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Festa della Castagna e del Borlengo

In questo angolo di paradiso la Pro-loco di Labante organiz­za le sue feste e manifestazioni estive legate alle tradizioni, all’artigianato e ai prodotti agricoli del luogo. Le feste ini­ziano con il pranzo presso gli stand e continuano fin dopo cena a sera inoltrata.
Alcune feste sono legate ai prodotti del territorio (ciliegie, castagne, borlenghi, ecc.), alle tradizioni contadine (treb­biatura, antichi mestieri), alla musica (Festival dei Suonato­ri di piazza) e alla poesia (Concorso di poesia L’incanto del verde). In questi giorni il parco si anima e diventa luogo di incontri, di spensieratezza, di godimento del palato (grazie a una cucina godereccia), con piccoli musei all’aperto im­provvisati e mercatini artigianali di chi dedica con passione e fantasia ai lavori manuali il proprio tempo libero.
La Festa della castagna e del borlengo è nata parecchi anni fa innanzitutto per valorizzare il prodotto locale, il marrone biondo dell’Appennino bolognese e la castagna, ottima per la farina dolce. Cornice stupenda alla festa è l’atmosfera autunnale con i suoi colori e i suoi odori e l’al­legria delle caldarroste che saltano nelle padelle di esperti “spadellatori”. Ottimi borlenghi e deliziose frittelle di mele e castagne si aggiungono alle altre specialità. Quest’anno si terrà domenica 16 ottobre con inizio al mattino e per tutta la giornata.
 
PER SAPERNE DI PIÙ
Santa Maria di Labante è il nome per esteso di un picco­lo paese situato nell’Appennino bolognese, a 750 m. di altitudine, distante circa 7 km dal paese di Vergato e 40 da Bologna. Labante si estende lungo la verde e stretta Val d’Aneva, vallata che prende il nome dal torrente che la percorre; anche la strada per raggiungerlo, che sale da Vergato verso Castel d’Aiano, porta lo stesso nome: Via Val d’Aneva. Il paese di Labante è poco più di due case, una Chiesa, una fontana e un’area ricreativa arricchita da tre bianche sculture in sasso rappresentanti “la Natività”, un piccolo capolavoro di un noto scultore di Vergato, Alfredo Marchi. Infine la sede della Proloco.
Intorno c’è tanto verde e fresche sorgenti. A pochi passi dal paese si trova la Cascata di San Cristoforo, vera gemma incastonata nella vallata labantese; dall’alta rupe scende acqua di sorgente calcarea-fosforosa che, bagnando ogni meandro della roccia formatasi con lo stesso scorrere dell’acqua che deposita calcite sui supporti vegetali, ac­cresce la formazione della roccia che nel luogo è chiamata “spunga”; è un travertino creatosi da questo fenomeno scientificamente ritenuto molto importante.
Non da meno sono le omonime Grotte “primarie” ritenute dagli esperti in materia, per le loro caratteristiche scien­tifiche tra le più importanti d’Italia. Il tutto è cir­condato da un verde parco sovrastato e arricchito da una seicentesca Chiesa tutta in sasso e recentemente restaura­ta: la Chiesa di San Cristoforo. La Regione Emilia Romagna ha inserito quest’area nel contesto SIC (Sito di Importanza Comunitaria).

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