Non è un vero cioccolato: quello bianco non rispetta alcune cose importantissime
Il cioccolato bianco non è davvero cioccolato e il motivo sta negli ingredienti, molto diversi rispetto alle varietà al latte e fondente.
Siamo abituati a chiamarlo cioccolato bianco fin dalla nascita, eppure del cioccolato non ha nulla, o quasi. Le tavolette candide dal gusto latteo, infatti, sono realizzate senza pasta di cacao, ingrediente fondamentale nelle varietà al latte e fondente. Questa, ovviamente, non è l’unica differenza e non tutte devono essere considerate punti a sfavore.
- Perché il cioccolato bianco non è cioccolato?
- Il cioccolato bianco fa male?
- Le nostre ricette col cioccolato bianco
Perché il cioccolato bianco non è cioccolato?
In commercio si trovano tre tipi di cioccolato: fondente, al latte e bianco. Ogni varietà, poi, può avere altre ‘declinazioni’: extra-fondente, gianduia, nocciolato, al pistacchio, al caramello salato e chi più ne ha ne metta. È sulla ‘preparazione’ base, però, che dobbiamo soffermarci per capire il motivo per cui il cioccolato bianco non è davvero cioccolato mentre gli altri due sì.
La prima differenza sta proprio negli ingredienti. Secondo il Ministero delle Attività Produttive, si può definire cioccolato quel prodotto che contiene "almeno il 35% di sostanza secca totale di cacao e almeno il 18% di burro di cacao e non meno del 14% di cacao secco sgrassato".
Il fondente rispetta, anzi supera le indicazioni del Ministero, in quanto contiene almeno il 45% di pasta di cacao, mentre la parte rimanente è composta da burro di cacao e zucchero. Quello al latte idem, visto che vanta almeno il 25% di pasta di cacao, burro di cacao, zucchero e latte.
Il bianco, invece, non contiene neanche in minima percentuale la pasta di cacao. I suoi ingredienti sono: burro di cacao fino al 45%, latte in polvere o suoi derivati in quantità non inferiore al 14% e zucchero in percentuali più alte rispetto agli altri due cioccolati ma sempre inferiore al 55%.
Di conseguenza, non dovrebbe essere definito cioccolato, ma suo derivato. Nonostante tutto, per comodità, convenzione e anche per semplici questioni di marketing, fin dalla sua nascita viene chiamato cioccolato.
Il cioccolato bianco fa male?
Per quanto riguarda i valori nutrizionali e i benefici, il bianco ha sia pro che contro. Partendo dal presupposto che l’unico cioccolato davvero salutare è il fondente, sempre se consumato senza eccessi, la varietà senza pasta di cacao non va demonizzata. Pur essendo quella più calorica in assoluto (circa 540 kcal ogni 100 grammi), vanta punti di forza che le altre tavolette non hanno.
In primis, non contiene molecole nervine stimolanti, quindi è adatto soprattutto per i bambini e le persone che non tollerano o risultano sensibili alla caffeina. Inoltre, avendo una buona percentuale di sostanza secca del latte, ottenuta dalla disidratazione parziale o totale di latte intero (o di latte parzialmente o totalmente scremato, panna, panna parzialmente o totalmente disidratata, o di burro o grassi del latte), è molto più ricco di calcio e vitamine B2 e B3.
Ultimo pro riguarda il retinolo, ingrediente che viene usato pure in campo cosmetico per il benessere della pelle. Insomma, pur non essendo propriamente cioccolato, il bianco, se consumato con moderazione all’interno di una dieta sana ed equilibrata, non è quel ‘diavolo’ che i sostenitori del fondente vogliono farci credere. Ovviamente, anche se questa precisazione sembra superflua, non va mangiato tutti giorni, ma considerato una tantum.
Le nostre ricette col cioccolato bianco
- Tiramisù al cioccolato bianco
- Crema catalana al cioccolato bianco
- Namelaka al cioccolato bianco
- Torta alle fragole e cioccolato bianco
- Torta caprese al limone e cioccolato bianco