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Festa del Forno Antico

A Morimondo una domenica fragrante di sapori: 20 Settembre 2015: Festa del Forno Antico
Tra gli ospiti il Farmers’ Market della Certosa di Pavia

Certosa di Pavia, Settembre 2015. Torna anche quest’anno la Festa del Forno  Antico: un appuntamento attesissimo in quel di Morimondo (Mi), località alle porte di Milano con la patente ufficiale di Borgo tra i più belli d’Italia e sede dell’Abbazia omonima, esempio tra i più belli dell’architettura religiosa lombarda.

In cartellone nella giornata di domenica laboratori del gusto, moto d’epoca, dimostrazioni, musica e spettacolo  ma anche le eccellenze food&wine del Pavese. Un ricco programma che la pro loco di Morimondo propone a enogastronauti, fooders e golosi grandi e piccini.
Una domenica a tutto gusto che nasce da una tradizione che si perde nel tempo: quella che avevano le donne di portare il pane nel forno del paese. Una tradizione ed una consuetudine che resiste ancora in alcuni paesi del Maghreb, per esempio, dove non è inusuale vedere donne e bambini passare per i vicoli della medina con un carico di forme di pane in equilibrio sul capo.

Città slow e tra le rappresentanti lombarde del circuito “I Borghi Più Belli d’Italia”, Morimondo dedica ogni anno una domenica di festa al cibo che più di ogni altro è simbolo di condivisione. “Quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia”: così un intellettuale e religioso francese del ventesimo secolo ben sintetizza come questa consuetudine si trasformasse in occasione di incontro e di aggregazione, momento di socializzazione e scambio.

Una giornata ricca di appuntamenti: tra gli ospiti non mancherà il Mercatino della Certosa di Pavia in veste di vetrina delle eccellenze food&wine del triangolo d'oro del gusto rappresentato da Lomellina, Oltrepò e Pavese. Zona altamente vocata all'enogastronomia con i suoi vini DOC, i salumi e i formaggi.  Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale),  salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione  lomellina. E poi distillati, birre artigianali, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati; farine bio, legumi e semi (lino, zucca, girasole), specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra del vicino Monferrato. Non mancheranno poi i prosciutti ed il paté di fegato d’oca della Lomellina, vini DOC dell' Oltrepo Pavese e del Monferrato, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, funghi, le dolci offelle di Parona, succhi di frutta e salse, pane di farro e frutta secca, integrale, Senatore Cappelli, grano saraceno e riso in purezza. Per i golosi del dolce anche confetture e composte. Patate e per i più coraggiosi cipolle e aglio appena raccolti. Da Mornico Losana poi lo zafferano della fattoria La Robinia.

La Pro Loco ha inoltre organizzato un pranzo tradizionale milanese allietato. Nel menù prelibatezze di casa nostra quali salumi, risotto, trippa, arrosto e pan mejn (per informazioni e prenotazioni 347 7264448).

Un’ occasione per coniugare al piacere del buon cibo quello della  meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo e carico di storia e spiritualità come l’abbazia di Morimondo, gioiello dell’architettura romanica lombarda.

Domenica 20 Settembre 2015
Dalle 10 alle 18
Morimondo (Mi), via XXV Aprile
Ingresso gratuito

L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare.Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici.Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il piu' antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il "parloir" e la "sala di lavoro" dei monaci. Sul lato sud si affacciano il "calefactorium" (unico locale riscaldato) e il refettorio. L'ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.

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