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Cambia nome in base alla zona d'Italia: ma perché la Penisola si divide tra cornetto e brioche?

Cornetto e brioche non sono sinonimi e solo uno di questi termini è adatto all'alimento che indica: l'Italia è divisa, ma in cucina non si ammettono errori.

Coppia fa colazione col cornetto al bar 123rf
Coppia fa colazione col cornetto al bar

Al Sud Italia lo chiamano cornetto mentre al Nord brioche, ma il nome corretto è uno solo. Non solo, molti credono che i termini siano sinonimi, visto che l’aspetto è identico così come sembra esserlo il gusto, tuttavia parliamo di prodotti di pasticceria molto, molto diversi, che non possono essere chiamati neanche croissant.

Cornetto o brioche: qual è il termine giusto?

Secondo le stime, ogni giorno 5 milioni di italiani fanno colazione al bar. Mentre caffè e cappuccino vengono richiesti in egual misura, tra i dolci spicca il cornetto al Sud e la brioche al Nord. Nel Belpaese questi termini si usano come sinonimi, ma tecnicamente non è proprio così. Anzi, vi diremo di più: solo uno è corretto.

Il cornetto trae origine da una specialità tipica viennese, il kipfel. Si tratta di una ricetta che può essere portata in tavola nella versione dolce o salata, che è arrivata in Italia intorno al 1683, quando gli scambi commerciali tra la Repubblica di Venezia e Vienna divennero massicci. La tradizione vuole che i pasticceri veneti, prendendo spunto proprio dalla mezzaluna austriaca, si siano messi al lavoro per creare un prodotto proprio.

Così sono nati i cornetti, a base di farina, latte, uova, zucchero, sale, burro e lievito. Inizialmente erano soltanto vuoti, poi con il passare del tempo sono arrivate le farciture. Oggi se ne trovano varianti infinite, sia dolci che salate, cotti come vuole la tradizione, ossia al forno, o addirittura fritti.

La brioche, invece, è un dolce lievitato nato in Francia nel Medioevo, creato a partire da un impasto di farina, latte, zucchero, lievito di birra, uova e burro (o strutto). Quest’ultimo ingrediente vine aggiunto in quantità generose, così da avere un prodotto soffice e profumato. La forma, invece che a mezzaluna come il cornetto, è tonda, e spesso presenta una pallina sulla sommità. Per quanto riguarda la farcitura, si va dalle creme alla cioccolata, passando per le marmellate, il gelato e la granita. Insomma, è pressoché identica alla tipicità siciliana col tuppo.

croissant IPA

Croissant gustosi e friabili

Non solo brioche e cornetti, c’è anche il croissant

Come avrete facilmente capito, il termine corretto per indicare il dolce a mezzaluna con cui gli italiani amano fare colazione è cornetto. Quanti lo chiamano brioche usano impropriamente la parola e, se la ordinassero al di fuori dell’Italia o al Sud, potrebbero ritrovarsi a mangiare un ‘maritozzo’ col tuppo.

Ma c’è un altro dolce di origine francese di cui vale la pena parlare quando si tratta di colazione al bar: il croissant. Anche in questo caso, in molti credono che sia un sinonimo di cornetto o brioche, ma la realtà è diversa. Nato nel 1938 presso la Boulangerie Viennoise di Parigi, di proprietà dell’ufficiale austriaco August Zang, ha gli stessi ingredienti della mezzaluna nostrana a esclusione delle uova.

Il sapore predominante, quindi, è quello del burro, che viene utilizzato in quantità maggiori. Non solo, cambia anche la sfoglia, più leggera e friabile rispetto a quella italiana, e la dose di zucchero, inferiore, dettaglio che lo rende perfetto per le farciture salate. Solitamente, in patria il croissant viene venduto vuoto e si specifica sempre se è fatto con il burro di qualità oppure con la margarina.

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