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Il Capodanno cinese a tavola, tra piatti tipici e usanze particolari

Alla scoperta del Capodanno cinese, festività molto particolare, non soltanto per quel che riguarda la tradizione gastronomica.

tavola apparecchiata con cibi del capodanno cinese

Conosciuto anche con il nome Festa di Primavera, il Capodanno cinese è una festività molto attesa. Visto che le comunità dagli occhi a mandorla vivono ormai in tutto il mondo, ovunque si organizzano eventi a tema, anche in Italia. Pensiamo a Milano, che vanta una delle ‘Chinatown’ più grandi del Belpaese con oltre 33mila residenti, dove ogni anno si svolgono manifestazioni che attirano in città anche semplici curiosi che poco hanno a che fare con la cultura asiatica. Andiamo alla scoperta della celebrazione, tra tradizioni gastronomiche da leccarsi i baffi e usanze particolari ricche di simbolismo.

Il Capodanno cinese a tavola: ecco cosa si mangia

Considerata una delle festività più importanti della Cina, il Capodanno cinese si celebra a partire dalla fine dell’anno lunare fino alla Festa delle Lanterne. Ha una durata di circa quindici giorni, ma le sue date cambiano ogni 365 giorni in base al calendario agricolo cinese, in cui i mesi iniziano con la luna nuova. La popolazione dagli occhi a mandorla nota per l’estrema dedizione al lavoro, si ferma solo in questo periodo, spesso tornando in Patria, in compagnia della famiglia o degli affetti più cari. In questa occasione, i cittadini onorano la convivialità e la condivisione, portando in tavola ricette particolari, che ovviamente hanno un grande valore simbolico.

La tradizione cinese vuole che il banchetto di Capodanno sia composto da 12 portate, che stanno a indicare sia i mesi dell’anno che gli animali che caratterizzano l’astrologia cinese. Ovviamente, ogni zona della Cina ha i suoi piatti tipici, ma ci sono alcune pietanze che vanno consumate a prescindere. In tavola non possono assolutamente mancare i ravioli ripieni di carne, pesce o verdura che si possono cucinare in brodo, al vapore o saltati alla piastra. In alternativa, vanno bene anche i ravioli ripieni di brodo. A prescindere dalla scelta, c’è una piccola regola che vale per tutti: bisogna mangiarne il più possibile perché maggiore sarà il numero che si riesce a ingurgitare e altrettanto denaro si guadagnerà nell’anno a venire.

Non possono mancare neanche gli spaghetti, simbolo di lunga vita. Una piccola curiosità: gli spaghetti, proprio perché rappresentano la longevità, non devono mai essere tagliati in quanto si accorcerebbe la propria esistenza terrena. Insomma, bisogna mangiarli come insegna Alberto Sordi nell’iconica pellicola Un americano a Roma. Altri must have del Capodanno sono il pesce, sempre servito in quantità più che abbondanti così da assicurarsi 365 giorni di fortuna e prosperità, e gli involtini primavera, anch’essi legati all’augurio di incassare tanti bei soldini.

Tra le 12 portate del banchetto di Capodanno deve esserci il tradizionale budino di riso che, oltre a essere di buon auspicio per quel che riguarda il denaro e il lavoro, rassicura i cinesi anche sul piano della salute. Poi, spazio ai vari panini al vapore: dai classici mántou vuoti ai bāozi, ripieni di carne o verdure. Per quanto riguarda i dessert, immancabili sono le tortine della Festa di Primavera, ossia una specie di gnocchi di riso dolci, e le polpette di riso. Queste ultime, nello specifico, simboleggiano l’unione della famiglia.

Il banchetto prevede anche la frutta, nello specifico gli agrumi. C’è un motivo preciso dietro a questa scelta: la loro forma tonda ricorda la totalità, quindi la pienezza, l’abbondanza e la prosperità. Un’altra chicca? Ogni commensale riceve 8 pezzi di mandarini & Co. perché l’otto secondo i cinesi è il numero più fortunato. Sul versante delle bevande non può mai mancare il baijiu, che tra l’altro è l’acolico più venduto al mondo.

Capodanno cinese: tra usanze e leggende popolari

Il Capodanno cinese è ricco di simbologia, non soltanto per quel che riguarda il cibo che si porta in tavola. Coloro che siedono al banchetto devono essere felici e dovrebbero mantenere il sorriso per tutta la durata della festività perché se queste giornate trascorrono in allegria anche l’anno a venire sarà positivo e carico di serenità. Il galateo asiatico, sia in questa occasione che nelle altre, prevede il rispetto di una sorta di gerarchia anagrafica. Il primo a sedersi a tavola è il più anziano della famiglia, così come è sempre lui, alzando le bacchette, a dare il via al pasto. Ovviamente, riceve per primo anche ogni portata.

Una regola riguarda anche i brindisi, che saranno diversi durante tutto il banchetto. Tutti devono alzarsi in piedi e possono sedersi soltanto quando il calice è completamente vuoto. Il cenone può durare ore, ma per questioni scaramentiche è vietato pronunciare la parola "fine". Il Capodanno cinese è legato a un colore che a noi italiani ricorda il Natale: il rosso. Tonalità simbolo della gioia e della fortuna, viene sfoggiato in tutte le occasioni liete, mentre è severamente bandito durante i funerali. In occasione della Festa di Primavera vengono appese fuori dalle case delle strisce di carta rossa con messaggi benauguranti e il carattere di fortuna a testa in giù. Entrambi sono una sorta di amuleti utili a scacciare gli spiriti maligni e ad attirare la fortuna.

Fondamentale, prima dell’arrivo del Capodanno, è la pulizia della casa, a cui le donne (ahimè solo il gentil sesso) si dedicano in modo meticoloso. Secondo la tradizione, infatti, le faccende di questo periodo servono a scacciare via la sfortuna e tutto ciò che di negativo ha portato l’anno vecchio. Considerando che la festività ha una durata di quindici giorni, le dimore devono restare linde e pinte per tutto il tempo. Anche perché, è questo il periodo in cui i cinesi vanno a trovare amici e parenti per la cosiddetta visita augurale. I più felici sono i bambini, che ricevono delle buste rigorosamente rosse contenenti messaggi di affetto e denaro.

Infine, la tradizione vuole che si scoppino fuochi d’artificio e petardi per scacciare gli spiriti cattivi e si organizzino la sfilata del leone o la danza del drago. La prima vede come protagonisti gli allievi di kung fu che, accompagnati da musica e tamburi, portano in spalla un leone di cartapesta. Quest’animale rappresenta Nian, temibile mostro della tradizione cinese. La seconda, invece, è una sorta di rituale che, tanto per cambiare, serve per attirare la fortuna e assicurarsi un anno di prosperità.

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