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Cioccolata calda, il tuo comfort food goloso per l'inverno

Bevuta già dai Maya, delizia per nobili nel Rinascimento, celebrata da Mozart e Goldoni: tutti amano la cioccolata calda! Scopri origine e varianti.

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La cioccolata calda è il più goloso comfort food invernale, perfetto da sorseggiare per riscaldarsi e coccolarsi. E, a dispetto della sua apparente semplicità, si può preparare in moltissime varianti: con diversi tipi di cioccolato, aromatizzata con le spezie, arricchita con il caffè o con il rum, senza zucchero o senza latte, per soddisfare i palati e le esigenze di tutti. Non c’è pericolo di sbagliare: in qualunque versione è comunque buonissima! Scopriamo di più su come è nata, si è diffusa e si è evoluta nel tempo questa bevanda.

Le origini della cioccolata calda

L’antenata della cioccolata calda ha radici antichissime: risale addirittura all’epoca dei Maya. Si chiamava xocoatl ed era molto diversa dalla bevanda a cui siamo abituati oggi: a base di cacao, fagioli, acqua e pepe, aveva un sapore amaro e piccante ed era riservata alle occasioni speciali. Dopo la scoperta dell’America il cacao, e con lui la cioccolata calda, si sono diffusi anche in Europa. La leggenda racconta che fu l’Imperatore azteco Montezuma II, in occasione del primo incontro con l’esploratore spagnolo Hernan Cortés, a fargli conoscere questa bevanda da lui molto amata, che gli Aztechi servivano fredda e preparavano con cacao, vaniglia e spezie. Proprio a Cortés si deve l’importazione delle fave di cacao nel Vecchio continente, dove nel Seicento cominciò ad affermarsi anche la cioccolata calda.

Cioccolata calda, una bevanda aristocratica e intellettuale

Inizialmente, a causa del costo molto elevato del cacao, solo gli aristocratici potevano permettersi la cioccolata calda. L’abitudine di sorseggiare questa bevanda, diffusa nell’alta società, portò anche alla nascita di eleganti cioccolatiere in cui servirla, in porcellana e in argento. In Italia come in Inghilterra, nel XVIII secolo iniziarono a diffondersi le "Chocolate House", ovvero le "Case della cioccolata", in cui nobili e intellettuali si ritrovavano per discutere degustando questa bevanda.

La cioccolata calda vanta anche illustri citazioni letterarie. Mozart, che ne era un grande estimatore, la cita nell’opera "Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti ": è il "cioccolatte" che la cameriera Despina prepara per la padrona e che, sedotta dal suo aroma irresistibile, assaggia prima di servirlo. Anche Goldoni, appassionato di questa bevanda, inserisce degustazioni di cioccolata calda nella sue commedie "La bottega del caffè"e "La locandiera".
Infine Manzoni, ne "I promessi sposi", descrive una fumante tazza di cioccolata che la superiora offre alla giovane Monaca di Monza per darle sollievo dalla durezza della vita monastica. Effettivamente negli alti ambienti ecclesiastici, dove fino al Settecento la cioccolata calda era bandita perché considerata un piacere troppo lussurioso, questa bevanda iniziò poi ad essere consumata come ricostituente. Già allora, evidentemente, appariva chiara la potenza consolatoria e rigenerante di questo comfort food.

Come sono cambiati nel tempo gli ingredienti della cioccolata calda

Ma come è cambiata nel tempo la cioccolata calda? Nel 1565 il libro "Historia del Nuovo Mondo", scritto dal botanico italiano Girolamo Benzoni per descrivere il suo viaggio in Centro America, racconta come veniva preparata questa bevanda dalle popolazioni americane: con semi di cacao essiccati sul fuoco, macinati a pietra, sciolti in acqua e, talvolta, aromatizzati con le spezie.
Fu quando la cioccolata calda si diffuse in Europa, nel Seicento, che si cominciò a utilizzare come ingrediente una pasta di cacao solidificata in tavolette, che veniva grattugiata al momento di prepararla. Nel Novecento, alla pasta di cacao si sostituì la polvere.
Il merito di aver introdotto l’uso del latte al posto dell’acqua per diluire il cacao va, invece, agli inglesi, che apportarono questa modifica alla ricetta nel 1700.
In Italia, la cioccolata calda fece la sua comparsa all’inizio del Seicento grazie al mercante fiorentino Francesco d’Antonio Carletti, di rientro da un viaggio in America. Rispetto alla ricetta spagnola, che prevedeva che si preparasse con cacao, acqua, zucchero, vaniglia e cannella, nei salotti italiani questa bevanda fu personalizzata con l’aggiunta di altri ingredienti, in particolare di aromi, come quello di gelsomino, di cedro e di limone.

Le tante varianti della cioccolata calda

Tipicamente la cioccolata calda si prepara con cacao amaro in polvere, latte, zucchero e amido di mais (o fecola di patate o farina di riso) per addensare, oppure con cioccolato fondente grattugiato, latte, cioccolato e zucchero, e può essere servita da sola o accompagnata da panna montata.

Ma accanto alla ricetta tradizionale esistono moltissime varianti di questa bevanda, che può essere personalizzata a seconda dei propri gusti e delle proprie scelte a tavola.

Chi ama la cioccolata calda speziata, può aromatizzarla con spezie come cannella, noce, moscata, chiodi di garofano e anice stellato oppure con il peperoncino o con la vaniglia. Anche la cioccolata calda al tè è una variante molto aromatica, che puoi preparare semplicemente mettendo in infusione una bustina di tè nel latte caldo prima di aggiungerlo al cacao o al cioccolato: è ottima con il tè matcha, un tè verde giapponese molto pregiato.

È possibile arricchire la cioccolata calda con il caffè, con frutta secca tritata come pistacchi e nocciole, con scorze d’arancia o con il caramello salato, che creerà un delizioso contrasto di sapori. Oppure aggiungere una nota alcolica con il rum o con un liquore all’amaretto o all’arancia.

Chi non ama il gusto amaro del cacao e del cioccolato fondente, può preparare una cioccolata calda con cioccolato al latte o gianduia, oppure puntare su una cioccolata bianca.

Per un’alternativa vegetale, la cioccolata calda si può fare anche con le bevande di soia, di riso, di mandorle o di cocco al posto del tradizionale latte vaccino. Oppure utilizzando l’acqua calda, come nella ricetta originaria, per diluire il cacao in polvere oppure il cioccolato fondente sciolto a bagnomaria.

Da provare anche la cioccolata calda viennese, che prevede l’aggiunta del rosso d’uovo agli ingredienti tradizionali durante la preparazione e si serve con la panna montata.

Infine la cioccolata ai marshmallow, dolcificata con questi cilindretti soffici e zuccherosi invece che con lo zucchero, è una cioccolata calda di ispirazione anglosassone che farà impazzire i bambini, ma piacerà anche agli adulti.

Non sai da quale variante di cioccolata calda cominciare? Niente paura: l’inverno è appena iniziato, hai tutto il tempo per assaggiarle tutte!

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