I cinque formati di pasta regionale da riscoprire

La pasta è uno dei simboli dell’Italia e ogni regione, spesso ogni città, ha un suo prodotto con innumerevoli formati, lunghezza e ricetta ideale di accompagnamento.

La pasta è uno dei simboli dell’Italia e ogni regione, spesso ogni città, ha un suo prodotto con innumerevoli formati, lunghezza e ricetta ideale di accompagnamento.

Il nostro viaggio alla riscoperta di alcuni tipi di pasta regionale attraversa la Penisola da nord a sud alla riscoperta di alcuni formati di pasta non così comuni.

E iniziamo con una pasta nota nella Val Pusteria ma la cui diffusione è in tutto il Trentino Alto Adige ma anche nella vicina Austria.
Parliamo degli schlutzkrapfen conosciuti probabilmente meglio con il loro nome italiano ovvero le mezzelune.
Il ripieno degli schlutzkrapfen  è a base di ricotta e spinaci.
La loro forma ricorda molto i casoncelli bergamaschi e nella zona di Belluno vengono invece chiamati ‘casunziei’.

Avvicinandoci al centro dell’Italia troviamo nella zona del Piacentino e del Parmense gli anolini che sono uno dei piatti tradizionali consumati alla viglia di Natale.
La loro preparazione avviene ponendo della farcia tra due strati di sfoglia e quindi ritagliati attorno al ripieno utilizzando degli appositi stampini circolari.
La pressione dello stampo consente di saldare i bordi e di preparare uno di quei piatti storici già noti in Italia nel XVI secolo.

Sempre in zona troviamo i cappelletti, un formato ricavato tagliando la sfoglia di pasta in quadrati nel cui centro posizioniamo il ripieno e richiudendo i bordi formando un triangolo e quindi la forma di piccolo cappello.
Questa pasta è diffusa a Reggio Emilia, ma in tutta la Romagna e anche nelle Marche.
La preparazione tipica li vede preparati nel brodo di carne ma anche asciutti con un ripieno di carne.
La differenza rispetto ai tortellini, più noti, è nello spessore della pasta ma anche nella farcia visto il ripieno dei cappelletti è composto con carne di maiale o manzo frullata o macinata insieme alle uova e alle verdure.

Poco distante troviamo la Liguria che con i suoi pansoti appassionano tutti gli amanti della pasta ripiena ligure ma non solo.
Anche i pansoti ricordano i tortellini ma con una dimensione differente e la farcia che non contiene, a differenza del tortellino, alcun tipo di carne.
Vengono infatti proposti di magro e spesso quindi consumati nel periodo di quaresima ma normalmente l’abbinamento più classico è quello con il pesto di noci.

Altra terra di mare, infine, ovvero la Sardegna dove invece troviamo invece dei ravioli ma di grossa dimensione, ovvero i culurgiones.
Sono a base di patate, cipolle, menta e pecorino e la sua zona di origine è quella dell’Ogliastra dove nel 2015 è stato riconosciuto come prodotto IGP.

Questi sono solo alcuni dei tanti formati di pasta che meritano di essere riscoperti.
In un prossimo articolo approfondiremo il viaggio con la pasta originaria di altre regioni.

 

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