Sì, ci sono degli errori che fai con la frutta secca e che devi evitare
La frutta secca, se non si commettono errori di acquisto e di consumo, può essere paragonata a un elisir di lunga vita.

La frutta secca è una grande alleata del benessere, ma ci sono degli errori che la possono trasformare in un vero e proprio nemico. Probabilmente, alcuni passi falsi li abbiamo commessi tutti o li commettiamo in modo del tutto inconsapevole, ma come dice un vecchio detto: "perseverare è diabolico".
- Frutta secca sì, ma occhio agli errori
- Attenzione ai prodotti industriali
- Dalla conservazione al "mito" dell'ammollo
Frutta secca sì, ma occhio agli errori
Fino a qualche tempo fa, la frutta secca non godeva di un mercato così florido come quello odierno. Si vendeva soprattutto sfusa ed era considerata quasi un alimento di nicchia, oppure destinato a particolari momenti dell’anno, come il Natale. Oggi, complici i social, mandorle, noci, nocciole, pistacchi e via dicendo sono diventati di consumo quotidiano. Forse è proprio per questo e, ovviamente, per la scarsa conoscenza della ‘materia’, che molti commettono errori che sarebbe meglio evitare.
La frutta secca, infatti, non è e non può essere considerata come uno snack qualunque, quindi non va mangiata in grandi quantità. Basti pensare, ad esempio, che cento grammi di noci apportano più di 650 calorie, mentre la stessa quantità di mandorle superano 550 calorie. Per fare un paragone, 100 grammi di mela apportano 52 calorie, 100 gr di arancia 47 calorie e 100 gr di banana 89 calorie.
Ergo, anche se mandorle e nocciole sono di piccole dimensioni rispetto alla frutta fresca, non bisogna mai ragionare per grandezza: una mela non è e non può essere paragonata a tre/quattro pugni abbondanti di noci e viceversa.
Ciotola con mix di frutta secca
Attenzione ai prodotti industriali
Un errore molto comune, oggi dettato soprattutto dai ritmi frenetici a cui tutti, chi più e chi meno siamo esposti, riguarda l’acquisto dei prodotti. È facile mettere nel carrello mandorle & Co., ma è difficile trovare qualcuno che si soffermi un attimo in più sull’etichetta. Eppure, facendolo si potrebbe aprire un mondo.
Potreste scoprire, ad esempio, che il cibo che vi spacciano come amico del benessere è in realtà arricchito con sale, zucchero e altre sostanze tutt’altro che benefiche, o peggio ancora tostato in olio, glassato o perfino fritto. Pertanto, in fase di acquisto bisogna aguzzare la vista e mettere nel carrello solo ed esclusivamente frutta secca "al naturale".
Se desiderate una varietà tostata, assicuratevi che la procedura sia stata effettuata in modo leggero, altrimenti rischiate di mangiare un alimento vuoto da un punto di vista nutritivo e, per di più, con possibili componenti indesiderati. Ergo, sì a una buona tostatura, che tra l’altro migliora la digeribilità, no alla tostatura industriale ad alte temperature.
Dalla conservazione al "mito" dell’ammollo
Anche se in molti credono che essendo secca non abbia bisogno di chissà quali accortezze per la conservazione, la realtà è molto diversa. Questo tipo di frutta contiene grassi piuttosto delicati, motivo per cui se lasciata all’aria per diversi mesi finisce per irrancidire. Ma, non è soltanto una questione di sapore: nel momento in cui noci & Co. si ossidano, perdono il proprio valore nutrizionale originario e sono anche potenzialmente dannosi.
Pertanto, compratene poche quantità per volta, rispettate la data di scadenza e conservatele all’interno di contenitori ermetici, possibilmente di vetro. Un altro errore comune, dettato soprattutto da una moda del momento, riguarda l’ammollo. I social pullulano di video in cui influencer che si dicono esperti di alimentazione, che sarebbe il caso di chiamare "improvvisati della nutrizione", sostengono che immergere la frutta secca nell’acqua sia il metodo più efficace per eliminare gli antinutrienti e renderla "più attiva".
Nessuno mette in dubbio che i fitati siano antinutrienti, ma è altresì vero che hanno anche benefici antiossidanti e potenzialmente antitumorali e protettivi per le malattie cardiovascolari. Come se non bastasse, non tutta la frutta secca, i legumi o i cereali che li contengono sono adatti per l’ammollo. Addirittura, se fatto nel modo sbagliato, potrebbe anche favorire lo sviluppo batterico. Per non parlare, dell’alterazione del sapore. Piuttosto che il "fai da te social", consigliamo di chiedere consiglio a persone esperte, davvero esperte.

















