Tutti i consigli per scegliere bene le castagne per le caldarroste
Scegliere castagne buone non è difficile, basta guardare l'aspetto e la forma e fare la prova "del tatto" oppure quella dell'acqua fredda.
Tra i cibi che popolano le tavole autunnali ci sono le caldarroste. Un tempo considerate un alimento povero, oggi arrivano ad avere prezzi di vendita tutt’altro che accessibili. Onde evitare di sprecare soldi e ritrovarsi tra le mani castagne da buttare nella spazzatura, è fondamentale sceglierle con cura, facendo attenzione ad alcuni dettagli che indicano qualità, freschezza e bontà.
- Come devono essere le castagne per le caldarroste?
- La prova del tatto
- Il trucco dell'acqua
- Quali sono le castagne più buone?
- Le nostre ricette con le castagne
Come devono essere le castagne per le caldarroste?
Farinose e con un gusto che è un mix tra il dolce e il salato, le castagne sono le grandi protagoniste dell’autunno. Lesse, arrostite, o come ingrediente di altre preparazioni, non importa come si cuociono, sono sempre squisite. È fondamentale, però, sceglierle facendo attenzione ad alcuni dettagli, altrimenti si rischia di ritrovarsi tra le mani caldarroste marce, intaccate da funghi o larve.
Innanzitutto, è importante valutare l’aspetto. Le castagne devono essere belle, nel significato più puro del termine. Un guscio sano, infatti, è lucido e liscio, di un colore che, in base alla varietà, va dal marrone chiaro al marrone scuro. Inoltre, non devono avere macchie scure, segni di muffa, crepe, buchini o cavità.
Dopo aver valutato l’involucro, bisogna prestare attenzione alla forma. Solitamente, le caldarroste più buone sono di medie o piccole dimensioni, tondeggianti, leggermente appiattite e irregolari. Diffidate il più possibile da quelle che appaiono schiacciate e deformate perché potrebbero avere meno polpa o essere state curate/trasportate in modo sbagliato.
La prova del tatto
Caldarroste ‘sane’ non hanno solo un ottimo aspetto, ma hanno anche una consistenza piuttosto dura. Questo significa che al tatto devono risultare compatte. Fare un test è semplicissimo. Non dovete fare altro che prenderne una in mano e compiere una leggera pressione tra le dita: se il guscio fa un po’ di resistenza è buona, mentre se tende ad afflosciarsi oppure emette uno scricchiolio non lo è.
Solitamente, quando l’involucro è cedevole significa che la castagna è troppo secca, marcia, oppure che l’interno è stato ‘consumato’ da un agente esterno. In linea di massima, considerate che i ‘frutti’ buoni sono quelli più pesanti rispetto alla loro dimensione, segno che sono pieni e non ‘vuoti’.
Il trucco dell’acqua
Se l’aspetto e il tatto non vi hanno convinto del tutto, potete valutare le castagne con un trucco infallibile. Purtroppo, però, questa tecnica potete metterla in atto soltanto una volta arrivati a casa, quindi dopo l’acquisto. È comunque uno strumento valido e utile.
Non dovete fare altro che immergerle in una bacinella d’acqua fredda e vedere come si comportano. Quelle buone affondano, mentre quelle che galleggiano sono probabilmente vuote, secche o marce. Dopo questa prova, se non intendete mangiarle nell’immediato, dovete avere una sola accortezza: farle asciugare bene prima di riporle, altrimenti rischiate di farle andare a male.
Quali sono le castagne più buone?
In commercio si trovano diverse varietà di caldarroste, ma in linea di massima possiamo distinguerle in castagne e marroni. Le prime sono più piccole, difficili da sbucciare e con un gusto più leggero, mentre le seconde sono più grandi, con la buccia che viene via facilmente e con un gusto corposo e maggiormente zuccherino. Se possibile, quindi, preferite sempre i marroni alle castagne.
Le nostre ricette con le castagne
- Risotto alle castagne
- Gnocco di castagne
- Torta di castagne
- Gnocchi di castagne con pancetta e funghi porcini
- Purè di castagne e topinambur