

-Ottavio Lurati, Toponymie et géologie, in Quaderni di semantica, 2, anno XXIX, dicembre 2008, p. 446.

-https://it.wikipedia.org/wiki/Nichel#cite_note-3

- Allergia al nichel (humanitas.it)

Sindrome Sistemica da Allergia al Nichel (SNAS) – Mauro Minelli

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