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Ricette con Anko

L’anko è una confettura giapponese derivante dai fagioli rossi del tipo azuki, coltivati quasi esclusivamente nell’Asia Orientale L'anko è una confettura giapponese derivante dai fagioli rossi azuki dal sapore dolciastro

Preparazione tipica della cucina giapponese, l’anko è una confettura di fagioli rossi del tipo azuki, coltivati quasi esclusivamente nell’Asia Orientale e dal sapore dolciastro, tanto da essere utilizzata come farcitura per dessert.

Anko, caratteristiche principali

L’anko è una tipica confettura giapponese fatta con i fagioli rossi del tipo azuki, coltivati quasi esclusivamente nell’Asia Orientale. Viene utilizzata per diverse preparazioni: può essere spalmata a mo di marmellata su pane, fette biscottate o focaccine dolci, può essere utilizzata come accompagnamento al gelato, ma tradizione vuole che venga utilizzata come farcitura per i dolci tradizionali come ad esempio i daifuku (piccoli mochi ripieni di anko), i taiyaki (dolci a forma di pesce farciti con crema, cioccolato, anko o formaggio) o i dorayaki (dolci composto da due pancake riempito al centro con l’anko). Oltre che nei tradizionali dolcetti giapponesi, l’anko può essere utilizzato anche in altre ricette. I fagioli azuki, grazie al loro sapore dolciastro e alla loro consistenza particolarmente morbida, sono perfetti per realizzare questa confettura così amata nei paesi orientali. In Giappone infatti esistono due varianti differenti di anko realizzate con gli stessi ingredienti: tsubuan, quella in cui i fagioli rimangono interi, e koshiban, nella quale i fagioli sono frullati a mo’ di crema.

Anko, valori nutrizionali

Cento grammi di anko donano un apporto di 242 kcal, di cui 0.47 grammi di grassi, 54.11  grammi di carboidrati (di cui 32.75 grammi di zuccheri) e 5.39 grammi di proteine.

Anko, benedici e controindicazioni

I fagioli azuki, come molti altri legumi, sono ricchi di proteine vegetali, di sali minerali come potassiomagnesio, manganese, ferro, rame, zinco. Pochi sono i grassi e anche gli zuccheri, per questa ragione sono consumabili senza controindicazioni da parte di soggetti diabetici e anche da parte di chi possiede alti livelli di colesterolo. Nella trasformazione in marmellata però molte delle caratteristiche proprie dei fagioli si perdono: in generale, come qualsiasi altra confettura o marmellata, andrebbe consumata con moderazione.

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