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Ricette con Ciliegie sciroppate

Direttamente dalla dispensa di casa, le ciliegie sciroppate sono quel tocco di classe e purpureo per arricchire gelati, semifreddi, panna cotta e budini che non stanca mai Da frutta estiva a topping quattro stagioni per valorizzare anche i dessert più semplici

A scanso di equivoci, nell’incipit è necessario chiarire la differenza tra ciliegie e amarene sciroppate, forse la forma più comune da dispensa in cui trovare questo frutto “sciroppato”. Tra le peculiarità più intrinseche, si segnala il fatto che la ciliegia è più grande, più dolce e più polposa, mentre l’amarena risulta inferiore per dimensioni, ha un sapore maggiormente acido e intenso, al tatto presenta una consistenza soda. Diverso è anche il gusto: dolci e succose le ciliegie, più aspre e secche le amarene. Perfette da utilizzare nella preparazione dei dolci, le ciliegie sciroppate sono adatte per topping di gelati, semifreddi, panna cotta e budini, ma anche cupcake, cestini di frutta e macedonie. Se a sentire il detto, “una tira l’altra”, laddove sciroppate, arricchite quindi da una soluzione concentrata di zucchero in acqua, sono ancora più appetibili.

Ciliegie sciroppate, proprietà principali

Sebbene crude e fresche abbiano un apporto energetico moderato e un’ottima percentuale di acqua, la versione sciroppata le rende più golose ma anche più caloriche, laddove la maggior parte delle calorie viene fornita proprio dagli zuccheri solubili presenti nello sciroppo. Sono ricche di polifenoli, elementi antiossidanti che partecipano ad attribuire il caratteristico colore scuro alle ciliegie.

Ciliegie sciroppate, valori nutrizionali

100 grammi di ciliegie sciroppate forniscono circa a 251 calorie. Contengono sodio, potassio, ferro, calcio e fosforo, forniscono fibre e sono fonte di vitamina A, B1, B2, B3, C, E.

Ciliegie sciroppate, benefici e controindicazioni

Non essendo sbucciate, le ciliegie sciroppate contengono la stessa quantità di fibra alimentare di quelle al naturale. Tuttavia, grazie alla cottura, parte di quest’ultima risulta più digeribile e quindi disponibile alla flora batterica intestinale, con una buona funzione probiotica. Di contro, la concentrazione vitaminica si riduce drasticamente in seguito alle temperature elevate di cottura e allo stress ossidativo.

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