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Dislipidemie: cosa sono e come prevenirle con l'alimentazione

Spesso sottovalutate, le dislipidemie possono influire negativamente sulla salute cardiovascolare e provocare danni all'organismo. Scopri come affrontarle nel modo giusto!

Dislipidemie

Le dislipidemie rappresentano un problema sempre più diffuso nella società moderna e possono avere conseguenze gravi sulla salute cardiovascolare se non gestite adeguatamente. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa sono le dislipidemie, come interpretare i risultati degli esami del sangue, e forniremo consigli su come prevenire e trattare queste condizioni attraverso la dieta e lo stile di vita.

Cos’è una dislipidemia?

Le dislipidemie sono caratterizzate da livelli anormali di lipidi nel sangue, che possono includere il colesterolo LDL ("cattivo"), il colesterolo HDL ("buono"), e i trigliceridi. Queste condizioni possono aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi e le malattie cardiache coronariche.

Le dislipidemie possono assumere diverse forme, tra cui:

  1. Iperlipidemia: si verifica quando i livelli di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue sono troppo alti. Questo può essere dovuto a una combinazione di fattori genetici, dieta poco salutare, stile di vita sedentario, eccesso di peso e altre condizioni mediche.
  2. Ipolipidemia: si verifica quando i livelli di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue sono troppo bassi. Questo può essere causato da carenze nutrizionali, disturbi metabolici o condizioni mediche come ipertiroidismo o malassorbimento.

Interpretazione delle analisi del sangue

Le analisi del sangue per le dislipidemie solitamente includono la misurazione dei livelli di diversi lipidi, come colesterolo totale, colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi. Ecco cosa significano:

  1. Colesterolo totale: questo valore rappresenta la somma dei livelli di colesterolo LDL, HDL e trigliceridi. Un livello elevato può indicare un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
  2. Colesterolo LDL: noto come il "colesterolo cattivo", un livello elevato di colesterolo LDL è associato a un maggior rischio di accumulo di placche nelle arterie, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
  3. Colesterolo HDL: conosciuto come il "colesterolo buono", il colesterolo HDL aiuta a rimuovere il colesterolo in eccesso dalle arterie, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari. Un livello più alto è preferibile.
  4. Trigliceridi: questi sono grassi nel sangue che possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari se sono presenti in quantità elevate.

Tabella con i valori dei lipidi ematici:

Ecco una tabella che riporta i valori ottimali e non ottimali dei diversi lipidi ematici:

Lipidi ematici Valore ottimale Valore non ottimale
Colesterolo totale < 200 mg/dL ≥ 200 mg/dL
Colesterolo LDL < 100 mg/dL (o < 70 mg/dL per pazienti ad alto rischio) ≥ 130 mg/dL (o ≥ 160 mg/dL per pazienti a rischio moderato)
Colesterolo HDL > 60 mg/dL (desiderabile) < 40 mg/dL (basso) o 40-59 mg/dL (intermedio)
Trigliceridi < 150 mg/dL 150-199 mg/dL (borderline alto), 200-499 mg/dL (alto), ≥ 500 mg/dL (molto alto)

Diversi tipi di dislipidemia

Le dislipidemie sono una famiglia di condizioni patologiche, che si differenziano in base all’origine della malattia e al tipo di lipide che risulta aumentano all’interno del corpo:

  1. Ipercolesterolemia familiare: si tratta di una condizione ereditaria caratterizzata da livelli molto elevati di colesterolo LDL nel sangue fin dalla nascita. Questa condizione aumenta significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, tra cui l’aterosclerosi e le malattie cardiache coronariche.
  2. Ipertrigliceridemia: questa dislipidemia si verifica quando i livelli di trigliceridi nel sangue sono elevati. Le cause possono includere dieta ricca di zuccheri e carboidrati semplici, alcolismo, obesità, diabete mellito non controllato e altri fattori.
  3. Dislipidemia mista: questa condizione si verifica quando sono presenti livelli elevati sia di colesterolo LDL che di trigliceridi, insieme a bassi livelli di colesterolo HDL. La dislipidemia mista è associata a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari rispetto a una singola anomalia lipidica.
  4. Ipoproteinemie: queste sono condizioni in cui i livelli di proteine che trasportano i lipidi nel sangue, come le apolipoproteine, sono alterati. Ad esempio, l’ipoproteinemia A si verifica quando c’è una carenza di apolipoproteina A, che può portare a una ridotta rimozione del colesterolo LDL dal sangue.
  5. Iperlipoproteinemie: questa categoria include varie condizioni caratterizzate da livelli elevati di lipoproteine nel sangue, come l’iperlipoproteinemia di tipo I (ipoproteinemia chilomicroesica), l’iperlipoproteinemia di tipo II (ipercolesterolemia familiare e altre condizioni), l’iperlipoproteinemia di tipo III (disbetalipoproteinemia) e l’iperlipoproteinemia di tipo IV (ipertrigliceridemia).
  6. Disbetalipoproteinemia: è una forma di dislipidemia caratterizzata da livelli elevati di colesterolo totale e trigliceridi, insieme a bassi livelli di colesterolo HDL. È causata da una mutazione genetica che altera la struttura delle lipoproteine, compromettendo la loro funzione.

Prevenzione e trattamento delle dislipidemie con la dieta

Una dieta sana ed equilibrata può svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento delle dislipidemie. Ecco alcuni consigli per gestire questi disturbi attraverso la dieta:

  1. Limitare grassi saturi e trans: ridurre il consumo di alimenti ad alto contenuto di grassi saturi e trans, come carne rossa grassa, latticini interi, fritture e cibi processati.
  2. Scegliere grassi insaturi: preferire grassi insaturi sani, come quelli presenti negli oli vegetali, nella frutta secca e nei pesci grassi, che possono aiutare a migliorare i livelli di colesterolo HDL.
  3. Aumentare fibre alimentari: Consumare una varietà di alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL.
  4. Limitare zuccheri aggiunti: ridurre il consumo di alimenti ricchi di zuccheri aggiunti, come bibite zuccherate, dolci e cibi trasformati, può aiutare a mantenere bassi i livelli di trigliceridi.
  5. Monitorare le porzioni: controllare le dimensioni delle porzioni e evitare il sovrappeso o l’obesità può contribuire a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e trigliceridi.

Conclusioni

Le dislipidemie sono condizioni comuni che possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari se non trattate adeguatamente. Fortunatamente, la gestione attraverso la dieta e lo stile di vita può fare una grande differenza nel mantenere i livelli lipidici sotto controllo e migliorare la salute cardiovascolare complessiva. Seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani, insieme a un regolare esercizio fisico, può aiutare a prevenire e trattare efficacemente le dislipidemie. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un dietologo per una valutazione individuale e un piano di trattamento personalizzato e per l’eventuale somministrazione di prodotti salute e integratori che aiutano a gestire i livelli di lipidi in eccesso.

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