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Le domeniche di maggio a Sant'Ellero

Gli antichi codici sono concordi nel riferire che S. Ellero (Hilarius o Ilario) nacque in Toscana, sotto il consolato di Dinamio e Sifidio, nel 476 d.C. Narra il compositore della vita di S.Ellero (vita Hilari- Acta Sanctorum) che egli, all’e­tà di soli 12 anni lasciò la sua famiglia e guidato da un angelo, andò a stabilirsi sul monte che sovrasta Galeata.

Per 9 anni condusse vita eremitica e solo dopo il terzo anno eresse una piccola chiesa, che la tradizione popo­lare crede corrispondere coll’attuale cripta della chiesa abbaziale. Per la sua edificazione furono impiegati i ma­teriali provenienti dall’antica Mevaniola collocata poco più in basso e il cui ciclo vitale si era appena concluso.

S. Ellero nel 497 d.C. circa, abbandonata la vita eremiti­ca, cominciò a raccogliere intorno a sé dei discepoli, fon­dando uno dei primi monasteri d’Occidente, precedente quello benedettino a cui si aggregherà molto più tardi. Anche Teodorico riconobbe le virtù di Ellero e concesse privilegi e donazioni all’Abbazia. Al Santo, a cui la fede popolare attribuisce poteri taumaturgici contro il mal di testa e il mal di schiena, i galeatesi hanno dedicato il mese di Maggio, nel corso del quale si svolgono feste e celebrazioni religiose.

L’Abbazia di S. Ellero fu fondata presumibilmente alla fine del V secolo da Ellero che, come racconta la Vita Hilari, si ritirò a vita ascetica nell’alta valle del Bidente.

A causa delle vicissitudini dei tempi e delle periodiche scosse sismiche caratteristiche della zona, l’edificio che oggi ci appare è il sovrapporsi di varie fasi costruttive e di numerosi restauri. La facciata romanica (XI-XII secolo), in blocchi di arenaria, è dominata dal portale con colonnine binate ornate da capitelli con figure di monaci e di sua­denti sirene con code bipartite, e nella parte superiore dal grande rosone. I fianchi dell’edificio sono scanditi da una serie di lesene sempre in blocchi di arenaria che no­bilita il resto della muratura. L’interno è ad unica navata (con cappelle laterali) che si conclude con un presbiterio sopraelevato e abside rettilinea.

La parte più affascinante della chiesa è di certo la crip­ta, che si fregia di una suggestione particolare nei giorni di festa dove, per tradizione, una lunga fila di pellegrini scende nell’angusto “corridoio” a compiere il rito della devozione. Il corpo del Santo è conservato all’ interno di un sarcofago (fine VIII – inizio IX d.C.) ornato da croci entro nicchie.

Si può giungere all’Abbazia percorrendo a piedi il pitto­resco sentiero delle cellette, recentemente recuperato.
L’Abbazia è aperta solo la domenica.

Orario invernale: dalle 14,30 alle 16,30
Orario estivo: dalle 15,00 alle 18,00

MESE DI MAGGIO

aperta tutte le domeniche per tutto il giorno
Festa del Patrono 15 maggio

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