Questo è il vero elenco dei panettoni più strani che trovi in giro: delizie o capricci?
Quest'anno sono tanti i panettoni strani in commercio, ma alcuni lo sono più degli altri. Forse, però, non c'era davvero bisogno di tanta varietà.
Un tempo, a Natale si trovava in vendita soltanto un tipo di panettone, al massimo si poteva scegliere tra il classico e la variante senza canditi e uvetta. Oggi la realtà è molto diversa, ma non sappiamo ancora se sia il caso di dire "per fortuna", o se al contrario convenga rimpiangere i tempi andati. Le persone hanno davvero bisogno dei panettoni più strani?
I panettoni più strani dell’anno
Ormai i tempi sono cambiati e pure i più nostalgici devono arrendersi al consumismo tipico di alcuni periodi dell’anno. Non che negli altri giorni sia meglio, sia chiaro, ma a Natale più di ogni altra festività la parola d’ordine è eccesso. In ogni campo, pure quello alimentare. Così ci ritroviamo sommersi da mille panettoni, alcuni più strani degli altri, lontani anni luce da quelli tradizionali nati in quel di Milano.
Se siete sempre stati sostenitori del gusto classico e avete reputato fuori luogo la variante senza canditi e uvetta, oppure se siete rimasti sconvolti quando sul mercato si sono affacciate le prime farciture (limoncello e tiramisù in primis), sappiate che ultimamente le aziende dolciarie hanno alzato l’asticella.
Sicuramente, i gusti che segneranno le festività del 2025 sono due: Dubai chocolate e pumpkin spice. Il primo, neanche a dirlo, ha un impasto al cacao con gocce di cioccolato al latte ed è farcito con con pistacchio e pasta kataifi. Il secondo, invece, è perfetto per gli amanti delle spezie dal sapore caldo. A trionfare, ovviamente, sono cannella, noce moscata, zenzero e chiodi di garofano, odori e profumi tipici del Natale, pure in Italia.
Delizie o capricci?
Tra i panettoni più strani, ci sono pure quelli che traggono ispirazione da alcuni dolci tipici italiani. Abbiamo, ad esempio, quello alla cassata siciliana, farcito proprio come se fosse il celebre dolce siciliano, oppure quello alla sfogliatella napoletana, ripieno con ricotta vaccina e semola e ricoperto con cioccolato bianco e amarene candite.
E ancora, il panettone zuppa inglese, bagnato con alchermes e farcito con zabaione e cioccolato, oppure il sacher che, pur prendendo spunto da una ricetta austriaca, ha un aspetto molto italiano. L’impasto, ovviamente, è al cioccolato, ma a fare la differenza sono le perle di confettura di albicocca.
Un altro gusto particolare del 2025 è quello alla crema di ricotta e zafferano. Il profumo della spezia e il suo colore tipico si sposano alla perfezione con la delicatezza del latticino. Quanti preferiscono un gusto più audace possono optare per il panettone alla ‘nduja calabrese che è un dolce-salato un po’ piccante, solo per palati "coraggiosi".
Nel 2025 non poteva assolutamente mancare un panettone al tè matcha, altro grande protagonista degli ultimi 365 giorni. Il sapore leggermente erbaceo tipico del tè viene smorzato dal gusto acidulo del lampone, per cui l’abbinamento è apprezzabile.
Tralasciando le tante, tantissime varianti al pistacchio, che negli ultimi anni è entrato ovunque e non è più una novità, se desiderate un gusto un po’ diverso (e anche un tantino alcolico) potete scegliere tra rum, gin o vin santo.
Di panettoni dai gusti strani ce ne sono tanti, questo è anche inutile sottolinearlo, ma vogliamo concludere facendoci e facendovi una domanda: sono davvero necessari? Sono delizie oppure capricci di pasticceri annoiati o, peggio ancora, messi sotto torchio dall’azienda produttrice col fine di sorprendere a tutti i costi i consumatori? Non abbiamo una risposta certa, ma forse sarebbe il caso di difendere con fermezza le ricette originali e urlare con altrettanta foga: "Non chiamateli panettoni".