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Recensioni whisky: Jura Superstition

Scopriamo le caratteristiche del Jura Superstition.

Recensioni whisky: Jura Superstition

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Tipo: Single-malt

Recensioni whisky

Regione: Isola di Jura

Produttore: Isle of Jura Distillery

Indirizzo: Craighouse, Isle of Jura Argyll PA60 7XT

Bottiglia: Bottiglia bassa e tozza schiacciata ai lati tipica della distilleria Isle of Jura. Lateralmente ha applicata la croce egizia della vita come simbolo beneaugurante ed è racchiuso in una confezione di cartone grigio scuro raffigurante la bottiglia del Jura Superstition.

Note di sapore: Colore mogano dorato intenso. Ha un aroma leggero e delicato, con toni marcati di miele, spezie e cannella; morbido e ricco, con note sensuali di marzapane. Al palato offre delicati sentori di torba che riempiono la bocca, mentre le note di miele e spezie donano un retrogusto equilibrato e persistente.

Curiosità: Il Jura Superstition riunisce in un unico prodotto due stili: uno forte e di grande personalità, con sentori di torba (come il whisky tradizionalmente prodotto sull’isola di Jura) e l’altro dolce e delicato (come le nuove produzioni della distilleria). Nel servire il Superstition occorre ricordarsi di toccare la croce della vita, per augurare buona fortuna all’ospite che a tutti gli invitati

La storia della distilleria

La distilleria, l’unica presente sull’isola di Jura, fu fondata agli inizi del 1800 da Lord Archibald Campbell. Ai tempi il whisky prodotto era molto diverso da quello attuale, dato che era molto torbato e dal forte sapore di affumicato, molto simile ai whisky dell’isola di Islay.

All’inizio del 1900 la distilleria venne abbandonata, e quasi completamente smantellata, ma verso il 1956 Robin Fletcher e Tony Riley-Smith decisero di ricostruire la distilleria facendo così rinascere l’isola di Jura che con gli anni aveva subito l’abbandono della popolazione, venendo a mancare i proventi della distillazione. Venne chiamato William Delmé-Evans che progettò e costruì un impianto con nuovi criteri all’insegna della redditività e della semplicità di gestione, disegnando personalmente i caratteristici alambicchi di Jura, alti, snelli ed eleganti. Negli anni successivi la distilleria aumentò il numero degli alambicchi portando così la produzione a 2,5 milioni di litri di whisky all’anno e passò ancora di mano, sino ad arrivare al 2001, quando la White & Mackay la acquistò per 200 milioni di sterline.

Dal 1995 il Master Blender Richard Paterson, una vera leggenda del mondo del whisky, è diventato l’artefice principale della fortuna della distilleria Jura, portando la produzione simile a una alchimia che trasforma le materie prime in "oro liquido".

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