Sinner, vittoria e rigore: i segreti della sua alimentazione (e quelli dei suoi avversari)

Da Sinner ai grandi del tennis, ecco cosa mangiano i tennisti prima dei match per mantenere energie costanti e prestazioni elevate sul campo

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Ansa

Il prato sacro del Centre Court ha visto un’altra pagina di storia: Jannik Sinner ha battuto Novak Djokovic in uno dei match più intensi dell’anno, conquistando un posto in semifinale. Il 13 luglio lo attende Carlos Alcaraz, in una sfida generazionale che promette scintille.

In partite come queste, dove la tensione è costante e lo sforzo esplosivo, la preparazione fisica è tutto: i professionisti lavorano mesi per arrivare a questi appuntamenti, tra allenamento, riposo e strategia. Ma c’è un aspetto meno visibile, eppure decisivo, che accomuna tutti gli atleti di vertice: l’alimentazione. Quali piatti "sfrutta" Sinner (e tutti gli altri tennisti in gara) per reggere il ritmo, mantenere la lucidità e recuperare in tempo? La risposta è meno scontata di quanto sembri.

Cosa mangia Sinner?

Ma guardiamo agli atleti, partendo proprio da Sinner. La sua dieta riflette la sua personalità: rigorosa, metodica, ma non fanatica. Non ci sono estremismi, ma scelte calibrate per sostenere una carriera ai vertici del tennis mondiale. Il suo corpo snello ma potente richiede un equilibrio delicato tra forza e leggerezza, tra resistenza e velocità. Per questo, Sinner si affida a un team specializzato che include nutrizionisti e preparatori atletici. L’obiettivo è avere energia costante durante i match, recuperare rapidamente e ridurre al minimo il rischio di infortuni.

L’azzurro segue un’alimentazione controllata, varia, ricca di carboidrati integrali, proteine e verdure. Non mancano i pasti a base di uova e legumi e anche la colazione è studiata nei dettagli: a volte è salata, con pane integrale, avocado, uova; altre volte più dolce ma sempre con un apporto bilanciato. Adora il fish & chips: il pesce è una delle sue fonti preferite di proteine magre e omega‑3, e viene consumato con piacere quando si concede un pasto meno controllato.

Nel corso del tempo, infatti, Sinner ha imparato ad ascoltare il proprio corpo: vuole (e deve) mangiare bene per stare bene, senza rinunciare del tutto al piacere. Anche perché, come ha confidato in più occasioni, ogni tanto si concede un dolce o una cena fuori. Con moderazione, ma senza sensi di colpa.

I pasti prima dello sport

Nel pre-partita, Sinner preferisce pasti semplici, digeribili e ricchi di energia. Consuma spesso riso o pasta integrale, accompagnati da una fonte proteica leggera come il pollo o il pesce. Le verdure non mancano mai, ma in porzioni moderate per evitare gonfiori o rallentamenti digestivi. Il timing è altrettanto importante: il pasto pre-match viene consumato almeno due ore e mezza prima dell’ingresso in campo, in modo da lasciare al corpo il tempo necessario per digerire.

In alcune occasioni, soprattutto nei tornei con partite programmate al mattino, l’azzurro preferisce una colazione sostanziosa con avena, frutta e un po’ di miele, saltando il pranzo o rimandandolo al dopo partita. Anche l’idratazione è seguita con cura: molta acqua, ma anche bevande con sali minerali, per evitare cali di rendimento e crampi muscolari. L’obiettivo è sempre lo stesso: entrare in campo con il massimo della lucidità e della reattività.

Cosa non mangerebbe mai?

Sinner non ha mai dichiarato apertamente di avere una lista di alimenti "vietati", ma ci sono scelte molto chiare che emergono dalle sue abitudini. L’alimentazione del campione altoatesino è basata sulla moderazione e sulla qualità: ama il sushi, le carote crude e ha un debole per i dolci, ma non si lascia mai andare a eccessi, soprattutto in prossimità dei tornei. Ciò che evita sistematicamente sono gli alimenti ultra-processati, i cibi fritti, le bibite zuccherate e gli spuntini confezionati. Non fanno parte della sua routine, né fisicamente né mentalmente.

Anche i latticini sono consumati con moderazione, in particolare durante le fasi di carico atletico. Il suo piatto preferito, a quanto pare, è un semplice risotto allo zafferano, simbolo di come si possa mangiare bene e con gusto anche restando all’interno di un regime alimentare sportivo. C’è però una cosa che non lo convince: l’idea di mangiare insetti. Lo ha detto in modo molto diretto, non se la sente proprio.

Quali sono i segreti della dieta di Alcaraz?

Il prossimo avversario di Sinner ha rivoluzionato il suo regime alimentare grazie a un piano calibrato su test del sangue e sudorazione. Ha eliminato il glutine (adottando pasta senza glutine e preparazioni casalinghe) e punta su pesce, carne bianca, riso, frutta, verdura, legumi e noci per garantire un buon equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi.

Prima dei match, privilegia pasta senza glutine con crema al cacao e datteri e integra con barrette energetiche a base di datteri, albume e guaranà per mantenere livelli ottimali di energia. Durante i periodi di gara più intense non si fa mancare banane, bevande salate e persino il pickle juice (succo di sottaceti) per reintegrare rapidamente sali minerali e contrastare i crampi muscolari.

I piatti che porta a tavola Novak Djokovik

Il precedente avversario di Sinner è l’esempio perfetto di chi ha rivoluzionato completamente il proprio approccio all’alimentazione per allungare la carriera e massimizzare le performance. Il suo cambio di rotta risale al 2010, quando, dopo una serie di cali fisici inspiegabili, iniziò a lavorare con il nutrizionista Igor Četojević. Da quel momento, la sua dieta è diventata un caso da manuale. Djokovic ha eliminato completamente il glutine, i latticini, lo zucchero raffinato e quasi tutti gli alimenti processati.

Una scelta dettata da una sensibilità alimentare, che però si è rivelata vincente anche a livello atletico. Ha parlato più volte dei benefici riscontrati: maggiore lucidità mentale, miglior recupero, resistenza più alta e meno infiammazione muscolare. La sua dieta attuale è prevalentemente vegetale, ricca di legumi, frutta secca, cereali integrali e oli buoni. Non solo: Djokovic pratica anche il digiuno intermittente, saltando spesso la colazione o cenando molto presto per lasciare il corpo "ripulirsi" per 14-16 ore. Al mattino beve acqua tiepida con limone e poi frullati verdi a base di alghe, sedano e frutta. I suoi pasti principali sono a base di tofu, riso integrale, patate, legumi e verdure di stagione. Un rituale alimentare quasi ascetico, pensato per dare il massimo al corpo senza mai sovraccaricarlo.

La dieta di Amanda Anisimova

Chiudiamo con le regole alimentari di Amanda Anisimova, che ha conquistato il pubblico di Wimbledon 2025 non solo per il suo gioco aggressivo e brillante, ma anche per la forza mentale con cui è tornata ai massimi livelli dopo una lunga pausa per motivi di salute. Dietro questa rinascita c’è anche una rinnovata attenzione alla cura personale, che passa anche dall’alimentazione. Negli ultimi mesi, la statunitense ha mostrato un approccio più consapevole e strutturato, scegliendo cibi che la aiutano a mantenere energia, equilibrio e benessere emotivo.

Non ci sono regimi estremi nel suo caso, ma una dieta funzionale al suo corpo e al suo tennis esplosivo. La Anisimova ha una quotidianità fatta di piccoli riti, tra cui una colazione ricca e bilanciata, spuntini studiati nei dettagli e pasti principali leggeri ma nutrienti. Predilige piatti semplici, spesso di ispirazione mediterranea, e alterna proteine animali leggere a molte verdure e cereali integrali. Dopo il periodo di stop, Anisimova ha dato più spazio anche all’aspetto mentale legato al cibo.

Infatti, per lei non è più solo carburante per vincere, ma una forma di cura personale, una routine che la aiuta a ritrovare stabilità emotiva e concentrazione. Un cambiamento che si riflette in campo, dove oggi gioca con maggiore presenza, serenità e continuità. E anche in tavola, l’equilibrio sembra aver trovato finalmente il suo spazio.

Qual è l’alimentazione di un tennista?

Com’è chiaro, non esiste una dieta uguale per tutti.  Fare tennis a livello professionale significa mettere alla prova ogni giorno il proprio corpo. Le partite possono durare ore, con scambi intensi e ripetuti scatti che mettono sotto stress muscoli, articolazioni, sistema cardiaco e concentrazione mentale. Per reggere tutto questo, l’alimentazione non è un dettaglio: ogni singolo pasto serve a costruire energia, resistenza, prontezza e capacità di recupero. Serve equilibrio tra macronutrienti, attenzione all’idratazione, controllo dei picchi glicemici.

Servono cibi che favoriscano la digestione, che non appesantiscano durante il match, che supportino il tono muscolare e che aiutino a ridurre lo stato infiammatorio dopo uno sforzo prolungato. Per questo motivo molti tennisti lavorano con team di nutrizionisti che li seguono ogni giorno: c’è chi predilige un’alimentazione ad alto contenuto vegetale, chi si affida ai carboidrati per sostenere il dispendio energetico, chi pratica il digiuno intermittente e chi invece ha bisogno di frequenti piccoli pasti per mantenere la concentrazione.

L’elemento chiave è la personalizzazione. Ogni atleta segue un regime costruito sulle proprie caratteristiche fisiche, sulla propria massa muscolare, sulle proprie sensibilità e sul tipo di gioco che pratica.

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