Sono più di quanti pensi: i formati di pasta superano i 300, ma alcuni sono più diffusi

In Italia esistono tantissimi formati di pasta che quasi si stenta a credere al numero: sono oltre 300. Alcuni sono più noti, altri semi sconosciuti.

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Tanti tipi di pasta con spighe di grano sulla tavola

Quasi il 33% degli italiani consuma la pasta quotidianamente, mentre l’87% più volte a settimana. Eppure, anche se è un alimento fondamentale per la gastronomia nostrana, siamo pronti a scommettere che in pochi conoscono tutti i formati che ogni giorno vengono prodotti dai pastifici sparsi nel Belpaese: sono circa 300.

Pasta, orgoglio degli italiani: lo dice uno studio

Nel 2024, l’Italia ha prodotto 4,2 milioni di tonnellate di pasta, che si vanno ad aggiungere alle 12,8 tonnellate prodotte nel resto del mondo. Il Belpaese mantiene il primato sia per quel che riguarda l’export (vengono serviti oltre 200 Paesi) che per il consumo (in media 23,3 chili annui a persona). Numeri notevoli, che da un lato evidenziano l’importanza che ha il settore per l’economia nostrana e dall’altro ribadiscono come i maccheroni siano per gli italiani un elemento culturale e identitario.

In occasione della Giornata Mondiale della Pasta 2025, l’Unione Italiana Food ha commissionato uno studio demoscopico ad AstraRicerche e ne è risultato che i maccheroni sono motivo di orgoglio per gli italiani. Al primo posto ci sono i monumenti (84,9%), seguiti da arte (75,8%), paesaggi naturali (73,6%) e letteratura (69,2%), poi troviamo la pasta con il 45% delle preferenze. Una vera e propria eccellenza, soprattutto se consideriamo che la popolazione la preferisce alla musica (39,6%) e, soprattutto, allo sport (27,3%).

Per il 96,6% degli italiani la pasta è ambasciatrice del made in Italy, mentre 8 su 10 ritengono che sia simbolo indiscusso di italianità. I motivi sono tanti: è riconoscibile a livello internazionale (49,3%), è capace di raccontare la ricchezza e la varietà del territorio nostrano (40,6%), è depositaria di tradizione e saper fare italiano (39,2%), è un cibo conviviale (36%), versatile (33,6%) e accessibile (89,2%).

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Diversi formati di pasta da cuocere

Quanti formati di pasta esistono in Italia?

Considerando che per noi la pasta è sacra, la curiosità sorge spontanea: quanti formati esistono in Italia? Secondo le stime sono circa 300. Si va dai più noti, tipo pennette, fusilli, spaghetti, mezze maniche e tortiglioni, a quelli più strani, come marille, gondole, imbutini e turbini. Ogni tipologia non deve essere solo di bell’aspetto, ma anche funzionale, ossia garantire il massimo del gusto con i condimenti adatti.

Così ci sono formati adatti per le passate di pomodoro, altri per i sughi a base di carne, pesce o verdure e altri ancora per i brodi o le zuppe. Negli ultimi anni, come se non bastasse, stanno nascendo anche le prime paste stampate in 3D, che non si ottengono né dalla trafilatura né a mano, ma grazie a un software.

I formati più consumati in Italia

Pasta corta o lunga, liscia o rigata, secca o fresca: quali sono i formati più consumati? Nel Belpaese al primo posto ci sono gli spaghetti, seguiti da penne rigate e fusilli. Subito dopo ci sono i rigatoni e, a seguire, farfalle, linguine, lumachine, bucatini, mezze maniche e lasagne.

È bene sottolineare che questa classifica generale può avere delle varianti regionali. Al Sud, ad esempio, ziti, ditalini, orecchiette e pasta mista si trovano in posizioni più alte rispetto al Nord Italia.

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