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Ricette con Punta di petto di vitello

Un taglio di carne magro e grande protagonista del brodo: scopriamo quali sono le caratteristiche della punta di petto di vitello. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche principali e i valori nutrizionali legati alla punta di petto di vitello e come si usa in cucina

Punta di petto di vitello, caratteristiche principali

La punta di petto di vitello è uno dei tagli più utilizzati per la realizzazione del brodo, per il suo gusto particolare e per l’elevata presenza di grasso che la rende perfetta per questo scopo. Si trova nella parte anteriore dell’animale, appena vicino al taglio reale, alla zampa anteriore e alla spalla. Si compone di due gruppi muscolari principali, che comprendono i pettorali superficiali e quelli profondi. Ci troviamo di fronte a un taglio di seconda categoria che si presenta con due parti distinte. Una molto magra e una con uno strato di grasso visibile che si può eliminare con l’ausilio di un coltello appuntito. La parte del muscolo si può rifinire e ottenere un altro taglio che si usa per cucinare le fettine alla pizzaiola. Il suo uso principale è destinato al brodo di carne e difficilmente si riduce in bistecche, poiché risulterebbero difficilmente masticabili anche se cotte lentamente e con cura.

Punta di petto di vitello, valori nutrizionali

Si tratta di uno dei tagli magri dell’animale e apporta una quantità di calorie piuttosto moderata. Per 100 grammi di questo alimento, si contano appena 120 kcal.

Punta di petto di vitello, benefici e controindicazioni

Come abbiamo spiegato, la punta di petto di vitello è molto magra ed è consumata come bollito oppure come macinato. Le proteine hanno un alto valore biologico, mentre l’elevata concentrazione di ferro aiuta il corretto trasporto dell’ossigeno nel sangue. È ricca anche di vitamina PP. Il consumo di questa carne dovrebbe comunque essere limitato per la presenza di purine e di colesterolo, che la rendono controindicata nei soggetti ipertesi e in quelli che soffrono di ipercolesterolemia. Nelle giuste quantità, può essere consumata da tutti seppure con moderazione e con una frequenza che non dovrebbe superare le due porzioni alla settimana.

  1. Ricetta bollito misto
  2. Petto di vitello farcito
  3. Vitello in fricassea
  4. O' rau di Giuseppe Iannotti

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