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Paleodieta: cos’è e come funziona?

Non è di certo l’alimentazione dei dinosauri ma ci siamo vicini. La paleodieta ha una filosofia alimentare che è quanto più vicina possibile a quella dei nostri antenati.

Dieta del paleolitico

La paleodieta è un tipo di alimentazione che nasce dall’intuizione che uno stile di vita simile a quello degli uomini primitivi possa prevenire o addirittura curare le cosiddette "malattie moderne", soprattutto di tipo infiammatorio, metabolico, degenerativo e autoimmune. Si andranno a eliminare una serie di alimenti come quelli raffinati, troppo lavorati e ricchi di acidi grassi saturi e grassi trans, già normalmente sconsigliati in regimi alimentari come dieta mediterranea, dieta antiossidante o altri regimi alimentari utili per il benessere dell’organismo. Ma ci saranno dei reali benefici derivanti da questa tipologia di alimentazione?

Che cos’è la paleodieta?

Chiamata anche "dieta paleolitica" o "dieta delle caverne", la paleodieta è un regime alimentare moderno che intenderebbe riproporre un ipotetico tipo di alimentazione che avrebbe caratterizzato le popolazioni antiche vissute nel periodo precedente l’introduzione dell’agricoltura, avvenuta circa 10 000 anni fa. Quindi, più che di uno schema dietetico, si tratta di una filosofia alimentare che si basa sulla scelta di alimenti sani e poco lavorati. Questa dieta tende ad escludere tutta una serie di pietanze troppo elaboratore, trasformate o ricche di zuccheri semplici e acidi grassi saturi e\o trans (derivanti da processi industriali). Questi cibi, secondo i pilastri ideologici di questa dieta, avrebbero un’azione pro-infiammatoria che arrecherebbe danni a cellule e tessuti, predisponendo il corpo a malattie metaboliche (diabete e dislipidemie), degenerative e autoimmuni. Tralasciando le incertezze scientifiche derivanti dai pochi studi a sostegno di questo regime alimentare, la paleodieta ha sicuramente un merito importantissimo. La filosofia alimentare della dieta paelolitica, infatti, mette al centro la qualità degli alimenti piuttosto che la quantità. In una società moderna, che è sempre più basata su alimenti facili e veloce da preparate, spesso provenienti da complessi processi industriali, non è un merito da poco. Molte diete peccano di superficialità, in quanto basate sull’attenzione alle quantità dei cibi e alle calorie, non ritenendo importante il concetto di "qualità alimentare". Di seguito verranno trattate le indicazioni generali per seguire questo tipo di alimentazione e i benefici\controindicazioni che ne possono derivare.

Come nasce la paleodieta?

La paleodieta nasce dall’intuizione dello scienziato americano Loren Cordain, specializzato in nutrizione e fisiologia. Lo scienziato è stato un sostenitore e ricercatore in nutrizione del paleolitico ed è così che ha scritto tantissimi articoli e libri in merito, compreso "The Paleo Diet". Come già ripetuto più volte, la paleodieta prima di essere una dieta è un modo di vedere e trattare gli alimenti e la nutrizione del corpo umano e per questo è stata studiata da diversi ricercatori, pensando di aver trovato la soluzione a diverse patologie che interessano il corpo umano. Ma la maggior parte di questi studi è rimasta però sul piano della teoria e non ha dato i risultati sperati.

Cosa mangiare nella paleodieta?

Secondo i ricercatori e i sostenitori della paleodieta, la corretta alimentazione si dovrebbe basare esclusivamente su quei cibi che erano reperibili prima dello sviluppo delle tecniche agricole, cioè su prodotti di "selvaggina" di ogni tipo e di parti dell’animale come midollo, cervella, frattaglie, sangue di mammiferi, ma anche di pesce, crostacei, rettili, vermi, insetti, uccelli, uova, bacche, frutti, miele, vegetali appena spuntati, radici, bulbi, noci, semi e tutti gli altri alimenti che era possibile reperire circa 10.000 anni fa. In realtà, queste idee legate all’alimentazione sono state respinte dalla comunità scientifica internazionale e ad oggi vengono considerate come un fattore di rischio per diverse patologie, tra cui cardiache e metaboliche.

La paleodieta funziona davvero?

Questo regime alimentare propone un modello nutrizionale che è ipoteticamente uguale a quello delle popolazioni umane vissute nel periodo precedente alla scoperta dell’agricoltura (più di diecimila anni fa). Qui sorge il primo interrogativo: quale popolazione bisogna seguire per rispettare tale filosofia alimentare? Nell’antichità c’erano tantissime popolazioni, anche molto diverse tra loro, che si nutrivano in modo totalmente differente. Secondo la scienza paleontologica, quindi, non è possibile uniformare l’alimentazione degli uomini primitivi ad un’unica tipologia di dieta. Inoltre, anni e anni di evoluzione e adattamento hanno portato l’uomo a modificare sé stesso e le proprie abitudini alimentari. Se proprio la si vuole dire tutta, le malattie moderne non sono neanche nate con l’avvento dell’agricoltura, ma con l’avvento della rivoluzione industriale e nel dopoguerra, appena 100 anni fa. Quindi più che demonizzare alimenti derivanti da agricoltura e allevamento (come uova, cereali e legumi), sarebbe meglio fossilizzarsi sulle bibite zuccherate, sulle margarine ricche di acidi grassi trans, ma anche su merendine, biscotti, cibi pre-cotti e pre-confezionati. Inoltre, se proprio bisogna seguire lo stile di vita degli uomini antichi, non sarebbe da imitare solo la loro alimentazione, ma anche l’attività fisica che questi praticavano. Non stiamo dicendo che l’Homo habilis andasse in palestra o a giocare a padel, ma sicuramente era impegnato in lunghissime camminate, corse, arrampicate e battute di caccia, che lo tenevano costantemente in attività.

Benefici e controindicazioni della paleodieta:

Se questa dieta è basata su un tipo di alimentazione anacronistica e su concetti non del tutto appropriati all’epoca moderna, come ha fatto a scaturire così tanto successo? La verità è che tra i benefici della paleo-dieta c’è quello di essere un regime alimentare che fa effettivamente dimagrire. I cibi, cosiddetti naturali, hanno meno potere calorico e più proprietà antiossidanti naturali. Inoltre, il senso di sazietà sopraggiunge più velocemente quando si ingeriscono fonti energetiche come grassi e proteine rispetto ai carboidrati (soprattutto semplici). L’altra faccia della medaglia vede la dieta del paleolitico escludere alimenti importanti come i legumi o i latticini, la cui carenza potrebbe essere correlata a un deficit di calcio, magnesio o vitamina D, di conseguenza potrebbe essere dannosa per la salute dell’intero organismo.

Se si vuole trovare un messaggio positivo che questa filosofia alimentare può lasciare, è quello di concentrarsi sull’effettiva qualità degli alimenti, evitando quelli troppo lavorati e raffinati e praticando attività fisica costante tutti i giorni della settimana.

 

Fonti

– Manuale Project Diet

– Dr.Loren Cordain, "The Paleo Diet"

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