Ti hanno mai detto che le banane sono radioattive? Non è del tutto una bugia
Le banane sono radioattive a causa del potassio, ma non è l'unico alimento ad avere questo 'potere': fortunatamente, gli esseri umani possono stare tranquilli.

Se siete amanti delle banane, vi sarà sicuramente successo di mangiarle e sentirvi chiedere: "Sai che sono radioattive?". Probabilmente, avrete alzato le spalle, continuando a gustare il frutto e bollando l’informazione come semplice fake news. Tuttavia, ciò che vi hanno detto non è una bufala, ma sono necessarie ulteriori precisazioni.
È vero che le banane sono radioattive?
Secondo uno studio condotto da NielsenIQ, le banane sono il frutto preferito dai consumatori europei, con l’89% delle persone che afferma di averle mangiate nelle ultime quattro settimane. Subito dopo troviamo le mele (75%), le arance (56%) e l’uva (44%). Preferenze a parte, siamo convinti che non tutti sanno che i caschi gialli tanto amati sono radioattivi.
Una informazione che circola sul web da tanti anni, ma che spesso viene bollata come bufala. In realtà, è tutt’atro che una fake news perché le banane sono davvero radioattive. Sia chiaro, parliamo di una radioattività leggera, ma pur sempre presente. Il motivo è presto detto: all’interno del frutto è presente un isotopo radioattivo del potassio, il potassio-40.
Il potassio è un minerale essenziale per il nostro organismo e le banane, lo sanno anche i bambini, ne contengono in grandi quantità. Questo perché il frutto assorbe il potassio presente nel terreno e, a sua volta, ne sviluppa uno proprio, il potassio-40.
Banane stoccate pronte per il trasporto
La radioattività delle banane non è pericolosa
Il potassio-40 è uno degli isotopi (ossia atomi con differente numero di neutroni) del potassio, insieme al potassio-39 e al potassio-41. Mentre gli ultimi due sono stabili, il primo ha un nucleo che tende a trasformarsi nel tempo. Queste sue modifiche lo portano a subire un decadimento radioattivo. Ergo, le banane emettono radiazioni.
È bene sottolineare, però, che la quantità di radiazioni emessa da un frutto è talmente bassa che non rappresenta alcun pericolo per la salute umana. Ovviamente, questa tesi è supportata dalla scienza, che ha perfino introdotto un sistema di misurazione informale, la "dose equivalente a una banana" (BED), utile per indicare quante radiazioni si assorbono mangiando una banana.
Secondo le ricerche, la quantità è molto, molto bassa: circa 0.1 μSv ogni frutto. Per intenderci, rappresenta una piccola frazione della radiazione naturale a cui siamo esposti quotidianamente per altri motivi che non hanno nulla a che fare con l’alimentazione. Pertanto, se avete sempre mangiato banane, continuate a farlo perché la salute è al sicuro.
Non solo banane, anche il sale è radioattivo
Anche se le banane sono l’alimento che viene più facilmente associato alla radioattività, ci sono altri prodotti di consumo quotidiano che hanno lo stesso "potere". Pensiamo, ad esempio, al sale iposodico, ossia quello in cui il cloruro di sodio (NaCl) è in buona parte sostituito dal cloruro di potassio (KCl). Secondo le stime, un chilo di questo sale contiene 285 g di potassio, quindi è molto più radioattivo del frutto giallo che piace tanto agli europei.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di consumare non più di 5 grammi di sale da cucina al giorno, per cui se una banana, al netto della buccia, pesa 100-120 grammi, significa che la radioattività dei due prodotti è pressoché identica. Come se non bastasse, è doveroso sottolineare che il nostro organismo è perfettamente in grado di regolare la quantità di potassio nel nostro corpo.

















