Dopo le uova arriva il drink alla Jova: ecco cosa beve Jovanotti
Scopriamo cosa beve Jovanotti sui social, come si prepara la bevanda e dove si possono acquistare tazza e cannuccia.

Jovanotti è ormai diventato una specie di guru della sana alimentazione. Nei video che condivide sui social, il cantante appare spesso mentre sorseggia una bevanda non ben indentificata, almeno per coloro che non amano troppo il tè. Vi state chiedendo cosa beve e perché utilizza quella tazza così particolare? Sappiate che sia l’infuso che il contenitore hanno una lunga storia.
Cosa beve Jovanotti
Dopo le uova alla Jova, Jovanotti ha attirato l’attenzione del popolo social per un altro motivo. Si parla sempre della sua alimentazione, ma questa volta al centro della scena c’è il settore del beverage. Lorenzo Cherubini non ha mai nascosto di essere molto attento alla dieta, tanto che da qualche anno non mangia più la carne e consuma per lo più pesce, uova, verdura e frutta. Questa sua attenzione si riflette anche sui liquidi, infatti si mostra sempre nel mondo virtuale mentre sorseggia una strana bevanda: di cosa si tratta?
È stato lui stesso a svelare cos’è e a spiegare la storia e la preparazione della bibita: mate o erba mate. La tazza è quella tipica, il matero, così come la cannuccia, la bombilla. Jovanotti si è innamorato di questo particolare tè paraguaiense durante uno dei suoi viaggi tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.
Che cos’è il mate o yerba mate
Il mate è il nome con cui si indica l’infuso delle foglie verdi o tostate di un agrifoglio sempreverde, l’Ilex paraguariensis. Originario di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, oggi si trova in vendita in ogni angolo del globo. Ha un sapore leggermente amaro e un profumo caratteristico e piuttosto aromatico.
Considerata una bevanda energizzante al pari del caffè e del cacao, il mate è una delle fonti naturali più importanti di caffeina. Le sue proprietà, però, sono anche altre: antiossidanti, toniche, stimolanti, riequilibranti, diuretiche e dimagranti. Una precisazione è d’obbligo: attualmente non ci sono abbastanza riscontri scientifici per confermare le virtù e i benefici dell’Ilex paraguariensis.
Come si beve il mate
Come vuole la tradizione, il mate non si consuma in una tazza qualsiasi, ma in un matero munito di bombilla. Il matero si ricava dalla parte inferiore dei frutti essiccati della pianta sud americana Lagenaria siceraria ed è una specie di piccola zucca dal diametro di circa 8/10 centimetri. Dallo stesso arbusto si ottiene anche il porongo, sempre utilizzato per bere il tè paraguaiense, ma diverso perché ottenuto dalla parte superiore dei frutti. Quest’ultimo ha un costo più alto rispetto all’altro perché è più resistente, è smaltato quindi non rischia muffe o funghi e non necessita di troppa manutenzione.
In ogni modo, il matero è il modello più diffuso. Prima del primissimo utilizzo, però, va ‘trattato’ nel modo corretto. Innanzitutto bisogna preparare un mate e lasciarlo in ammollo nella tazza per 10/12 ore. Questa lunga infusione serve per eliminare i residui della polpa del frutto che ha un forte potere lassativo. Ovviamente, il primo infuso va gettato e non consumato. A questo punto, si deve asciugare il matero e poi si può iniziare a utilizzarlo.
La bombilla, invece, è la cannuccia che serve per bere il mate. Solitamente, è lunga tra i 15 e 17 cm, è in acciaio inossidabile e ha un filtro all’estremità. In commercio si trovano anche tazze in metallo o ceramica, ma il legno è il materiale che garantisce il massimo del gusto. Il kit proposto da Balibetov, ad esempio, è fatto a mano e ha un costo più che onesto: 27,99 euro. È composto da due zucchette, due cannucce e uno scovolino per la pulizia.