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Ricette con Marmellata di amarene

Dal gusto più acidulo e amarognolo di quella di ciliegie, la marmellata di amarene è ottima da spalmare sul pane, per farcire torte e crostate o abbinata ai formaggi. Scopriamo tutte le sue proprietà Frutto della stessa famiglia di visciole e marasche, la marmellata di amarene si riconosce per il suo gusto acidulo e leggermente amarognolo

Marmellata di amarene, proprietà principali

La marmellata di amarene è una delle conserve più consumate e preparate in casa da conservare in vasetti di vetro sterilizzati da poter chiudere ermeticamente. È ottenuta da un frutto fresco raccolto solitamente tra maggio e giugno. Il nome scientifico dell’amarena è Prunus cerasus di una specie che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. A differenza delle ciliegie, dolci e succose, risulta  invece essere soda e tendente all’aspro e all’amaro,  Ne esistono più di 250 varietà ma se ne conoscono solo alcune che vengono generalmente caratterizzate da un colore che varia dal rosso chiaro all’inteso. Alla stessa famiglia appartengono anche visciole e marasche, tutte ideali per preparare sciroppi e altri tipi di conserve. In particolare, la confettura è un prodotto versatile da consumare sulle fette biscottate o sul pane tostato, per farcire torte, crostate e cornetti, ma anche per accompagnare ricotta affumicata e formaggi di media stagionatura. Inoltre, conferisce un gusto particolare e speciale su gelati e creme.

Marmellata di amarene, valori nutrizionali

100 grammi di marmellata di amarene apportano all’organismo 190 calorie circa. Sono presenti, in modo variabile in base al tipo di prodotto, grassi saturi, carboidrati semplici come gli zuccheri e una non rilevante quantità di proteine. Nei prodotti non home made, si consiglia di leggere il retro dell’etichetta per consultare i singoli valori nutrizionali.

Marmellata di amarene, benefici e controindicazioni

Le amarene in natura hanno molti benefici che possono essere preservati anche all’interno dei prodotti da esse derivati quali la marmellata. Contengono melatonina, sostanza antiossidante che regola i cicli sonno-veglia e previene gli effetti dell’invecchiamento cellulare. Si rileva la presenza di antociani, sostante che neutralizzano malattie infiammatorie, e della quercetina, flavonoide che previene malattie cardiache e regola il livello di colesterolo nel sangue. La pectina presente soprattutto nella buccia in buona quantità, è una fibra solubile che riduce l’assorbimento intestinale di colesterolo e rallenta quello degli zuccheri alimentari. Secondo le tabelle LARN per l’Italia, il consumo giornaliero di marmellata è fissato a 20 grammi al giorno (pari a 2 cucchiaini da tè) che possono corrispondere a circa 44-50 kcal. Un consumo eccessivo potrebbe sensibilizzare i soggetti che soffrono della sindrome del colon irritabile.

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